Vetro di Murano

Sopra un bel mobile antico
ho appoggiato
un uccello di vetro di Murano
color glicine
e impreziosito da fili d’oro.
L’uccello,
la sera, sotto l’abatjour
cambia colore
non so per quale arcano mistero
diventa verde chiaro,
è una meraviglia!
Ieri, prendendolo tra le mani
ho sentito che le ali
eran più corte:
s’erano spezzate.
Povero uccello
non potrai più volare
il cielo non sarà più tuo
la libertà hai perduto
quella libertà che anch’io avevo sognato
e che solo l’aria e il volo può donare!
mi dispiace per te!
Quando le mie parole si son fermate,
ho sentito un timido e divertito pigolare.
« Ma non ti accorgi che io sono di vetro?
non soffro io,
non volavo neanche prima…»

27 dicembre


Un abbraccio

Girotondo di felicità
è un abbraccio,
ghirlanda d’amore,
magico cerchio
che solo due braccia innamorate
sanno disegnare!
Un abbraccio
è una soffice nuvola bianca
che avvolge,
che isola dal mondo
e dolcemente imprigiona.
Tu vorresti che non finisse mai
per sentire ancora
il cuore che batte
e il respiro di chi ti ama.
Quella nuvola
è la tua splendida protezione,
la tua sicurezza,
il tuo abbandono:
non servono parole,
né spiegazioni,
tutto esprime un abbraccio,
il più forte, il più potente
e il più dolce gesto dell’amore.
E’ il tuo abbraccio,
amore mio,
che mi manca di più.

15 agosto 2014


Raggi di sole

Lame lucenti che non feriscono,
che illuminano il giorno,
e scaldano il nostro freddo;
fasce d’oro puro,
che, uscendo da un globo incandescente,
si allungano
dalle strade del cielo
alla terra.
Dell’universo esaltano i colori,
raggiungono l’orizzonte
incrociandosi nel mare;
nelle fitte chiome del bosco,
s’infilano sicuri e dolci
mentre la terra, in penombra,
resta profumata di muschio.

10 giugno


Libertà

Lascia che scorra
l’acqua sotto il salice,
non cercar di fermarla
con le mani,
non trattenerla con rami e fronde.
Sarebbe come imprigionare
un’anima libera
che ha diritto di volare;
sarebbe come bloccare
il vento e il suo destino.
Lascia che scorra
l’acqua sotto il salice:
il sole sta per tramontare
e l’acqua vuol seguire lui
insieme alle foglie
piccole e leggere
fedeli amiche sempre
lungo il suo cammino.

30 novembre 2014


Novembre

Novembre, mese di pioggia battente
mese di nebbia che copre le cose,
un tempo con giorni scuri e brevi,
novembre, mese senza allegria.

Tutte le ore passano lente
ma se arriva un giorno di sole
le strade diventano un gran mare
di foglie secche gialle e marroni.

Una musica strana tu componi
con suoni corti, forti, crepitanti
ordinati dal ritmo dei tuoi piedi

tu puoi saltellare e correre
e le foglie rispondono felici:
un po’ di sole è gioia per tutti

8 novembre


L’ultima canzone

Non mi rendevo conto
che era già successo,
quello che non avrei mai voluto,
e che ancora non volevo capire.
Non ho potuto far niente,
tutto mi era sfuggito dalle mani.
Allora il pensiero si è fatto muto
ed è finito il tempo.
Non lacrime
non un grido,
non un lamento;
solo una nenia,
cantata a bassa voce,
lenta come ninna nanna triste:
era arrivato quel sonno,
dal quale tu, non avresti potuto svegliarti più.
«Ti voglio bene»
cantilenava la ninna nanna
e continuava così, sempre uguale.
Era una strana canzone d’amore,
ma, forse, la più bella che io abbia mai cantata,
era l’ultima canzone della nostra vita.

21 agosto 2014


Fado

Dolcezza e sogno
tra le note di un Fado
che due chitarre suonano insieme.
Ondeggiano le vibrazioni
e riempiono l’aria e il cuore
di nostalgia.
Fado del marinaio
che ricordi il grande Oceano
e le sue storie!
Fado vagabondo
che piangi le tue pene d’amore
e canti il destino,
la lontananza,
la separazione!
Nell’intensità dei suoni
tutta la nostalgia del mondo!
Saudade!

17 settembre


Desiderio

Vorrei una piuma bianca tra le mani,
per toccare delicatamente le nuvole;
vorrei vedere le foglie di un pioppo
vibrare nell’aria
e sentire quel fruscio dolce come un canto.
Vorrei che uno stormo di uccelli
volasse basso su di me
per sussurrare intime parole
da portare al vento;
vorrei sentir scorrere un ruscello
che dalla sorgente scende lento a valle,
e godere l’erba e i sassi lucidi e gli spruzzi.
Vorrei trovare i tuoi occhi profondi
e sentire la tua voce che mi dice ancora:
«ti voglio bene!»
Chino il viso,
lo appoggio alla mia mano aperta
e vorrei che questa mano fosse la tua!

25aprile 2015


Castelli di sabbia

Castelli di sabbia, i sogni,
che nascono in fretta
come quelli costruiti in riva al mare,
con torri e ponti e fossati
e storie da raccontare.
Castelli di sabbia sono i sogni
pensati nella luce del sole e l’azzurro del cielo,
dove s’inventa qualche angolo di futuro,
dove le speranze sembrano realtà,
dove dominano felicità e desiderio.
Castelli di sabbia i sogni
che costellano i nostri giorni
e le notti di luna,
dove tutto sembra possibile,
dove tutto sembra per sempre.
Ma ,come un’onda del mare
che, inattesa e improvvisa
tutto spazza via,
così, una prova dura della vita,
in un solo istante,
soffoca l’anima e distrugge i sogni.

9 Maggio 2015


a mia madre e a mia figlia

Donna

Da dove vieni donna bruna,

riccioli inanellati

o capelli lisci, lucidi come raso di seta nera?

Da dove vieni donna dai capelli biondi

fili d’oro del color del sole

ed occhi azzurri, due pezzetti di cielo?

Da dove vieni donna dai capelli di fuoco,

rame, mogano e oro rosso,

che scuoti con orgoglio?

Da un mondo di bellezza vieni!

È tua la dolcezza e tua anche la forza,

la forza per sopportare.

Sai piangere e sperare, ridere e danzare.

Odiando l’ingiustizia

anche guerriera sai diventare,

sai difendere i tuoi figli e perdonare!

E quando la burrasca sconvolge la vita

e le onde rendono incerti i tuoi passi,

col vento di bonaccia

tu riprendi a navigare, a sorridere e a cantare!

Da un mondo di bellezza vieni

Donna,

per combattere e per amare!


Avere le ali

Sogno impossibile

avere le ali

le ali di un gabbiano che sfiora la laguna

e guarda il mondo dalle briccole

su una zampa sola.

Sogno impossibile

volare come aquila

che solca i cieli e trafigge le nubi,

che s’impenna verso l’alto

e dopo ampi e lenti cerchi

si tuffa in giù verso la preda.

Sogno impossibile anche,

avere le ali di un piccolo usignolo

che, nascosto tra i rami di un abete

o in un cespuglio di ginestra,

si gode l’ombra e il sole

e cantando dall’alba al tramonto,

dona al mondo

la sua piccola felicità.

Sogno impossibile

volare sul mare,

lontano,

verso altri lidi.


Anima stanca

Perché sei stanca anima mia?

Sono stanca di tanto dolore nel mondo

sono stanca delle guerre

delle ingiustizie

dei massacri di gente innocente

vecchi e bambini indifesi

sono stanca dello sconvolgimento della storia!

Perché sei stanca anima mia?

Sono stanca di veder soffrire

le persone che amo

che vivono tempi di solitudine,

che vivono l’indifferenza,

la non stima e l’impazienza,

soffro soprattutto delle lacrime

trattenute a fatica o nascoste

di un padre che non vede luce

per i suoi figli.

Perché sei stanca anima mia?

Sono stanca perché sono finite le mie forze

e gli entusiasmi

e le parole

non bastano più per consolare.

Anima mia prega,

prega il Buon Dio!


Al sole d’Agosto

Un piccolo bambino

seduto sulla sabbia bagnata

agita le mani,

allungandole un poco

come per afferrare il mare.

Le ultime onde basse e tranquille

gli vengono incontro

e accarezzandogli i piccoli piedi

se ne vanno,

poi tornano ancora

col ritmo lento della bonaccia.

Gridolini leggeri

e voce dell’acqua,

le piccole mani  battono fra loro

scandendo il tempo alla sua gioia.

La sabbia, il mare ed un bambino

sono un triangolo perfetto

come la felicità

lo stupore

l’innocenza.


Incontro

Capelli al vento

in riva al mare

piedi nudi nella sabbia bagnata

un abito leggero

fiorito

e con la gonna larga

che ti fa volare

come ali di farfalla,

il sole nel viso

la gioia nel cuore.

Così verso l’amore,

l’amore che ti viene incontro

e ti abbraccia

alla luce del sole.

Non importa se gli altri

ti guardano

non importa se gli altri

t’invidiano,

noi due, siamo felici così,

alla luce del sole.


Burka

Non è abito né mantello,

non è maschera

che nasconde un volto;

è qualcosa

che troppe donne al mondo

devono indossare

per non apparire

né donne, né persone.

Il burka è un bozzolo

a piccola apertura

solo per guardar fuori

e non inciampare

e per servire;

ma, da quell’apertura

la farfalla

non potrà mai uscire

e non potrà volare.

Il burka è nascondimento,

è qualcosa che soffoca e fa sparire,

qualcosa che diventa

un modo di essere

e un modo di non essere.


In un tuffo

Guarda come gioca

il remo di una barca

quando si tuffa

nell’acqua!

Vedrai arabeschi liquidi

specchiarsi nel fiume,

vedrai luci, ombre

spruzzi in superficie

e quando il remo

riemergendo si alzerà,

vedrai cadere

fiori lucidi e trasparenti,

vedrai cadere

le gocce

in grappoli.


E si fa sera

Bellissima la sabbia

che il mare accarezza

mentre il sole sembra vibrare

sull’acqua;

intorno, il colore di un deserto bagnato,

il colore caldo di un sogno

nella prima luce del tramonto.

L’eterna schiuma leggera

porta conchiglie,

forse notizie

e non smette mai

il venire e l’andare del mare,

come i ricordi e i sogni

che spariscono e ritornano.

Attraversando i miei pensieri

il sole cala d’un tratto

nel triangolo rovescio

delle colline

e il cielo si tinge di fuoco.


Una voce

mi piaceva ascoltar una voce

la voce di un uomo che amavo,

mi piacevano timbro e parole

che donavano calma e saggezza;

 

non trovo più quella voce che cerco

era unica, inconfondibile,

fra mille l’avrei riconosciuta

era per me come una canzone;

 

ora, chiudendo gli occhi, ricordo

la melodia, la delicatezza,

le cose buone che a me diceva,

 

le parole d’amore pronunciate

a bassa voce e teneramente

entravano in me come farfalle.


Coppie (strane e non)

Ho visto per il mondo diverse coppie strane; la chiesa e il campanile, la chiesa guarda in su e il campanile in giù; il gatto con il topo, uno che insegue e l’altro che scappa; la pioggia e l’ombrello, una che picchia mentre l’altro si difende; ea buseta col boton, una che speta, l’altro che riva, che’l fraca ma nol ghe passa(1); il martello con il chiodo, uno che batte e batte forte, l’altro che grida tutto il suo dolore. Poi ho pensato all’articolo il, la i piccolina e la L altissima proprio come due amici per la pelle che conoscevo da ragazza quando abitavo a Venezia. Tutti dicevano:«Guarda, guarda nel viale, sta passando l’articolo iL!» e scoppiavano risate, non so ancora bene

se per presa in giro o per invidia della loro grande amicizia. Perfino nel Presepe c’è una coppia strana, l’asino e il bue, così diversi nel colore, nel muso, negli occhi, nel verso, ma uniti tutti e due per dar calore al Bimbo appena nato.

dal dialetto veneziano

(1)         ea buseta col boton= la buca col bottone

una che speta         = una che aspetta

L’altro che riva, che’l fraca ma no ghe passa= l’altro(il bottone) che    arriva, spinge ma non ci passa


 

Haiku

 

notte di maggio

sulla riva del mare –

specchio di luce

 

 

nel muschio verde –

piccoli miosotis

ricordo di te

 

 

ultima rosa

di un freddo dicembre –

solitudine

 

 

tinta di rosa

nel tramonto che viene –

l’acqua del mare

 

 

fitti ricami

il ciliegio in fiore –

velo di sposa