Poesie
Fra noi
Cattivi presagi si addensano nell’animo
come brani musicali d’altri tempi.
Neanche un sussuro fra noi
sentire il tuo odore, la tua voce, il tuo tremore.
Ciò che avrei voluto lo sai,
polverizzare le tue verità.
Cullare per un attimo le tue labbra,
abbracciare il sapore delle tue paure.
Dovrò asciugare le lacrime del cuore
che come vecchie condotte perde.
Note musicali
Allietare e consolare qualsiasi stato d’animo,
sà esprimere il tuo esser vero.
Non puoi fingere davanti ad essa,
lei lo sa anche quando non vorresti che fosse.
Essere davanti ad uno specchio
che non ti riconosci,
attimo dopo attimo una crescente somiglianza
ti riporta a te.
Dopo ogni traccia, come essenza, non puoi più rinunciare.
Ormai una parte di te le apparterrà,
anche solo nell’angolo più remoto.
Sensi
Gli occhi che sorridono,
mentre il cuore si volta.
Così provai a guardarti
nel giorno di sole in cui ti ho conosciuta.
Lo sguardo gela i sensi,
ma l’aria è fluida.
Le lacrime non scenderanno
perchè il cuore ormai non vede.
Il battito si arrende al fluire del tuo essere.
Il cavaliere e la sposa
Finalmente tornò,
dalla sua mano tanto desiderata
Lei già lo attendeva fiera al mondo,
colonna ferma e leggera di lato
Momenti che valgono tutto,
distesi al sole di inverno
La risposta esatta non c’è,
solo il tempo ti regala la verità.
Rotazioni celesti costanti,
mentre l’unicità di noi sovrasta la materia
Tanta creatività per opere d’arte comuni
Solo pochi capolavori
che in ogni vita non potranno ripeterne il tocco.
Il ballo degli amanti
Quando una stella muore
due amanti ballano nel sole
Lampi nel cielo terso
annunciano così il loro incontro.
A volte capita che esso si squarci
proprio in quel preciso istante
Quando l’orizzonte non è poi cosi lontano,
dal cammino tracciato
Sai che le ore bloccheranno il cuore
ed il tuo sapore di tinta, di rara bellezza, il gesto colorerà
Ed allora non rimarrà altro che viverti
e succhiare la vera te
Passi
Quando del suo segno
scende a tratti senza soste,
si prende gioco del tuo ingegno
con l’ardore di ricevere risposte.
Nel guscio cerchi appoggi certi
col canto freddo e fiero,
ti sposti per appoggiarti,
non ne immagini il mistero.
Corri, sussulti e corri ancora
sui prati arsi dal sole
nel sopravvivere fin d’ora
non ti rimangon che le parole.
Come riuiscirò a farti andare
e vedere allontanarti con le spalle volte
con gli occhi versi al mare
nel chiarore estivo della notte
Passi lenti e ritmati,
senza mai un giro di rivolta
fummo noi gli incontrati
fin che tristezza ci venne tolta.
Legati ad un ricordo
giungemmo laddove lo sguardo si chiude
e le labbra ondeggiando
il corpo inerme illude.
Mi riconoscerai
Starò lì,
come impassibile guardiano
La cadenza del battito riconoscerai,
senza scorgere
Come nel letto di fiume,
sicura mi sfiorerai
Il cuore già fermo di stupore,
a poco a poco parlerà
La musica che vi uscirà,
sulla tua dolce guancia si poserà
Avvolta e viva,
regina sarai
Ed io il tuo servo re,
come seta ti accoglierò
Tintinii del cuore
Intagli ruvidi scolpimmo,
crateri vinti da aridi silenzi
Istinto grave e molesto,
viaggio verso te
Fiducia di potersene disfare,
galleggio senza sogni
Accarezzo la sensualità del tuo corpo
per scorgerne la fine
Sono di nuovo affamato,
il futuro ha sconfitto ciò che fu
Scacchi peregrini
Leggiadri morsi intestini
si annidano versi iracondi,
lottano in scacchi peregrini
e distesi sconfitti in secondi.
Augurale aperture dell’orizzonte
porta calma instabile
picco eccentrico nella mente
il pensiero volge labile.
Sta piovendo su di noi
ed il freddo ci accarezza
la dolcezza se mi vuoi
l’emozione per sancirne la certezza.
Svolazzar per vederci in alto
osservarne l’andamento ed il gusto
guardasti solo il grosso manto
e non curasti lo sbocciar del volto.