L’Orco

 

torna vetusto quel mostro sopito nel tempo

torna a  bere  terrore a straziare case e carni

torna a struggere  borghi, lasciare orrore e volti scarni

torna  dall’oblio del passato, ha la morte in grembo

 

cosi, assopito nel ventre dei monti, serrato tra rocce e terra

cosi, come di fiera in gabbia imprigionata

cosi, lesto l’orco, ghermisce bei villaggi e vite afferra

cosi, ritorna,  l’uomo nero dell’infanzia passata

 

come sei morto il tempo non conta n’è porta onta

come il terrore, si, quello che si ha prima di morire

come quando  trema la terra tutto tramonta

come calcinacci, gli ultimi istanti da stramaledire

 

odi le mani stringere a chi non può sortire

odi invettive, l’urla dai detriti uscire

odi l’odor del sangue le sommesse  preghiere

odi le mamme piangere, alla prole pietire

 

soccorrono anziani e de propri  vedono la salma

abbracciano umani per dimenticare il dramma

occhi, con la morte nel cuore,  nell’anima calma

piangono, cantano favole ai bimbi senza la mamma.

abbracciano anziani e de propri  vedono la salma

abbracciano ricordi per la  morte  dimenticare

abbracciano  speranze di tante vite brancolare

abbracciano,  cantano favole ai bimbi senza la mamma.

 

abbracciano, cullano i bimbi senza la mamma.

soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

soccorrono anziani e de propri  vedono la salma

soccorrono ricordi per la  morte  dimenticare

soccorrono  speranze di tante vite brancolare

soccorrono,  cantano favole ai bimbi senza la mamma.

abbracciano bimbi e de propri  vedono la salma

disperati soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

disperati occhi vedono nei ricordi la morte  da dimenticare

disperati ai pianti piangono i ricordi di tante vite abbracciare

disperati cantano una ninna nanna ai bimbi senza la mamma

disperati soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

disperati i vedono nei ricordi la morte  da dimenticare

disperati piangono speranze di tante vite abbracciare

disperati  cantano una ninna nanna ai bimbi senza la mamma

torna vetusto quel mostro sopito nel tempo

bevve terrore, straziò case e carni

strusse  borghi, lasciò orrore e volti scarni

nell’oblio del passato la morte è in grembo

disperati soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

disperati  vedono nei ricordi la morte  da dimenticare

disperati piangono speranze di tante vite brancolare

disperati  narrano favole ai bimbi senza la mamma

 

disperati soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

disperati  vedono nei ricordi la morte  da dimenticare

disperati sorreggono le speranze di tante vite brancolare

disperati  narrano favole ai bimbi senza la mamma

disperati piangono bambini  senza una mamma

disperati bimbi al morire la mamma cercano  nonna

disperati dalle macerie dei bimbi vedono la salma

soccorrono bimbi e de propri  vedono la salma

soccorrono nei ricordi la morte  da dimenticare

soccorrono  speranze di tante vite brancolare

soccorrono e  narrano favole ai bimbi senza la mamma

Soccorritori ai bimbi senza la mamma Cantano una ninna/nanna

 

Si è svegliato il lutopo mannaro l’orco che dorme vuole vite da ingoiare paesi da spazzare  si nutre di dolore e terrore instilla angoscia paure ancestrali, è l’uomo nero è terrore è mistero è impotenza fragilità, cambiano i valori nasce la compassione e la voglia di aiutare di sostenere la volontà che non avvenga più i morti sono numeri che aumentano di ora in ora ma il tempo non li sfiora da morti il tempo più non conta ma il terrore si quello che si ha prima di morire e tu speri che finisca ma no tutto inizia a crollare gli edifici come le speranze ti rimangono i ricordi e le grida sorde dei tui figli quando ti svegli e tutto trema sepolti li vicino a te non vi preoccupate verrà qualcuno a liberarci qualcuno ci sentirà in quel deserto in quelle tombe di case distrutte di sogni infranti si spengono i lamenti pietose le moire accarezzano fili da tagliare pietà per chi non può respirare e vite che si spengono nel buio soffocate da polvere e rimorsi, in pochi attimi spariscono nonni figli e nipoti, per chi sopravvive non  è più la stessa vita il dolore ne fa parte e prima di addormentarsi il terrore di non poter  risvegliarsie al risveglio felicità per essere vivi e

Canta alla bimba senza la mamma  la ninna nanna un carabiniere/soccorritore

Avviliti i piangono e cantano ai bimbi senza la mamma una ninna/nanna soccorritori

 

Soccorritori ai bimbi senza la mamma Cantano una ninna/nanna

Le macerie restituiscono calcinacci, bianche salme

Soccorritori,non vogliono ricordi, psicodramma

morte nel cuore e negli occhi nelle anime calme

abbracciano,  cantano favole ai bimbi senza la mamma.

abbracciano anziani e de propri  vedono la salma

abbracciano ricordi per la  morte  dimenticare

abbracciano  speranze di tante vite brancolare

cantano favole ai bimbi senza un psicodramma.

soccorrono anziani e de propri  vedono la salma

abbracciano umani per dimenticare il dramma

occhi, con la morte nel cuore  nell’anima calma

piangono e cantano favole ai bimbi senza la mamma.

 


 

Sognare di volare

 

Volare,  planare sopra un mondo lontano

ascoltare parole e vite che scorrono sul piano

sul volto il vento ma nel cuore

c’è sempre la paura di cadere, provare dolore

non come le  foglie, le trasporta il vento

ma come gli uccelli che migrano

ognuno di noi ha una via  una rotta

con tante curve,  impervia una vera lotta

a volte si affiancano le vie

specchi di ognuno con i suoi guai

calcomanie di vite parallele

sfiorandosi si incontrano mai.

fili che sono vicini ma distanti


 

Emigranti

 

Sogni emozioni lasciano scie

Leggere, come vele straniere

terre lontane, lunghe rotaie

hanno trasportato bomboniere

 

raccomandazioni di genitori

valige ricordi e giovani amori.

Visi, lacrime  e sorrisi

invocazioni e preghiere

 

di noi che siamo lontani

emigranti in terre straniere.

La nostra terra tra le mani,

dio ascolta le nostre preghiere

 

dai un senso alla sofferenza

dai luce nella notte nera

dai speranza alla speranza

dai ricordo di quello che era.

 

Dona un sorriso, il ricordo di un viso

a chi rimane a chi spera rivedere

chi si è arreso,  chi non può sperare

volare oltre mari,monti e valli e ritornare.