La finestra

 

Col tempo la finestra

S’è appannata

E ora, quando guardi fuori

Non vedi più la realtà

Ma solo macchie sul vetro;

E in quelle presto cominci

a forgiare forme cangianti

Che scambi per il vero.

Tu combatti le ombre

Intanto il mondo fuori

Trascorre come sempre

Intatto e imperturbabile.

 


 

Autunno

 

I rami spogli protesi verso il cielo

Hanno una stoica, nuda bellezza

Come un lutto solenne e austero

Per le foglie perdute

Deposte al terreno

Appena addolcito e rischiarato

Dalla speranza della rifioritura.



La notte è pulita

 

La notte è pulita

Solo un urlo distante d’ubriaco

Come una lontana eco

Del caos del giorno

L’attraversa

e si perde

Sul fiume scuro del silenzio.

Ora posso ascoltare

I canti segreti della terra

Seguirli come radici

Che scavano nel suo corpo dolente

Fino a giungere al suo caldo nucleo

Dove tutto si raccoglie

e si placa.

E trovo finalmente riposo,

La testa poggiata

Al suo cuore pulsante.