13 ottobre 1992

Sono un foglio di carta
Sul ciglio della strada
Un foglio di carta che il passante
Calpesta,
che tu sgualcisci, che tu strapazzi.
E sotto le suole delle tue scarpe,
e sotto il peso delle mie pene
io cedo al dolore.
Io sono morto!

Sono un foglio di carta
Sul ciglio della strada,
tu mi calpesti, mi uccidi
e mi getti via,
ma il vento ritorna,
mi bacia, e mi ridona la vita.


«IN MEMORIA»

(scritta in occasione della Strage di Capaci)

Un lampo, un boato,
e poi la morte,
e poi la notte. Quanto varrà questo sacrificio?
Ho versato lacrime per degli sconosciuti,
per chi neanche sapeva
della mia esistenza,
e questa Italia è come una mamma
vecchia nella pelle,
ed inoltrata negli anni
che vuole allattare il suo bambino
con del latte che più non ha.
Chi vi ha difesi?
Chi ci difende?
Ti hanno lasciato solo
Come un vecchio abbandonato
Nell’atrio di una stazione
Dove sta andando questo Paese?
Quanto durerà il vostro ricordo?
Terminerà mai questo bagno di sangue,
questa mai dichiarata guerra
che rende più rossa
la nostra bandiera?
Il nostro bel Paese è stretto
Ormai da una morsa di fuoco, di odio.
L’uomo uccide l’uomo
Per un odio innato,
senza perché, senza ragione,
e chi sta in Alto
non fa nulla
per schiacciare il serpente
che morde chi ci guida
attraverso questo deserto.
Parole taglienti
Come lame spezzate
Saranno pronunciate, ma poi il silenzio,
l’oscurità.
Non c’è speranza di una vita migliore,
di un futuro felice.
Stato
Tu sei inerme, o vuoi esserlo,
di fronte ad una
così spietata violenza,
di fronte a tante innaturali morti,
ma dentro di noi non trovi il deserto,
in questi petti
battono
veri e vivi cuori,
fatti di muscolo e di sangue,
assetati d’amore e di giustizia
e di un’Italia davvero migliore.


21/01/1994

Quanto pesa questa neve
di gennaio
sulle spoglie tombe
di tanti amici e fratelli.
Anche l’ultima foglia
della mia stella di Natale,
quella stessa che tu mi donasti,
è sul punto di cadere.
Ed io qui, sono inginocchiato,
piangente,
ricordando i nostri anni migliori,
e la tua mano
che accarezzava il
mio viso ancora senza rughe.
La neve pesa molto,
troppo sui miei anni,
l’ultima foglia della Stella
è caduta; tu sei qui
sotto la neve,
ed in essa vivi,
ed ancora mi parli.