Alba Patrizia Baroni - Poesie

Oblio

Mi sento volare
Tocco a malapena il senso
Sento i tuoi occhi su di me
Ed è nebbia ovunque
Soffoco di mio
…tutto è folle e magico
Tutto è sapore di te
nettare e veleno
linfa alchimica dei sensi
strappo del cuore
fuoriuscita dell’essenza sublime
Sono persa
Consapevole lo sono
Sono Regina
Sono nessuno
Sono me stessa,
felice… Felice!
Urlo muta e tutto pulsa in testa
come lampi,
come tuoni…
Se sei tu aspettami!
Io ti sentirò parte di me inequivocabile
anima nell’anima
Parte di me e parti di te
lo eravamo…
lo siamo sempre…
lo saremo sempre…

 

 

 

Persa

Inebriata è la mente
Straripante di mille emozioni,
volteggiano dentro me farfalle
Intrinseche lacerazioni curate dal tempo
sbiadiscono ferite
Ove i tuoi occhi mi incantano
pace e follia coabitano in me,
labbra che baciano,
pori aperti ubriachi di te
torpore dell’anima e di cuore
fuoco, sussulti e candore
palpiti, gemiti e sudore
divampa nel corpo il potere
candido pensiero:
“ho voglia di te”

 

 

 

Sinergia

Scivola come seta
Graffia come carta vetrata
Bagna come umida nebbia…
è quel pugno chiuso dentro
quel sentirsi folli al centro
quel profumo inebriante
quel potere eccitante….
Come questo amore unico
inequivocabile
impareggiabile
insostituibile
Indissolubile…
Ineguagliabile sensazione
del vibrare sfiorato
ansimato pensiero sognato
Baciami abbracciami
al tuo corpo stringimi
parte della mela mancante
assaporami intrigante
In un cerchio chiuso
sfiorami la pelle nel buio
e percepiscine fino in fondo
l’oblio immenso che porgo.

 

 

 

Erede del tempo

Pastelli colorati spezzati dal tempo
Mine sbriciolate come polvere tra le dita
tracciano solchi su pergamene ingiallite
sporche e stropicciate
malamente accatastate
nella casa spoglia
ove odore di muffa e muschio
schegge di vetri e specchi infranti dal pianto del vento
luccicano d’incanto…
Abbondano su oleosi dipinti
screpolati dalla vita
collane di ragnatele che dondolano al soffio dell’aria
Possa il tempo donare segni
cesellando i colori dei fiori
Inebriando il respiro
palpito d’ali e piume volano scendendo
nell’oblio di fango e cenere
Innalzandosi alle stelle
come lacrime di mare e sangue…..
stridono lacerando il volto
supplendo ad un sorriso spento
Anima e corpo amalgamano
i forti sentimenti aurei
che Dio o dono divino celano
…in questa unica vita
che tu mi hai dato
Mamma

 

 

 

Etereo

Strappati la maschera
da falso giullare
Togli l’ambascia che è in te
…trascinati fuori dall’ombra
ove fantasmi altalenanti vagano
come nubi acide e cupe
…snudati lentamente
mettiti l’invisibile veste iridescente
che io possa vederti e abbracciarti ancora,
ancora ora…
ancora adesso…
ancora un’ultima volta
a saziarmi l’anima,
sfamarne il corpo
svuotarne la vita….
Rocambolesco gioco del destino
algido vissuto perso

 

 

 

Luci sparse

Luci sparse ovunque
nella notte tenebrosa
attimi di folgore nell’anima
tempeste di vuoti e pieni
fatti di me e te
Luci sparse
neuroni attivati
illuminano la vita
secondi accesi
da bagliori di follia
turbine d’istanti
da noi consumati

 

 

 

A Stefano

Eri gioia nella gioia
Eri attimo nel momento
quel dolore lancinante
sentirmi inerme
forza del destino
rubandoti la vita mi uccise
Mi fece sprofondare
in un buco nero
dentro alla voglia di scappare
cancellandone il senso
per questo dolore provato
perdendoti.

 

 

 

L’eccelso

Laggiù nel profondo delle viscere
lacrime e risa si fondono
abbracciate a se stesse
come sorelle da sempre
stessi occhi e stessa bocca
stesso cuore e stessa anima
fusione di dolce e amaro amore
intreccio avvinghiato alla vita
ove sussulti e pacatezza
premono sulla pelle
ombre e luci
prendendosi per mano
corrono fallaci
nei sentieri alberati
nei campi seminati
nei torrenti freddi
sulla gelida neve…
e che tutto questo sia
irragionevole ?
Sole e luna si baciano
si rincorrono e si sfiorano
ballando in un lento abbraccio
al riverbero del mare
e purpurei colori
rinfrangono amorevoli
al cospetto del mondo
l’incanto del creato
…l’eccelso

 

 

 

L’inganno

Il tempo si è fermato
colto l’imprevisto
rovesciata addosso
la cupa amarezza…
Se solo ti fossi voltato
avresti colto il mio tempo
e io scacciato via l’inganno
quell’illusione assurda
che tutto avesse un senso
nell’ averti amato
incondizionatamente
per sempre…

 

 

 

Lenzuolo incolore

Sotto un lenzuolo rosa
copro e scopro
questo amore caldo
piango e rido
graffiandomi l’anima
bruciandomi dentro
Sopra un lenzuolo rosa
dipingo i sogni sognati
ballando disfandone i nodi
di bugie negate al destino
di un parlato muto
silenzioso sofferto
Sotto un lenzuolo incolore
nascondo parte di me
accecandomi la vita
togliendomi l’impeto
urlandoti muta
quell’essere lontana
persa, negata
naufragata
da quell’amore puro
che vano aleggia sfinito
come ombra sotto il sole
svanendo lentamente dentro
in questo corpo stanco
sbiadendosi ovunque
tacito sorriso di felicità