Al poeta

Quale senso della parola,

messaggio di pensiero,

domandi alla ragione

che al segno induce;

non per parlare con te stesso.

La tua voce è segno dell’essere

che ad altro si porta

e si ritrova e avvolge

ed eco si diffonde

più potente, forte e battagliera

ed arma contro ingiustizia,

iniquità e dolore,

e vaga e si propaga, si rafforza, si spande

si estende e si avvicina

pur mentre si allontana.

 

II Premio – Concorso Internazionale Città di San Pietroburgo

Dedicato ad Anna Achatova


Oasi di pace

oltre il celeste confine

nel libeccio selvaggio

si preclude.

Voglia di approdare giorni

in lieve beccheggio,

alati ricami

tra stormi di gabbiani.

Stridenti grida

mutare a canto,

lasciarsi scivolare

ad ancorare il tempo,

preludio d’ignoto,

in meandri di sogno.


 (A Elisabetta)

Tenebroso autunno

si fa la primavera

che per mano ti conduce.

Paiono spenti

anche le gemme

e i colori del rinnovo.

Soffio di cielo

sfiora carezza a te,

a te candore

in sospesi spazi

senza tempo.

Gioco d’ali d’angelo,

soffici frammenti d’azzurro

disegnano il tuo sorriso.

Vivace saltellante,

gioiosa creatura

torni ai giorni felici

del mio ieri.

Ed è come fossi stata

e fossi

sempre e solo bambina.