Era ormai trascorsa la mia giornata solita,tra studi di vario genere, affanni molteplici e tra mille pensieri. Giunta la sera mi diressi nel mio rifugio: un piccolo baretto sul porto, niente di speciale; poco conosciuto,poco affollato,quasi deserto direi. Proprio come quella sera. Sapevo però che giusto poco dopo il tramonto lì si presentava un vecchietto,un pescatore. A vedersi non era un granchè, burbero,sempre solo; aveva gli occhi azzurri come il mare che ogni notte abbracciava, aveva l’espressione di chi ha solcato i sette amri e ne ha da raccontare,ma ancora di più sapeva toccare le corde giuste per portarti lontano….Lì dove volevi andare.

 

Lo trovai al solito tavolo, seduto con la testa bassa e una nube di fumo da sigaro che lo faceva sembrare (con un pò di fantasia) una versione riveduta e corretta dello Zeus tuonante di altri tempi. Ordinai due bicchieri di vino e subito incalzai,avevo sete delle sue parole.

 

Cominciai con una semplice domanda: Che cos’è che ti porta a lasciare la terra ogni notte?

Domanda banale,pensai,è pur sempre un pescatore…

 

Il vecchio alzò la testa,mi sorrise e cominciò…..

 

Ogni notte,quando tutti riposano io parto. Salgo sulla mia scialuppa-bada non barca,scialuppa- mi porto lontano dalla riva e navigo senza meta. Mi chiedi perchè? Perchè anch’io come tutti ho fame ed è così che porto avanti la mia ricerca. Lascio le mie cose per qualche ora,prendo distanza e mi lascio attraversare dalla vita. Vita che continua anche se io non la vedo; sapessi quante forme di vita così diverse rinascono ogni notte,quanta energia muore e nasce ad ogni tramonto ed alba, quanto Amore c’è che occhio non vede. La tua domanda però è incompleta,come la mia risposta.”

 

Si fermò a guardarmi,mi scrutò nel profondo,sorseggiò un pò di vino e riprese.

 

“Tu non vuoi sapere di me,ma di Te. Non sono sempre stato ciò che vedi,un tempo ero diverso,avevo interesse solo nella conoscenza e trovai la mia meta nello studiare. Non importava cosa,leggevo e mi informavo,senza mai trovare sazietà,senza mai sentirmi appagato.

Questo non mi sembrava normale,mi dava ansia. Lasciai allora il mio presente,cominciai a viaggiare,vidi tante cose ne feci molte altre ed infine arrivai qui molti anni orsono. E sai una cosa? E’ solo qui che ho capito qualcosa. Non volevo altro che amare. Ne ho avute di donne, ma cercavo qualcos’altro.

L’amore che cercavo l’ho trovato proprio dove sono adesso.

 

Qui prima di me c’era un saggio che mi disse solo questo una sera,una sera in cui ero pieno d’odio e di delusione. Mi disse che ero troppo pieno di me per sapere cosa volevo,il volere richiede una mancanza e per percepire cosa manca bisogna prestare ascolto, l’ascolto infine necessità di silenzio. Mi portò per mare prima dell’alba,mi fece guardare la luce provenire dalle profondità,la vita che risorgeva, mi mostrò cosa ogni singolo giorno muta senza mai perdere sé stesso e mi disse che ero parte di tutto questo.

Dovevo solo sceglierlo,solo farne parte con la mia volontà.”

 

Mi sorrise,pago il suo conto e se ne andò. Non aggiunse altro…..

Non lo faccio neanch’io.


Inventio Temporis

Una delle favole della nostra gente, che più mi piaceva ascoltare da piccolo,era la Leggenda sulla nascita del Tempo.

Nella nostra piccola tribù non c’era molto tempo per occuparsi dei piccoli,così, secondo una ingegnosa regola istituita molte lune fà,i piccoli erano sempre presso gli anziani; da loro,si diceva,si imparava tutto,da ciò che si deve sapere, a come morire,per cui,anche vivere.

 

Mio nonno mi raccontava questa storia,storia bellissima per il bambino che ero,dal sapore dolceamaro, ora che tanto è cambiato….Ecco la storia…

 

Molte e molte Lune fa, il Grande Spirito decise che era tempo di liberare le creature vive al suo interno,di dare loro la terra e di permettere loro di conoscere; voleva vedere ciò che dentro custodiva. Decise di convocare i grandi Ulkamoi (Spiriti guida) e chiese ad ognuno di loro di occuparsi di una parte della Grande Terra;essa doveva essere proprio come era stato scritto nei loro cuori,così i viventi così l’uomo. I grandi Spiriti dopo aver partecipato della visione del Grande Spirito nei loro cuori,partirono,tranne uno di loro,Neos….Neos era in dubbio,lui doveva custodire lo scorrere degli eventi,doveva scegliere come gli esseri avrebbero vissuto i loro giorni,quando avrebbero smesso,egli era potente ma il suo potere lo scoraggiava….Partì ultimo,perso in questi pensieri e quando fu abbastanza lontano,il Grande Spirito convocò in gran segreto una fanciulla,la prima donna del nostro popolo,Aniah.

Le fu affidato il compito di seguire Neos e di vegliare su di Lui,qualsiasi cosa accadesse…..

Prima che il disegno degli Ulkamoi fosse compiuto,Gilash, il signore di ogni cosà maligna,decise di avere parte alla costruzione e in sorte vinse il cuore degli uomini. Ad ognuno sarebbe stato dato un pò del suo potere,ed un pò di quello di tutti gli altri Ulkamoi. Soltanto uno Spirito era assente,Neos,che era rimasto folgorato da Aniah,che volteggiava nello spazio senza stelle,con i suoi occhi verdi come unica luce….

I loro cuori e le loro anime si unirono indissolubilmente,da quel momento per sempre….

 

Scoppiò poi la guerra per la supremazia della Terra e pochi Ulkamoi rimasero vivi e fedeli al Grande Spirito,tra questi erano ancora Neos e Gilash,inoltre Aniah,la prima donna.

 

Gilash voleva Aniah,unica della sua specie,sapeva di potere ogni cosa col suo potere su di Lei,sarebbe stata unica e Malvagia per l’eternità….

Neos allora decise di salvare la donna,portandola sulla terra e dicondole addio,ma lasciandole in pegno una promessa: Lei,come il figlio che aveva in grembo,non sarebbero mai stati soli contro la genia di Gilash,ad ogni uomo sarebbe stato dato il giusto tempo per sconfiggerlo,per vincerlo se lo avessero voluto,per vincere o perdere. Avrebbe poi suddividiso il tempo di ognuno in “passato”,”presente”,”futuro”; il passato per vedere cosa si era stati,il presente per essere,il futuro come freccia per non cedere a nessuno dei primi….Aniah,piangeva mentre prima di dirgli addio gli chiese:”Ti ritroverò mai?”

“Un giorno aprirai gli occhi e mi ritroverai, e con me ogni tuo figlio nato nel nostro amore e in quello del Grande Spirito. Non saremo mai soli nè mai lontani,amore mio”,questo le fu risposto.