Amore

Il telefono non squilla, nessun cenno di te,

la speranza che tutto possa tornare come prima,

l’amore, i progetti, tutto dissolto in polvere.

Il silenzio, che macigno da sopportare,

il tuo cuore fatto di pietra, una pugnalata

per il mio, colmo d’amore.

Ora è tutto grigio o nero, i colori sono spariti,

il sole oscurato dal buio non splende più.

Prendimi per mano e portami in un campo di fiori,

fammi rifiorire, ridere, brillare, come sapevi fare prima…

e invece il nulla, sono solo pensieri, desideri, i miei,

non più i tuoi.

Tu come stai?

Io, male, delusa, chiusa nel mio dolore.

Amore, cos’e l’amore?

Un dolore costante che ti lacera il petto, l’anima.

Ma, il dolore più grande è capire che non vuoi

lottare per noi, ti sei arreso per te stesso,

non esiste più un noi, ma solo tu ed io.

Cosa fare, se non accettare questa condizione.

Un’altra prova, un’altra caduta, ma mi rialzerò

per me stessa, per l’amore che ho per la vita,

per la mia dignità.

Ti dico solo, ciao! Buona fortuna!


 Dolore

Non respiro, il cuore batte, una lacrima

scende, l’espressione distorta del viso,

un tempo solare, ora cupo, triste,

l’anima spezzata, lacerata.

Lascio le pagine bianche perché

possano essere scritte in un altro tempo.

Non ora.


Danza

Una sala vuota che attende loro,

gli spettatori, che si trasformano in attori,

nei loro abiti eleganti.

L’unione di mani, l’avvicinarsi dei loro cuori

che battono a ritmo di danza.

Le labbra si sfiorano, sguardi languidi,

profumi inebrianti, le parole sono silenzi.

Le gambe, una poesia per la vista.

Il tocco magico di un tasto bianco

con l’alternarsi di uno nero.

Un’armonia di suoni, profumi, colori, emozioni.

Tutto in una calzante danza.


 

 Ricominciare

Il tuo sguardo così profondo, un tuffo al cuore.

Il tuo corpo scolpito, perfetto,

come un bronzo di Riace in miniatura.

Silenzi accompagnati da un’alternanza di parole, racconti.

Lo sfogo dell’animo represso, chiuso nel suo dolore.

La voglia irrefrenabile di stringerti, ma frenata perché

il tempo non è maturo.

Riscoprire l’amore in un’altra anima, diversa,

ricca di emozioni, ricca di passione.

Una dolcezza trattenuta, nascosta, per non far

trapelare la debolezza dell’animo.

Paura d’amare nuovamente.

E poi tra un bicchiere di vino e un racconto del passato,

lasciarsi andare per raggiungere il paradiso,

l’unione dei corpi caldi, frementi di passione,

l’imbarazzo della nudità imperfetta nella sua semplicità.

E poi, ricominciare tutto daccapo.


 

Incontro

Un bar, il destino, una sera come un’altra,

uno sguardo, una canzone, una birra,

parole, sguardi, attrazione.

L’inizio di un idillio, emozioni nell’attesa

di un messaggio, una telefonata.

Poi, tutto finito, bruscamente.

La paura, la tua, di amare, di lasciarti andare,

di affidarti all’amore, all’espressione

più grande che si possa ricevere, donare.

Dissolto nel nulla, cancellato, come il CANC

del computer.

Ma nulla sarà cancellato, tutto rimane,

fino alla fine dei giorni.