“I due portali”

L’uno è scuro, tetro.
La sola visione porta tensione.
L’altro è luminoso, dorato,
ammirarlo è quasi un peccato.
L’uno conduce nel petrolio dei nostri pensieri
di oggi e ieri.
Nelle sabbie mobili delle nostre idee,
nelle carceri dei nostri preconcetti,
negli inganni delle nostre convinzioni,
nei tetri tribunali dei nostri giudizi,
nella Santa Inquisizione dell’ingiusta condanna e punizione,
Nella perenne illusione.
L’altro conduce ad un mare di Luce abbagliante,
a 1000 Soli raggianti,
a Tesori infiniti,
Che solo a chi abbandona idee, convinzioni e preconcetti
vengono elargiti.
A gioie intense di cui godono
solo coloro che decidono di volare sulle ali del perdono.
A pace armoniosa
dedicata a chi viaggia nell’osservazione operosa,
senza nulla giudicare.
Ecco entrambi i Portali, uno a fianco dell’altro.
Dell’uno ne conosco i doni, dell’altro le privazioni.
Perché allora attraverso il portale delle punizioni?
Aspetta, lasciami pensare!
Non è che sembrano tutti uguali?
Ecco l’inganno, ecco svelato il segreto:
L’uno, quello oscuro, per il Dono è stato scambiato.
L’altro, la porta che conduce al Tesoro,
di ombre e paure è stato rivestito.
Ma chi è l’autore?
Scava, scava dentro il tuo cuore:
e ti stupirai quando la risposta scoprirai.

Luisa Poli
9 luglio 2015


“Nove giorni dopo”

Nove giorni dopo il tuo passaggio oltre il Velo,
nove giorni dopo estremo dolore,
intessuto nella trama della mia Vita come un filo di seta dorato,
eccolo manifestarsi: ora in maniera glaciale, ora improvvisa ed esplosiva:
come lava incandescente che l’erba pare pettinare,
ma che nello scivolare tutto devasta e va a cancellare.
Come acqua impetuosa che, scardinata la sua diga fluisce nella valle sottostante,
noncurante degli effetti provocati nell’ambiente circostante.
Ecco, nove giorni dopo, venni presa!
Una Forza sovrannaturale mi condusse ai piedi di una Torre
e togliendomi il fardello della gravità mi sospinse fino all’ottavo piano.
Là una porta si aprì: donne indaffarate, gentili, ospitali.
Poi il vuoto.
E lì arrivasti Tu: luminoso come il sole, splendente di vita e di gioia!
Incantata dalla Tua bellezza, mi avvicinai.
Ci sedemmo speculari Io e Te.
E nel silenzio, col silenzio, tu facesti arrivare le Tue parole alla mia mente
che risuonarono nelle mie cellule come melodiose gocce di guarigione
che piovevano sul mio Essere risanandolo completamente!
Poi il desiderio di contatto: le nostre bocche si attrassero e si avvicinarono,
ma una Forza invisibile ci impedì il tocco.
Dopo tre vani tentativi tutto sparì.
Al risveglio, pace e beatitudine immensa, qualità dell’Eternità,
mi abbracciarono per tre lunghi giorni.
Poi venne a visitarmi la vita normale.
Ora ero pronta, così la accettai
e con Lei iniziai con gioia, amore e ritrovato scopo,
il mio Cammino, nove giorni dopo.


“Quel giorno”

Chiusa nella mia stanza, la voce affranta.
Sfinita dalla vita, quel giorno ti invocai.
Dalla mia anima a Te salì un grido silenzioso di dolore,
una supplica d’amore!
Quel giorno decisi di iniziare ad imparare ad amare.
Il cammino appare semplice, sembra vicino,
ignoravo quanto fosse lontano!
Tuttavia la vita, felice mi prese per mano.
Mi disse che dovevo essere paziente
ed io a Lei mi affidai completamente!
Con umiltà e rispetto la volontà del Padre decisi di seguire.
La Vita è bella e misericordiosa,
e talmente operosa che le sue tracce misteriose
seguono Vie a noi talvolta incomprensibili
e solo a risultato avvenuto visibili.
Quel giorno ignoravo che la Vita già tutto aveva predisposto
e con pazienza infinita si mise al lavoro.
Ora osservo la sua astuzia e precisione
nell’aver portato l’amore nel mio cuore
che a un uomo mi condusse, ma non ne conoscevo la sua vera funzione.
Era un Ponte, luminescente e splendente
che sulle strade della vita mi diede la giusta direzione.
Ma io me ne accorsi solo dopo averlo varcato:
approdai in una nuova città che conobbe di me
inizialmente solo lacrime e tristezza;
il mio corpo stava reagendo, soffriva ed io lo capivo
“pensando all’altare ti sei spostata e da sola ti sei ritrovata!”
Mi dissi: “ma come”?
Una voce possente amorevole e fiera, da dentro sorgeva
e mi sussurava di non tenerne conto: era solo un dettaglio,
previsto nella grande maglia che l’universo stava tessendo per me.
Senza dubitare rimasi ad osservare.
Di lì a poco arrivò l’aiuto: nuovo lavoro, nuove amicizie,
visi, sorrisi mi vennero incontro
e diedero sollievo ai miei giorni solitari
e alle mie notti insonne.
Poi una nuova dimora, immersa negli ulivi delle colline lacustri.
Cieli limpidi e tersi, arrabbiati e arruffati,
sopra di me volarono,
finchè un giorno da un uomo saggio approdai.
Era umile e semplice e non sbagliava quasi mai.
Un altro ponte lui ha rappresentato,
colmo di gemme e di fiori
e a un’altra Gioia mi ha condotto:
alla luce e all’eccellenza di un tecnico del Signore
che forti e chiare parole andava a seminare
solo a chi voleva capire.
Sconvolgenti verità tuonarono nella mia mente,
la mia coscienza vacillò.
Le mie certezze si consumarono lasciando spazio a silenzi attoniti
e al desiderio di conoscere la tanto ambita verità.
Lì mi accorsi di quanto sbilanciati fossero i miei assi,
di quanto avessi condotto una vita intera su equilibri precari e malsani.
Lì mi resi conto dell’esistenza di un modo diverso di vivere,
di aver scambiato la paura per l’amore
e l’amore per la paura.
Crisi, panico …
poi poesia,
del perdono la melodia
e il dolce suono della pace.
E poi la rivelazione: ecco che cos’è la Fede vera!
Guizzi di gioia salirono al petto,
perché poco a poco stavo capendo, e ogni volta di più!
Gratitudine infinita nel mio cuore
per costui e costoro
che sulla strada dorata mi avevano accompagnata!
Gratitudine infinita nel mio cuore
per costui e costoro
che la vita intera dedicano al risveglio della coscienza umana.
Unica condizione: prendere una decisione!
Ora so che quel giorno
grandi opere sono state in un attimo intessute nei cieli,
per il mio Bene, per il mio Cuore,
e che fiducia dovevo avere
affinchè il risultato potessi vedere .
Ti amo Signore!