Non vorrei mai

Non vorrei mai che nulla ti portasse via,
che mi togliesse la gioia di saperti mia,
che mi togliesse l’aria che mi da la vita,
che mi togliesse l’esistenza dalle dita.

Non vorrei mai sentirmi causa del tuo dolore,
facendo soffrire l’unica persona che mi da l’amore,
togliendo, come una maschera, dal suo viso,
ciò che di più bello mi ha ridato, il sorriso.

Non vorrei mai che nella notte provasse paura,
pensando di essere da sola senza la mia cura.
Ciò non è stato mai, né mai sarà, lo giuro,
tu sei e resterai con me, per sempre, al sicuro.

Non vorrei mai che una lacrima ti bagnasse il volto,
per causa mia che sono sciocco e stolto!
Perdonami per quanto ti feci e quanto potrò, pur non volendo, fare,
per non essere degno di te, e del modo bello in cui mi sai amare!


Il clochard dell’amore

Carità, signori, donate un po’ d’amore che v’avanza,
a questo povero barbone senza speranza.
E’ tanto tempo che non mangia questo affamato cuore,
perché c’è poca gente disposta a dare amore.

Io vago tutto il giorno tendendo la mano tremante,
conto nella bontà di un’anima pia, di un passante.
Ma, quando la giornata è passata, il mio questuante cappello,
è pieno solo di indifferenza ed egoismo. Soltanto quello.

Questo povero mendicante che il mondo, ancora, vuole vedere rosa,
attende che la gente cambi, che cambi qualche cosa.
Che un giorno passi qualcuno col cuore pieno d’amore
e che nel suo cappello ne lasci un pizzico, un ombra, l’odore.

A chi ha fame, una briciola può sembrare un pasto intero ,
a chi non ha acqua, una goccia può togliere la sete, davvero.
Il mondo ha fame d’amore e sete di sentimenti buoni ,
i poveri clochard dell’amore sono migliaia, forse milioni.


In memoria di Giovanni Paolo II

Il vento muove lentamente le pagine del messale,
sul sarcofago che accoglie il tuo corpo mortale.
Come mosso da una invisibile mano superiore,
mentre si prega per un grande uomo che muore.

La gente piange il Papa che fu, come Cristo nostro Signore,
un uomo che conobbe fino in fondo il dolore.
Mai vinto dal suo male, mai piegato dalla sofferenza,
smosse del mondo, cattolico e laico, la coscienza.

Adesso che è tornato alla casa del Padre Celeste,
lo ricordiamo ancora avvolto nella candida veste,
mentre incoraggia con voce decisa e dura,
“Siate forti nel Signore, non abbiate paura”.

Il feretro procede, lento, verso la sepoltura,
protetto da Sante ed invincibili mura,
La gente che lo amò all’unisono eleva un canto,
e dalla folla piangente un grido “Subito Santo”.