Solitudine
Ti affianchi
silentemente,
sorreggi
continuamente,
ti si nota
in alcuni momenti.
Rifugio di pochi
terrore di tanti,
i bambini ,
ancora non spaventi.
Amica inseparabile
confidente rispettosa,
perché ti fai notar
dopo ogni……..rosa?
Fai sentire ogni sera
la presenza di chi c’era
e ti offri umilmente
a conforto di chi
dispera.
Sei disprezzata
amata , odiata,
ma sempre richiamata,
sei la sola
a confortare
chi non ha più ,
da amare.
Metropoli
C’è gente….
in questa città ?
Ma ..! ! !
sembra di si .
Strade piene
locali affollati,
ma non è così.
Cammini a fatica
tra gomitate e spinte,
non ti vede ?
fa finta?
non ti sente,
ha fretta,
di arrivare…!!
La vedi allontanarsi,
resti lì,
solo,pensando.
Ancora una spinta….
è un cane,
solingo,
si ferma un attimo,
interminabile,
vuol giocare,
una carezza
e…… vai …
lui, immobile
ti guarda
pensando,
forse
ha capito…
Il Ludopatico
Con timidezza e soggezione
s’è accostato alla postazione,
ha chiesto informazione
per entrare presto in azione.
In prima esibizione, indifferente,
attento al tintinnio del confinante,
lieve reazione manifesta
al terminare della propria “posta”.
Forte il desìo di ritentare,
ma è tempo di andare a mangiare,
moglie e figli sono ad aspettare
il capo famiglia, per desinare.
Disattento a familiar domande,
con poco contenuto risponde,
il tintinnio scrosciante
nel cervello è risonante.
Poco il primo e niente il secondo,
– Ho poca fame- a consorte risponde,
– Un caro amico ho da incontrare !
L’uscire presto ha da giustificare.
A nuova postazione s’è accomodato
non più timidezza ha ostentato,
con fortuna da principiante
lungo tintinnìo l’accontenta.
Le postazioni sono tante,
la voglia di provarle è crescente,
del bottino non s’accontenta,
è sicuro, la giornata è vincente.
Nel locale non è rimasto nessuno
son spariti uno ad uno,
dice il gestore: “sono tutti a cenare,
la tua famiglia ti sta ad aspettare”.
La mano vuota sfila dalla tasca,
è il momento di dire basta,
ritornare a casa s’appresta
con passo lento ed animo mesto.
La famiglia in silente attesa trova,
muta, accoglie il suo arrivo,
pavido, il perdono non ha a domandar,
futile scusa prova a raccontar.
Nottata insonne ha passato,
lungo incubo l’ha tormentato,
gelido ambiente ,in mattinata,
in famiglia ha trovato.
A lavorare s’appresta andare,
un tentativo vuole fare,
nuova postazione sta a provare,
nel sangue è il giocare.
Lo stipendio non gli basta,
la proprietà va all’asta,
dei suoi cari perde l’amore,
è diventato giocatore senza cuore.