E adesso sono qui
dove ho vissuto la
mia felicita’ e la mia
disperazione.
Le ferite dell’anima non guariscono mai,
il loro sangue e’ invisibile
il loro dolore e’ silenzioso
il loro lamento e’ muto
il loro grido e’ vano
le ferite dell’anima non guariscono mai,
sono come la cenere sotto le braci
sono come i sepolcri imbiancati
sono come la polvere sotto il tappeto
sono come un vulcano spento
e quando meno te lo aspetti
risvegliano sentimenti di dolore
che inutilmente hai cercato di seppellire.
La neve scende lentamente
e gli alberi così
ricoperti di umida
coltre il sonno
tranquillo dei rami proteggono
e le case avvolte
di bianco silenzio ovattato
respirano i caldi tepori
del camino acceso
i pensieri sospesi
come goccioline di rugiada
solitari si posano
sulle labbra bagnate.
Quando il giorno é arso dalla calura estiva
e la caligine nel meriggio assolato rende gli uomini desiderosi della leggera brezza marina,
la solitudine diventa compagna fedele,
annienta le mie forze
e rende inoperose le mie membra.
Eri seduto su una panchina lungo la via,
Ai bordi della societá,
Ai bordi dell’umanitá;
Sul tuo viso segni di abbandono,
Di lontananza, di pianto, di nostalgia,
Di ricordi sepolti di un tempo felice e lontano.
Il nostro Amore colmo di vibranti silenzi di parole sospese a mezz’aria,
Con la fretta di dirle per assaporare i gesti, le carezze, i baci, la cui melodia
Che esaltava i sensi, esaltava i cuori, annullava il tempo che si perdeva nell’Eternitá.