La storia di Luce e Leandro

Tanto, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio di pescatori vicinissimo al mare viveva una giovane e bellissima ragazza alla quale i genitori avevano dato il nome di Luce, proprio per la sua luminosa bellezza.

Nello stesso villaggio viveva anche un giovane e bel pescatore di nome Leandro.

Era una splendida giornata di estate quando Luce, mentre passeggiava sulla spiaggia, vide arrivare dal mare una barca di pescatori ed, incuriosita, rimase ad aspettare che gettasse l’ancora.

Quando la barca arrivò nel piccolo porto, il giovane Leandro scese in acqua per assicurare la fune al molo ed i suoi occhi azzurri furono colpiti dai raggi del sole e, come per incanto, questi si rifletterono illuminando il suo bel viso abbronzato e sorridente.

Quel riflesso colpì il volto di Luce dandogli così un aspetto ancora più splendente del solito e così i due ragazzi, per la prima volta, si guardarono negli occhi.

I loro sguardi si incrociarono ed entrambi rimasero abbagliati dalla reciproca bellezza.

Luce e Leandro restarono così, immobili, per qualche istante ed allora Cupido colpì con le sue frecce i cuori di entrambi facendoli innamorare perdutamente.

Nessuno dei due parlò, ma entrambi capirono che presto si sarebbero incontrati e che si sarebbero sposati.

E così, dopo qualche tempo, furono celebrate le nozze.

La loro unione era perfetta, l’amore cresceva ogni giorno sempre più e vivevano assolutamente l’una per l’altro.

Infatti erano diventati un magnifico esempio per tutto il villaggio.

Ed il tempo passava.

Una mattina di inizio autunno di qualche anno dopo, Luce decise di accompagnare Leandro a pescare e questi ne fu particolarmente felice perché sapeva che Luce, che aveva anche una bellissima voce, gli avrebbe allietato le ore di pesca con il suo canto melodioso.

Tutto procedeva in maniera serena e perfetta, quando improvvisamente il cielo divenne nero ed un violentissimo temporale, accompagnato da fortissime raffiche di vento, si abbatté sul mare sollevando onde altissime e violentissime.

Improvvisamente una di queste onde invase la barca e portò via Luce risucchiandola in mare.

Leandro tentò invano di aiutarla, ma i suoi tentativi si dimostrarono assolutamente vani e la dolce e bellissima Luce sparì nel profondità del mare.

Disperato, Leandro decise di raggiungerla e si gettò in acqua, ma una strana forza lo faceva riemergere e per quanto tentasse di sprofondare, ritornava inesorabilmente a galla.

Tutto il villaggio pianse per la scomparsa di Luce e mai più nessuno riuscì a cantare ed a sorridere e la tristezza si impadronì di ogni abitante.

Leandro si recava ogni giorno sulla spiaggia con la speranza che il mare gli restituisse il corpo della sua adorata Luce, ma quando calava la sera, sempre più triste e sconsolato, tornava mestamente a casa.

Per quanto tutto il villaggio gli fosse vicino, Leandro non riusciva più a sorridere e così lentamente la sua bellezza scomparve del tutto diventando ogni giorno sempre più brutto.

Non mangiava quasi più per la grande sofferenza che aveva nel cuore e di notte dormiva pochissimo perché nella sua mente c’era solo e sempre l’immagine di Luce allegra e sorridente.

Una notte, durante un breve sonno, sognò Luce, bellissima e sorridente come sempre, che lo invitava ad andare immediatamente sulla spiaggia dove si erano incontrati la prima volte perché avrebbe avuto la possibilità di incontrarla.

Leandro si svegliò di soprassalto sudato e tremante e spinto da una strana forza si precipitò verso il luogo indicatogli da Luce.

La notte era splendida ed una luna piena e luminosa rischiarava ogni cosa.

I raggi specchiandosi nel mare calmo lo facevano scintillare come una grande distesa di diamanti ed un’atmosfera incantata regnava sulla spiaggia.

Tutti i suoi sensi si erano allertati e cominciò a guardarsi attorno con la speranza di vedere la sua Luce, ma non vide assolutamente nulla e così si sedette vicino ad una barca capovolta con la speranza che accadesse qualcosa.

Era assorto nei suoi pensieri quando sentì provenire dal mare una voce melodiosa che cantava la stessa canzone che Luce stava cantando nello stesso momento in cui era stata portata via dall’onda.

Strabuzzò gli occhi, ma non vide ancora nulla mentre il canto sembrava avvicinarsi sempre più e così, senza rendersene conto, si alzò ed iniziò a camminare verso la fonte di quel meraviglioso canto immergendosi lentamente in mare.

Passo dopo passo continuò ad avanzare e quando le acque lo ricoprirono completamente non si fermò, anzi continuò a camminare ed a respirare come se fosse all’aria aperta.

Si sentì invadere da un piacevolissimo senso di oblio e di serenità e continuò la sua marcia per un tempo incalcolabile quando, come per incanto, si trovò circondato da uno stuolo di splendidi pesci colorati che aprendosi a forma di ventaglio avevano creato un varco verso il quale si diresse perché in fondo allo stesso aveva visto un corpo di donna con, al posto delle gambe, una enorme coda da pesce.

Giunto al cospetto di quella strana creatura sentì i battiti del cuore aumentare a dismisura e quando questa si girò verso di lui si trovò di fronte Luce nella sua splendida bellezza ed i suoi occhi si riempirono di lacrime per la grande felicità.

Cercò di allungare le mani per toccarla, ma non riuscì a staccare le braccia dal corpo e per quanti sforzi facesse, queste non riuscivano assolutamente a muoversi.

– “ Tu appartieni al mondo degli uomini ed io ora faccio parte del mondo sottomarino “ – disse Luce con voce suadente, quindi aggiunse:

– “ Quando sono caduta dalla barca tutti questi pesci che tu vedi, mi hanno chiesto di continuare a cantare per loro perché solo così avrei potuto salvarti la vita, ed io l’ho fatto perché non volevo che il nostro amore potesse finire per sempre! “

– “ Ma il nostro amore è finito per sempre da quando sei caduta in mare ed io non posso più vivere senza di te! “ – disse Leandro, sorpreso di riuscire a parlare.

– “ No, il nostro amore non è finito e non finirà mai perché tu ora dovrai insegnare a tutti gli uomini quanto sia importante amarsi gli uni con gli altri e solo quando questo accadrà su tutta la terra, tu potrai raggiungermi quaggiù e così potremo continuare ad amarci per l’eternità” ! – disse Luce intonando un canto melodioso e scomparendo dalla sua vista.

Leandro solo allora capì il vero senso del messaggio e giratosi lentamente su se stesso cominciò a camminare per riemergere dalle acque.

Era mattino inoltrato quando si svegliò e, con grande sua sorpresa, si ritrovò sdraiato sulla sabbia di quella spiaggia dove aveva trovato e poi ritrovato l’amore, ma anche la voglia di vivere perché ora sapeva di avere un compito da assolvere.

Grazie a questo evento il suo aspetto migliorò al punto di diventare più bello di prima.

Il tempo passava e Leandro non dimostrava mai i suoi veri anni perché la sua bellezza esteriore si era trasformata anche e soprattutto in bellezza interiore.

Leandro comunque riuscì a far si che tutto il villaggio ritrovasse il sorriso e che l’amore regnasse per sempre fra loro.

Solo allora, in una notte di estate e di luna piena, riprese la strada che lo riportò verso il fondo del mare a riabbracciare la “ Luce dei suoi occhi “, come lui aveva imparato a chiamarla.

E da quella notte solo le anime pure e veramente innamorate riescono a sentire il canto delle sirene quando sono teneramente abbracciate ad osservare il luccichio dei raggi della luna che si specchiano sulla vasta distesa del mare come diamanti da donare.

Luce e Leandro, ormai riunitesi per l’eternità, ancora oggi continuano ad insegnarci che l’amore verso gli altri è quanto di più bello Dio ci abbia voluto donare e che la pace è un dono assolutamente inalienabile.