A occhi aperti

ho sperato di rivedere

la solita routine

 

A braccia spalancate

ho cercato di tenere lontano

il confine

eppure niente

tutto procede silenziosamente.


Vedo il mondo

abbandonare il colore

e camminare in bianco e nero

 

Le sue strade inzuppate

di povertà

di distanze

 

Le sue case insudiciate

di sordità

di ansie multiple

 

E’ vero

il sole non ci abbandona

 

ma le stragi continuano.


Vengo a cercarti

per risollevarti

ma tu con le bugie

preferisci appoggiarti

a finte gioie

 

Da capitano della tua vita

mi allontani

e senza capire

lentamente

spieghi le vele.


Chissà quante volte

senza vederci

senza toccarci

 

siamo vicini

 

eppure non respiriamo la stessa aria

e non viviamo la stessa stagione.


Su falsità e inganno

 

non palesiamo lacrime

 

piuttosto

disperatamente ridiamo

 

abbracciamo

e ascoltiamo il contrario delle parole.


E poi ci siamo noi

 

ormai lontani

da costumi e da domani

 

Ritrovati

 

Incollati

 

Infinitamente avvolti

in abbracci serali.


Quante parole non trovano suono

in silenzio indugiano dentro

e dopo cambiano la coscienza

 

Quante strade non trovano luce

lunghe

senza mete

fatte di quotidianità

di distrazioni

 

Quante persone guardandosi non si riconoscono

 

Ma poi

ci siamo noi

custodi di noi stessi

 

ammalati dello stesso respiro

mescolati nello stesso tempo

 

amanti e liberi.


Cosa siamo

 

Labirinti di sentimenti

Agganciati a multiple credenze

 

Con percorsi infiniti

 

E io che li vedo

Tengo i pugni stretti.


Prima mescoliamo radici

Poi costruiamo razzismi

Su ciò che ci disturba.


In questa dimensione

non serve più cercarsi

il peso del tutt’Uno

continua a riempiere

 

segretamente

 

immensamente.