Piatti e Pedine

Alberto è un ragazzo di 19 anni, frequenta l’ultimo anno della scuola di cucina. E’ molto legato allo chef della scuola che insegna ai ragazzi degli ultimi due anni, Carlo.
Il ragazzo e l’insegnante hanno l’hobby di giocare a scacchi dopo le lezioni. Un giorno, dopo l’ennesima vittoria, Carlo dice ad Alberto che cucinare è come giocare a scacchi e se i pedoni sono gli antipasti, la torre è il primo, l’alfiere è il secondo, il cavallo è il contorno e la regina è il dolce e combattono insieme per la difesa del re.
Alberto domanda quindi a Carlo cosa fosse il re. Carlo risponde dicendo che un giorno lo capirà. Una settimana dopo, a lezione, il professore spiega come decorare bene i dolci, ultimo argomento del corso di decorazione dei piatti: aggiungere elementi colorati a seconda delle tonalità degli ingredienti del dolce abbinando sapori dolci con sapori fruttati, preparare forme che richiamino la frutta o le creme e organizzare strategie di decorazione a seconda del carattere che si vuole dare: se esotico, moderno o futuristico. Dopo la lezione Alberto e Carlo si fermano per una partita, dopo molte mosse e diverse pedine mangiate da entrambi i lati, Carlo vince e manda Alberto in scacco matto.
Dopo la vittoria, Carlo spiega ad Alberto che nell’ultima verifica di cucina; il menu di Alberto era molto ben cucinato, le decorazioni erano eccellenti ma i piatti non c’entravano molto tra loro e il palato ne risentiva a fine pasto.
Alberto chiede quindi a Carlo se il re per cui i piatti combattono non sia la raffinatezza dei piatti nel menu. Carlo risponde che non è così ma che lo capirà; e gli propone, per migliorare il suo menu, di porre attenzione che un menu non funziona se “le pedine sono di colori diversi”. Pochi giorni dopo, Alberto, passando vicino ad un lussuoso albergo, nota un volantino e così s’iscrive ad un concorso di cucina dove in palio c’è la possibilità di un posto di lavoro.
Tornato a scuola discute la scelta con Carlo durante un’altra partita a scacchi e chiede se il re sia il lavoro. Carlo risponde ancora una volta negativamente ma si offre volontario ad assisterlo durante il concorso. Il concorso di cucina si svolge; Alberto, seguendo il consiglio nell’abbinare le “pedine”, compone un buon menu e accede alla finale del concorso. Carlo lo allena duramente per prepararsi alla finale per tutti gli ultimi giorni di scuola.
Il giorno prima della fine della scuola, Alberto cucina le lasagne alla sorellina di 12 anni e insieme le mangiano. A termine del pasto la sorellina lo guarda, sorride e gli da un bacio sulla guancia. L’ultimo giorno di scuola Carlo e Alberto giocano a scacchi e per la prima volta Alberto vince. La finale si svolge al termine della scuola ma Carlo non può più affiancare il ragazzo per via di una presentazione di cucina che deve fare all’estero. Alberto vince la finale ma rifiuta il posto. Sceglie invece di andare a lavorare nella trattoria di uno zio che abita in campagna. Dopo un mese di lavoro, invita Carlo a cena e dopo mangiato si cimentano in una partita a scacchi. Alberto perde ma si conforta perché ha imparato che il re sono le piccole soddisfazioni nel cucinare cose semplici per il sorriso delle persone.