SI POTESSE RISALIRE
Si potesse risalire al prima
dove la fine è principio
Al languore della notte
che sprimaccia l’aurora
Si potesse risalire alla bambina
che gioca a pochi passi dalla donna
All’attimo in cui l’assenza
è impresenza che non duole
DI GIORNO
Di giorno cerco il tuo cielo
negli occhi vuoti della folla
La carne mia ti reclama
a sera
nella luce che smuore
Quando poi una falce
di luna graffia le stelle
nel sogno ti cerco
E ancora e ancora
mentre Aurora mi sveglia e
la luce rinasce a fatica
nel nuovo giorno
che sempre mi priva di te
UN GIORNO DI MAGIA
Passi girovaghi ci condussero
sulla piazza assolata
davanti al gigante di marmo
Entrammo nelle sue viscere dove
occhi invetriati scrutavano
il nostro gioco di sguardi
nel silenzio delle pareti istoriate
Ridemmo di niente poi
una fame di baci ci sospinse
di nuovo fuori
tra gente d’agosto
Persi in un giorno di magia