Fra noi

Cattivi presagi si addensano nell’animo
come brani musicali d’altri tempi.

Neanche un sussuro fra noi
sentire il tuo odore, la tua voce, il tuo tremore.

Ciò che avrei voluto lo sai,
polverizzare le tue verità.

Cullare per un attimo le tue labbra,
abbracciare il sapore delle tue paure.

Dovrò asciugare le lacrime del cuore
che come vecchie condotte perde.


 

Note musicali

Allietare e consolare qualsiasi stato d’animo,
sà esprimere il tuo esser vero.

Non puoi fingere davanti ad essa,
lei lo sa anche quando non vorresti che fosse.

Essere davanti ad uno specchio
che non ti riconosci,
attimo dopo attimo una crescente somiglianza
ti riporta a te.

Dopo ogni traccia, come essenza, non puoi più rinunciare.

Ormai una parte di te le apparterrà,
anche solo nell’angolo più remoto.


 

Sensi

Gli occhi che sorridono,

mentre il cuore si volta.

Così provai a guardarti
nel giorno di sole in cui ti ho conosciuta.

Lo sguardo gela i sensi,
ma l’aria è fluida.

Le lacrime non scenderanno
perchè il cuore ormai non vede.

Il battito si arrende al fluire del tuo essere.


 

Il cavaliere e la sposa

 

Finalmente tornò,

dalla sua mano tanto desiderata

 

Lei già lo attendeva fiera al mondo,

colonna ferma e leggera di lato

 

Momenti che valgono tutto,

distesi al sole di inverno

 

La risposta esatta non c’è,

solo il tempo ti regala la verità.

 

Rotazioni celesti costanti,

mentre l’unicità di noi sovrasta la materia

 

Tanta creatività per opere d’arte comuni

 

Solo pochi capolavori

che in ogni vita non potranno ripeterne il tocco.



Il ballo degli amanti

 

Quando una stella muore

due amanti ballano nel sole

 

Lampi nel cielo terso

annunciano così il loro incontro.

 

A volte capita che esso si squarci

proprio in quel preciso istante

 

Quando l’orizzonte non è poi cosi lontano,

dal cammino tracciato

 

Sai che le ore bloccheranno il cuore

ed il tuo sapore di tinta, di rara bellezza, il gesto colorerà

 

Ed allora non rimarrà altro che viverti

e succhiare la vera te



Passi

 

Quando del suo segno

scende a tratti senza soste,

si prende gioco del tuo ingegno

con l’ardore di ricevere risposte.

 

Nel guscio cerchi appoggi certi

col canto freddo e fiero,

ti sposti per appoggiarti,

non ne immagini il mistero.

 

Corri, sussulti e corri ancora

sui prati arsi dal sole

nel sopravvivere fin d’ora

non ti rimangon che le parole.

 

Come riuiscirò a farti andare

e vedere allontanarti con le spalle volte

con gli occhi versi al mare

nel chiarore estivo della notte

 

Passi lenti e ritmati,

senza mai un giro di rivolta

fummo noi gli incontrati

fin che tristezza ci venne tolta.

 

Legati ad un ricordo

giungemmo laddove lo sguardo si chiude

e le labbra ondeggiando

il corpo inerme illude.


Mi riconoscerai

 

Starò lì,

come impassibile guardiano

 

La cadenza del battito riconoscerai,

senza scorgere

 

Come nel letto di fiume,

sicura mi sfiorerai

 

Il cuore già fermo di stupore,

a poco a poco parlerà

 

La musica che vi uscirà,

sulla tua dolce guancia si poserà

 

Avvolta e viva,

regina sarai

 

Ed io il tuo servo re,

come seta ti accoglierò


Tintinii del cuore

 

Intagli ruvidi scolpimmo,

crateri vinti da aridi silenzi

 

Istinto grave e molesto,

viaggio verso te

 

Fiducia di potersene disfare,

galleggio senza sogni

 

Accarezzo la sensualità del tuo corpo

per scorgerne la fine

 

Sono di nuovo affamato,

il futuro ha sconfitto ciò che fu


Scacchi peregrini

 

Leggiadri morsi intestini

si annidano versi iracondi,

lottano in scacchi peregrini

e distesi sconfitti in secondi.

 

Augurale aperture dell’orizzonte

porta calma instabile

picco eccentrico nella mente

il pensiero volge labile.

 

Sta piovendo su di noi

ed il freddo ci accarezza

la dolcezza se mi vuoi

l’emozione per sancirne la certezza.

 

Svolazzar per vederci in alto

osservarne l’andamento ed il gusto

guardasti solo il grosso manto

e non curasti lo sbocciar del volto.