I sogni non finiscono
in un boccale di birra.

Tra le prigioni
dei paradisi artificiali
ho visto
due occhi ebbri
scorrere sul mio corpo.
Occhi
che hanno incontrato
per la prima
milionesima volta
l’amore
e i seni della donna
dondolanti
come la luna.
Luna piena
di sogni
ormai perduti,
finiti,
dentro un boccale
di birra,
dentro l’erba
amara
che ha seccato
la vita, la bocca
privandola
dell’ultimo
sospiro
d’addio.


Il giorno più bello d’Europa.

Dentro un quadro di Monet
una domenica di Novembre,
un paio di scarpe
stanche
ancoravano in riposo
come le reti pesanti
sul letto delle rocce.
I piedi navigavano
leggeri
come il tratto silenzioso
dei raggi
di quelle ciglia
che incorniciavano i suoi occhi
tra le onde morbide
dei miei capelli.
Sotto i nostri piedi,
i pesci riflessi
nel mare di Monet,
nel giorno più bello
d’Europa,
eravamo noi
senza più barriere,
senza più pescatori.

All’anniversario della caduta del muro di Berlino.


L’ultimo

Lacrime,
contavano i respiri.
Il silenzio,
l’ultimo.

La morte di mio padre.