Poesie
L’Orco
torna vetusto quel mostro sopito nel tempo
torna a bere terrore a straziare case e carni
torna a struggere borghi, lasciare orrore e volti scarni
torna dall’oblio del passato, ha la morte in grembo
cosi, assopito nel ventre dei monti, serrato tra rocce e terra
cosi, come di fiera in gabbia imprigionata
cosi, lesto l’orco, ghermisce bei villaggi e vite afferra
cosi, ritorna, l’uomo nero dell’infanzia passata
come sei morto il tempo non conta n’è porta onta
come il terrore, si, quello che si ha prima di morire
come quando trema la terra tutto tramonta
come calcinacci, gli ultimi istanti da stramaledire
odi le mani stringere a chi non può sortire
odi invettive, l’urla dai detriti uscire
odi l’odor del sangue le sommesse preghiere
odi le mamme piangere, alla prole pietire
soccorrono anziani e de propri vedono la salma
abbracciano umani per dimenticare il dramma
occhi, con la morte nel cuore, nell’anima calma
piangono, cantano favole ai bimbi senza la mamma.
abbracciano anziani e de propri vedono la salma
abbracciano ricordi per la morte dimenticare
abbracciano speranze di tante vite brancolare
abbracciano, cantano favole ai bimbi senza la mamma.
abbracciano, cullano i bimbi senza la mamma.
soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
soccorrono anziani e de propri vedono la salma
soccorrono ricordi per la morte dimenticare
soccorrono speranze di tante vite brancolare
soccorrono, cantano favole ai bimbi senza la mamma.
abbracciano bimbi e de propri vedono la salma
disperati soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
disperati occhi vedono nei ricordi la morte da dimenticare
disperati ai pianti piangono i ricordi di tante vite abbracciare
disperati cantano una ninna nanna ai bimbi senza la mamma
disperati soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
disperati i vedono nei ricordi la morte da dimenticare
disperati piangono speranze di tante vite abbracciare
disperati cantano una ninna nanna ai bimbi senza la mamma
torna vetusto quel mostro sopito nel tempo
bevve terrore, straziò case e carni
strusse borghi, lasciò orrore e volti scarni
nell’oblio del passato la morte è in grembo
disperati soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
disperati vedono nei ricordi la morte da dimenticare
disperati piangono speranze di tante vite brancolare
disperati narrano favole ai bimbi senza la mamma
disperati soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
disperati vedono nei ricordi la morte da dimenticare
disperati sorreggono le speranze di tante vite brancolare
disperati narrano favole ai bimbi senza la mamma
disperati piangono bambini senza una mamma
disperati bimbi al morire la mamma cercano nonna
disperati dalle macerie dei bimbi vedono la salma
soccorrono bimbi e de propri vedono la salma
soccorrono nei ricordi la morte da dimenticare
soccorrono speranze di tante vite brancolare
soccorrono e narrano favole ai bimbi senza la mamma
Soccorritori ai bimbi senza la mamma Cantano una ninna/nanna
Si è svegliato il lutopo mannaro l’orco che dorme vuole vite da ingoiare paesi da spazzare si nutre di dolore e terrore instilla angoscia paure ancestrali, è l’uomo nero è terrore è mistero è impotenza fragilità, cambiano i valori nasce la compassione e la voglia di aiutare di sostenere la volontà che non avvenga più i morti sono numeri che aumentano di ora in ora ma il tempo non li sfiora da morti il tempo più non conta ma il terrore si quello che si ha prima di morire e tu speri che finisca ma no tutto inizia a crollare gli edifici come le speranze ti rimangono i ricordi e le grida sorde dei tui figli quando ti svegli e tutto trema sepolti li vicino a te non vi preoccupate verrà qualcuno a liberarci qualcuno ci sentirà in quel deserto in quelle tombe di case distrutte di sogni infranti si spengono i lamenti pietose le moire accarezzano fili da tagliare pietà per chi non può respirare e vite che si spengono nel buio soffocate da polvere e rimorsi, in pochi attimi spariscono nonni figli e nipoti, per chi sopravvive non è più la stessa vita il dolore ne fa parte e prima di addormentarsi il terrore di non poter risvegliarsie al risveglio felicità per essere vivi e
Canta alla bimba senza la mamma la ninna nanna un carabiniere/soccorritore
Avviliti i piangono e cantano ai bimbi senza la mamma una ninna/nanna soccorritori
Soccorritori ai bimbi senza la mamma Cantano una ninna/nanna
Le macerie restituiscono calcinacci, bianche salme
Soccorritori,non vogliono ricordi, psicodramma
morte nel cuore e negli occhi nelle anime calme
abbracciano, cantano favole ai bimbi senza la mamma.
abbracciano anziani e de propri vedono la salma
abbracciano ricordi per la morte dimenticare
abbracciano speranze di tante vite brancolare
cantano favole ai bimbi senza un psicodramma.
soccorrono anziani e de propri vedono la salma
abbracciano umani per dimenticare il dramma
occhi, con la morte nel cuore nell’anima calma
piangono e cantano favole ai bimbi senza la mamma.
Sognare di volare
Volare, planare sopra un mondo lontano
ascoltare parole e vite che scorrono sul piano
sul volto il vento ma nel cuore
c’è sempre la paura di cadere, provare dolore
non come le foglie, le trasporta il vento
ma come gli uccelli che migrano
ognuno di noi ha una via una rotta
con tante curve, impervia una vera lotta
a volte si affiancano le vie
specchi di ognuno con i suoi guai
calcomanie di vite parallele
sfiorandosi si incontrano mai.
fili che sono vicini ma distanti
Emigranti
Sogni emozioni lasciano scie
Leggere, come vele straniere
terre lontane, lunghe rotaie
hanno trasportato bomboniere
raccomandazioni di genitori
valige ricordi e giovani amori.
Visi, lacrime e sorrisi
invocazioni e preghiere
di noi che siamo lontani
emigranti in terre straniere.
La nostra terra tra le mani,
dio ascolta le nostre preghiere
dai un senso alla sofferenza
dai luce nella notte nera
dai speranza alla speranza
dai ricordo di quello che era.
Dona un sorriso, il ricordo di un viso
a chi rimane a chi spera rivedere
chi si è arreso, chi non può sperare
volare oltre mari,monti e valli e ritornare.