Autunno

Foglie colorate,
strappate alla vita,
disperse nell’aria.
Un viaggio nel cielo
per posarsi a terra,
confondersi in essa,
addormentarsi
tra l’erba gelida.
Un’ esistenza finita,
nel buio della sera.
Riposo e pace
là dove tutto tace.


Vita

Brandelli di colore
tra i giardini in fiore.
Un ramo di lillà strappato,
dal vento trasportato.
La vita ferita
da prove di dolore,
pezzi di cuore
vagano nel tormento
d’un tremulo lamento.


Papaveri

Immensi campi
bruciati dal sole,
due stretti papaveri
abbracciati
dalla luce del meriggio.
Sembra svelato
il mistero del divenire.
Silenzio intorno,
non è dato sapere.
Sperare e chiedere
nel profumo delle viole
come un arcobaleno
nel cielo sereno.


 

MADRE E FIGLIA

 

OCCHI APERTI NELLA STANZA,

UN VOLTO SORRIDENTE

TI SVEGLIA AL MATTINO

NEL TUO PICCOLO LETTINO.

 

MANO DI MAMMA,

CHE TI ACCAREZZA PIANO,

TU SEI LA FIGLIA,

SPERANZA E FUTURO.

 

IN UNA COPERTINA ROSA

TI PRENDE TRA LE BRACCIA,

CON INFINITO AMORE

TI SEGUE NEL CAMMINO.

VIVRAI GIOIA E DOLORE,

LA VITA AFFRONTERAI.

MADRE E FIGLIA,

MAI SI LASCERANNO.

 

L’ ALBERO E I SUOI RAMI,

UNA FOGLIA COLORATA

NEL VENTO VOLERA’,

DAL TEMPO ALL’ETERNITA’.


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IL CHICCO DI GRANO

E’ l’autunno colorato,

sono piccolo e carino,

seminato nel campo arato.

 

Dormo sempre, poverino,

sono da poco nella terra,

passo l’inverno tutto solo.

 

Sono triste, ma non ho pianto,

a primavera spicco il volo,

cresco, cresco che e’ un incanto.

 

D’estate sono il biondo grano,

mi raccogli con la mano.

Tra papaveri e fiordalisi

 

al vento ondeggio piano;

tra gioia e sorrisi

al mugnaio mi porterai

 

poco lontano,

dolce farina mi faro’,

un buon pane diventero’.

                      MATILDE ESTENSI



MIA MADRE

 

Una bambina con il vestitino a fiori,

un cappellino, una borsina;

rivedo lei che mi tende le mani

per scoprire le strade del domani.

 

Ci siamo conosciute crescendo,

insieme camminando,

gustando le gioie della mia infanzia,

consolandoci nei giorni del dolore.

 

La rivedo felice nei campi,

in un ottobre colorato,

giocavamo con le foglie,

portate da un vento profumato.

 

La sera china sul mio lettino

a raccontar fiabe, a darmi un bacino.

Lei, che tanto ha sofferto,

ingannata dalla vita.

 

Mai si è disperata,

ogni difficoltà ha affrontato;

è la mia compagnia, ora piu’ stanca,

arrivata alla sera, percorre con me

 

le vie del tempo d’autunno,

nelle deboli luci della sera

in questa faticosa vita

di aspre fragranze e dolci pensieri.

 

MATILDE ESTENSI