Il giuramento

Un sentiero in un bosco,
un bambino che corre, un incrocio demarca e, indeciso egli è.
Grida ed urla lontane, di machete quei tagli tra sguaiate risate. Timoroso e nascosto si ritrova nel loco, sconosciuto il paese, ma la chiesa sta là, la croce accesa. ….già.
Ode un pianto accorato, di si infante abbandonato, abbracciando lo consola, lo protegge e dopo giura :
mai più morti e divergenze tra i bambini di altra gente.


La tua gioia

Indefinite coincidenze, in un futuro incerto ed incredulo, ma meraviglioso.
Lontano è ormai il buongiorno nella tristezza, la dormiente gioia ormai è desta, tralasciato quel languore, sostituito.
Ripagati gli errori e malintesi, or si dileguano, elevando l’anima in un cerchio di luce.


 

Silenzi

ciò che speri non avrai, risposte caddero nel vuoto nei profondi abissi di silenzi infiniti già capiti. Eppur sei viva, eppur non lo sei, retorico e singolare interrogare il diletto.


parassiti

La parabola inizia a decadere, raggiunto il picco, il passato è al suo culmine, e quei parassiti ritirano le unghie? lasciando le spoglie ormai morte.


 

la prima volta

il veder luce nell’agitar di braccini e manine, lo scoprir sorpresi di possedere un corpo, guardando volti chino.
E nel tuo essere veder consapevolezza, espressa todos con un sorriso. …….il primo.


 

il riposo

quel letto caldo di seduttori ,
amanti e capricciosi pieno di sorprese.
Le nostalgie struggenti, i ricordi lontani di istinti latenti e di prepotenti passioni.
benché il cuore morto, le verità nascoste crescono, e mentre le foglie cadono dal ramo nei giorni a venire, e ‘ novembre il caimano, dove tu natura muori, e ti riposi.


 

sulla nave.

Il calmo mare,nessun reclamo da fare, solo orizzonti ed uccelli ed un andirivieni di nuvole in sprazzi soleggiati.

Lontano, quel rimprovero di una madre, due amici loquaci e….la coppia felice che limona perbene.


 

la pace.( Da mia sorella)

 

Nel silenzio, quasi offuscati i sensi. Valli ricolme di alberi frondosi, spicca quella piccola Chiesa sperduta tra la vegetazione.Solitaria la raggiunge un piccolo sentiero, ed echeggia il suon di una campana fin su ‘nel mi terrazzo, regalando l’ambita pace, a certe ansie.


 

scene

Me ne sto qua’a rimirar ,il cielo nero vicino al porto, appare strana quella figura, a sprazzi chiara a sprazzi scura. La luna nasconde lo stormo nero, il faro gira e la luce brilla, ed il mar trascina a riva, uno stanco pescatore. Ed andiamo all’osteria, facciamo festa fino alla mattina, in allegria schiacciando malinconia,e ricomincia il nuovo giorno.