Tu eres mi hermana del alma

                                   A Maria Pia

 

Così vicine, così lontane,

così diverse,

eppur così legate.

Complici sguardi,

scanzonate frasi,

fissano irriverenti

momenti senza tempo.

Il tepore dei ricordi

rinverdisce emozioni già provate

in un dondolio allegro e travolgente

sfrontato e disarmante.

I tuoi capelli trasgressivi al vento,

i volti divertiti

dei figli che ci guardano,

le gite picaresche con gli amici,

ritmano scapigliati

balenii di rimpianto.

Sentimenti, che il tempo sbiadisce,

ma non logora

profumano di un pregnante vissuto comune,

diffondendo un canto di letizia,

una quieta,appagante gioia di vivere,

che trascenderà il nostro breve

affiatatissimo Transito.


Il ragazzo dagli occhi d’oro

Parabola di un amore appena germogliato

e mai cresciuto,

tranciato ai bordi di un prato incolto,

selvaggio e tenero come i tuoi occhi verdi

accarezzati dall’oro dei riflessi autunnali,

dolce e insinuante

come il corteggio di spighe fragranti

intorno al tuo sguardo seducente,

pagliuzze di luce in un cosmo di illusioni.

Un odore penetrante di tabacco bruciato

accompagna frammenti di ricordi

in una primavera di viole,

scorci di mani che per un attimo si sfiorano

e si allontanano eteree

nel vortice inesorabile dell’esistenza.

Irresistibile,indomabile,inquieto,insicuro

ti ho aspettato, non ti sei fermato,

chimera giovanile di un amore immaginario

eppure vivo ,condizionante, pressante

come il respiro ansimante in una notte tropicale,

come l’alfabeto dell’anima

nei meandri dell’inconscio.

Lontano ormai negli spazi nebulosi,

inespressi del cuore

cerco faticosamente le forme del tuo volto,

cio’ che poteva essere e non e’ stato

e affido il languido malessere del ricordo

alle parole non dette di un libro di Gozzano.


UN AMICO SPECIALE

Con diritto di incognito…

 

Inconsueto volto senza tempo,

amaro sguardo

di chi, perseverando,

si aggrappa

a conferme fatiscenti,

labbra innocenti

di chi, ostinatamente,

consuma pagini vergini

su fiumi d’indifferenza.

Menestrello fuori coro

di scomode verita’,

maschera anacronistica

di rituali superati.

 

Ellittiche danze

di bianchi dervisci

ruotano intorno

a pianeti di poesia,

sulle note trasparenti

dei tuoi versi.

La sfida nell’uomo

la vuoi ancora vincere!

 

Boccioli di liriche,

fiorite in un rovo,

candidamente profondi

a un prossimo distratto,

che non si sofferma a scrutare

il libro dei saggi

che alberga il tuo cuore.

All’occhio piu’ attento

sorprende il sublime

che e’in te,

il bimbo che ha paura di crescere,

l’uomo che si cela gli scempi,

l’artista che ha tracciato la via.

Puo’ un mondo cosi’ frettoloso

udire il tuo canto,

piccolo, instancabile usignolo,

disarmante profeta di Risvegli?