Capitolo ultimo…
Ed è così che nei pomeriggi grigi dove persino il sole non si fa vedere
Corre lontano il pensiero sino al capitolo ultimo nella mia vita,
penso come saranno i miei ultimi versi, chi li leggerà?
Qualcuno assapora l’aspro e l’amaro sapore del pensiero d’essere solo un assurdo passare?
in questa misera carne…. che più corre il tempo e ancor piu ella ci abbandona,
ebbene i miei sforzi per creare qualcosa che come me svanirà sul vento del tempo
mi inorridisce, non può essere cosi beffardo questo esistere,
ma nel mio essere cosi minuscolo rispetto all’infinito, non posso nulla
se non aspettare, scrivere e subire il ticchettio dell’orologio sottostante,
che quasi con gentilezza non smette di ricordare il passare di ogni attimo,
il cuore batte forte nel mio petto, mentre fuori il vento soffia sulla finestra
e le prime foglie gialle cadono a terra, chissà la mia caduta come sarà?
come quella foglia? mi renderò conto di quell’attimo?
Poi pensieri, angosce… fuori iniziano a cadere le prime gocce d’acqua
che si stagliano violente sulla finestra della mia stanza quasi a volermi distrarre,
Forse anche il cielo piange per questi miei pensieri,
cosi mi fermo, volto lo sguardo al paesaggio a me vicino
vedo questo magnifico ecosistema creato con uno scopo ben preciso.
Tutto nella natura esprime arte ed emozioni, tutto ha un suo perché,
che ci sia quindi un perché anche alla mia fine? che io non sia più di quella foglia?
Domande molto grandi, adesso so solo che il sole sta facendo capolino nel grigio,
un brivido mi attraversa, mentre l’accenno di un sorriso appare nel cielo,
no… per ora non è questo il mio capitolo ultimo…
Giardini d’estate…
Si dice che l’ispirazione venga spesso nella sofferenza,
o almeno a me capita cosi, ma stavolta fu diverso,
stavolta erano gli occhi di lei, a contenere le mie rime,
era il suo sorriso a fermare la mia penna sulla carta,
erano le nostre risate in quei campi meravigliosi, ove le piante erano spettatrici
di lei che si rilassava e quasi s’addormentava su di me,
mentre io scoprivo la pace, e le emozioni mi scorrevano dentro
sino a dover ricambiare il suo sguardo, e poi… il nostro silenzio creava un vociare nel cuore,
cosi capii che le emozioni forti fermavano il tempo creando nell’anima, diapositive immortali,
oh…giardini destate, giardini di passione, dove insieme ci scambiavamo l’amore,
luoghi fatati pieni di quel sole che scalda il cuore, abbracci confusi da intensi baci,
le nostre anime che si toccano sino ad unirsi, poi promesse scambiate occhi negli occhi..
ebbene ho scoperto la felicità tra gli ulivi, che con i loro rami cantavano con me inni al cielo,
ho scoperto pace e tranquillità tra il profumo di fiori ed il canto degli uccelli,
ho scoperto l’amore e trovato me stesso nei giardini destate.
L’abbraccio di DIO
Nel mio cammino viaggiavo senza meta,
ne luce alcuna nel mio cuore,
ma da lontano qualcuno ebbe pietà di questo mio dolore e regalò
alla mia anima luce nel cuore,
mi è difficile spiegare le emozioni di un solo momento,
Dun tratto il vuoto nel mio cuore sparii lasciandomi sulle labbra un nuovo sapore,
un abbraccio che da vita, senso a tutto ciò che fai,
nessuna persona mi ha mai abbracciato così,
e l’emozione rimane ancor oggi fissa in mente come a ripetersi sempre,
ciò che sin da bambino mi è mancato,
in un attimo mi era stato dato l’amore a me da sempre sconosciuto,
da li ho imparato a partire da zero,
ho scoperto in me la bellezza di un nuovo sorriso,
ed difficile spiegare, difficile dire di vivere per labbraccio di DIO.