Poesie
Il disegno imperfetto
Il pittore nella sua tela
sta disegnando una barca a vela
mentre mangia la sua mela
e la mucca fuori bela…
Sta a dipingere la costa
la colora senza sosta
e mentre mangia il pane
fuori abbaia il cane…
Ma ininterrottamente
per non sfuggire alla sua mente,
ritrae ora il porto
e lo disegna storto!
Di questo non ha torto:
il foglio è troppo corto…
Poveretto è assai distratto
e si è accorto dell’errore
con ritardo e mal umore!
Sta per diventare matto:
ma il disegno l’ha già fatto…
Chiaro di luna
Il cielo ancora azzurro
continua ad incantare
ma i raggi del sole
si sono nascosti.
Timida appare la luna:
debole il suo chiarore…
La serata
è appena cominciata;
che sollievo scoprire
i volti amici
e gli animaletti curiosi:
il cane,
il gufo,
il grilletto…
è tutto così perfetto.
Comincio a sognare
ad occhi aperti
e scopro la semplicità
in gesti,
parole,
silenzi,
sorrisi,
mi commuovo quasi,
ma che posso farci
se quella luna piena
che se ne sta in vena
di un cielo blu,
forse ancor non suo…
mi trasmette
tanta bellezza?
La mia anima
si fa più leggera
e piano discende la sera,
ancora molto giovane
per essere dimenticata
e troppo grande
per essere abbracciata …
Mi sento innamorata
di questo perso cielo
al chiaro di luna …
La farfalla e l’acqua
Ho scambiato un fuoco
per un fiore,
e mi bruciai,
ma solo per amore.
Delicata svolazzavo
su e giù
per i raggi
rosso e argento.
Il calor non si spense al vento,
ma inebriato, rinvigorì.
Pietrificata da bollente invito:
inaspettato piatto già servito.
Provai a sfavillar sulle mie ali,
ma risultar dovettero fatali.
Di colpo caddi giù in un soffio d’aria:
verissima carezza immaginaria,
che svuota il corpo
dagli ultimi sospiri
dileguandosi
in spirito soave.
Non posso riscoprir
nell’altra vita
cotanto sentimento riprovato
che fece l’anima sopita.
Già impresso nella mia
memoria audace,
ha scritto questa storia
della pace.
Ho scambiato un fiore
per un fuoco,
e lo bagnai,
ma solo per gioco.
Soave sgorgavo
su e giù
per i rami
rosso e argento
fruscio che ancora sento,
e medito che fosse già vissuto:
profondo percorso temuto.
Un dolce servizievole tormento.
Scorrevo per spegner ciò che arde,
sicura di trovar la fiamma forte,
amor che sciupa il cuore di colori
e porta alla sicura e vana morte.
Volevo quell’azione completare
per riscoprire l’anima rubata
e ritrovar l’amore soffocato
nel sogno che volevo realizzare,
ma quando giunsi
a quella viva meta,
mi resi conto
che era fresca come seta.
E fu così che la sfiorai appena,
nel giusto appanno di due cuori in pena.
Felice di quella dolce stretta
dimenticavo ormai la mia vendetta.