AL PICCOLO RICCARDO

Un’altra tenera gemma è sbocciata:

goccia della mia linfa,

profumo dei miei petali;

ignaro, fragile, morbido…

Dorme l’innocenza

e non sa

che ha dato un giorno in più alla mia vita,

soffio al mio vento,

battiti al mio cuore.

Dorme…

Ignaro che tutto il mio tempo

sarà pieno di lui, del suo sorriso…

Seme del mio seme,

darà un senso ai miei giorni,

luce al mio crepuscolo,

vento alle mie vele.

Il traguardo è più vicino,

il tramonto più dolce,

il sole più caldo.

E, quando i miei giorni si spegneranno ad uno ad uno,

brillerai tu, piccino,

ignaro, fragile, morbido,

a continuare me;

a dirmi che ci sono stata

e sempre ci sarò

nel tuo abbraccio…

Per sempre…


IL TEMPO

Il tempo cammina veloce:

è nei gesti più lenti,

nello zucchero del cuore,

nella curva della spalla,

nel solco delle rughe.

Il tempo dimentica, cancella

la festa delle campane,

il grigio dei nembi nel cielo,

le domeniche sornione.

Offusca i ricordi,

sbiadisce la porpora delle guance innamorate.

Il tempo attenua i palpiti,

nutre le lacrime,

insegna il dolore.

Il tempo è passato

ed io vivo ancora di te.


LA MIA MORTE

Penso alla Morte,

densa di nostalgia,

pregna di ricordi,

gemmata di visi amati.

Non il nero, non il grigio,

ma il rosa,

del ventre, della ruga, della mano.

La mia Morte non è grigia…

E’ rosa.