Poesie
L’averti incontrato
E’ bello svegliarsi in piena notte e pensarti,
sognarti,
sentirti.
Il provare a rivivere una giornata stupenda e ricostruire ogni frammento di magia colorato,
incontrare nei sogni cavalli alati e paesaggi famigliari,
invasioni di prigionieri con fortini difesi da valorosi guerrieri con fruste micidiali.
Ospitare non degnamente per poi cedere il letto,
sfidare la forza di gravità,
difendere l’equilibrio della propria famiglia.
Ci terremo la mano con il signore,
per scendere nei meandri delle nostre anime
camminando ai confini dell’orizzonde,
tra cielo e mare,
toccando l’infinito con la bocca piena di dolce amarezza,
frutto dell’impossibilità di noi comuni mortali rispetto alla sapienza divina.
Non so chi sono o donna,
da quando ti conosco sento però di sapere con forza cosa voglio.
Prego il signore e ti avvolgo con una coperta d’oro e di piume fatate,
scaldandoti nel profondo,
sperando di continuarti a sognare.
E se sogno tu fossi ti prego non svegliarmi,
preferirei questo limbo fatato alla morte della mia anima.
L’inganno
In quella fermata
Il tempo non scorre,
tintinna veloce ma si ferma in un lago
profondo e cupo viaggio di morte,
ti guardo nel viso ogni tua ruga
la sento svanir timida e cieca,
con mani fuggiasche provaste a rapirmi
il mio mondo non cedo dovreste capirmi.
Allora insistesti barando sull’ora
Arrecandomi danni e rabbia feroce,
hai sfidato il gelo sporco bastardo,
entrerò in te,in ogni tua parte,
lasciando ai tuoi avi bruciature corpose
salvezza difficile lascia stare le spose
Malinconia
Il buio mi ha preso per mano e non mi lascia più andare,
piango urlando al mondo la mia fine ma non mi riesco a liberare,
mi dimeno cercando il sole,oltre quella strada,
lasciarmi sfiorare per non appassire,
ma non riesco non vado, non voglio scomparire.
La tristezza diventa una dolce compagna,
non svanisce come la felicità sporca bugiarda,
passa nelle vene col suo veleno sottile e mortale,
e mi sento di nutrirme a fondo,
fino a sparire nel mio profondo