Quanta vita
E’ presto in questa mattina
dove anche un’acqua teipida
non risce a svegliare questa mia pelle intorpidita,
vittima di un sonno bizzarro,
e un caffè non basta a spalancare questi occhi.
E’ presto, tanto da non scorgere le luci dell’alba,
tanto da sentire la brezza fresca sulle guance,
tanto da sentire quel silenzio notturno
che ti regale le ombre,
ma la strada inizia a scorrere leggera, silenziosa
e dal finestrino l’aria si insinua tra i capelli,
dolcissima li accarezza.
Che meraviglia!
Ecco il cielo di un’alba. Cupe le nubi sospese,
tante, lontane, cerchiate di rosa,
mi accompagnano verso il mare,
quel mare mio,
pieno di ricordi felici.
Che meraviglia
Il sole che saluta le campagne
che intorno a me si incrociano e si animano
sprigionando un profumo antico.
Quanta vita mi travolge,
Quanta vita poteva essere tua
Quanta vita che ho ancora in me
PASSI NOTTURNI
Non era notte,
non era alba
ma era il tempo
dove non è tempo svegliarsi,
dove i lampioni,
alti ed eleganti,
accompagnano i miei passi,
dove un chiarore intenso di luna
rende sicura la mia strada.
Tutto è silenzio,
tutto è fresco.
La mia mente non ha meta,
il mio cuore la accompagna
fino a che,
leggera e stanca,
ritrovo la strada
ed è dolce la speranza
di riabbracciare un sogno.
FIAMME INESORABILI
Quel caldo intenso
di una fiamma inesorabile
che senza compassione ti sfida
e fa esattamente ciò per cui l’hai accesa.
Quei colori forti che lambiscono i ricordi,
che cancellano il passato,
screpitando, scintillando,
sembrano parlare, quasi beffardi ridono.
Tutto sparisce,
la mia vita d’un tratto bruciata,
anni di inchiostro sciolti per sempre.
Ciò che potevo vedere, toccare, tutto sparisce.
L’odore acre gioca con l’aria
e una polvere isinuosa,
finissima volteggia e si posa su di me,
quasi a punirmi.
Tutto ora è scuro.
Il calore ha asciugato le lacrime
e un respiro profondo
mi libera il petto
ma il mio cuore…
è un macigno.
SILENZIO
C’era silenzio tutt’intorno.
C’era la luce e il mare e la brezza.
C’era la profondità delle rocce.
Tutto mi avvolgeva, tutto era pronto ad inghiottirmi.
Chiudo gli occhi e respiro
e i miei brandelli di vita incominciano a volare,
cullati dal vento, bagnati dal mare.
L’aria sfiorava il mio dolore,
la mia speranza, la mia voglia
di liberare la mia anima.
C’era un vuoto assordante
che rubava i suoni delle onde lontane,
laggiù tra gli scogli.
Una pace trapassa il mio cuore.
Sto seduta a guardare l’orizzonte,
sto seduta con le mani nere
e i capelli arruffati.
Sto seduta e capisco
che nulla ritornerà indietro.
Tutto è volato, sparito come per magia.
Speranza che anche dal mio cuore
tutto sparisca , tutto voli via.
ATTIMI
Lunga, interminabile
eppure così veloce
quella strada che porta alla mia meta,
troppo veloce che i miei occhi
non ricordano i paesaggi.
Lunga, interminabile,
è troppo doloroso il suo ricordo.
Attimi fugaci,
attimi offuscati,
attimi di urla,
attimi di pace.
Tutto è cosi intenso,
tutto è così maledettamente vero
che il mio cuore impazzito
non sapeva più chi ero.
Ecco il mio arrivo
in quel luogo lontano,
leggero come una piuma,
silenzioso come un gabiano,
per cercare di ritrovare
la speranza di potert ancora
sussurrare ti amo.
UN LEMBO DI TERRA
È’ come uno specchio
che riflette le deboli luci di un tramonto
questo pezzo di mare che fermo accoglie
tra le sue acque un lembo di terra.
Leggera, quasi inerme sembra la sua figura,
leggera e discreta come due mani che si sfiorano.
Ma quanta forza questo scoglio
quando il mare si scaglia,
quando il vento spinge con forza le onde.
Non più mani che si sfiorano
ma che si tendono con forza
per bloccare la furia dell’acqua,
che picchia, che sbatte,
per aspettare poi che tutto si plachi
che ritorni lo specchio
che accogli quel lembo di terra,
quello scoglio che, nudo ed eroso dal tempo,
mostra ora i segni delle sue lotte,
ed allora penso al mio lembo di terra,
al mio scoglio che riemerge,
segnato dal tempo, ma riemerge,
per aspettare, di nuovo, le luci dell’alba.
FRA POCO SARA’ MATTINO
Non posso sentire il tuo respiro profondo
che si mischia al rumore leggero del vento,
dietro ai vetri,
prima avvisaglia di un’estate che sta finendo.
Non posso sentire
che dormi sapendo il mio tormento
che sinuoso ruba il mio sonno.
Cerco un pensiero che mi porti sollievo.
cerco nel buio della stanza
di capire i miei pensieri,
e le ore passano,
e il sonno mi sfugge.
E’ freddo il maestrale
che qui, nel mio terrazzo,
scuote i rami
e accappona la pelle.
La luna è offuscata e poche sono le stelle,
però domani è un altro giorno.
Ritorno in silenzio tra le braccia
del mio cuscino
con i miei occhi stanchi.
Fra poco sarà mattino
Un sogno rincorso
Quando i rumori spariscono
quando i colori si velano di ombre
tutto è ovattatto tutto sembra calmo
Tutto, tranne la mia anima,
ed è li che il petto si gonfia e il cuore sembra scoppiare,
ed è li che il mio corpo impazzisce, vuole scappare,
e spinge di una forza incalzante.
e si scontra, lotta con la mia voglia di esserci.
Ed è li che la rabbia cancella
cio che di bello, lungo il giorno, ho provato,
quando la luce mi ha abbagliata, mi ha avvolta, mi a scosso
e i profumi e i sorrisi mi hanno accarezzato,
dove la musica mi ha rapito.
Era un altro il libro che volevo scrivere
perché era un’altra la vita che avevo aspettato ,
perché non credevo, non volevo, che quel mio sogno tanto anelato
non potesse un domani non esistere.
Indifferente il mio eco rimbalza in queste pareti
e i miei occhi non possono più guardare,
sono stanchi.
Ora posso, devo solo fuggire
Ora posso, devo solo rinascere
CHE BELLO
Che bello,
che sia giorno o sia sera
cogliere in te il senso della vita, quella vera,
fatta si, anche di pene, ma vissuta volendo bene,
sorridendo al destino
che ogni giorno ti ricorda che non è facile il cammino.
Ma sorridere a questa vita tu lo sai fare,
e ogni giorno trovi un fiore da ammirare,
un cielo da respirare, un sorriso da regalare.
La gioia che si porta nel cuore
non si può comprare,
si potrebbe imparare
iniziando ad apprezzare
ciò che ci è stato data da amare.
Vivi per sempre con questo dono,
offrilo a chi non conosce
il suo suono,
che come musica riempie il cuore
e rende capaci
di scoprire quanto sia bello
condividere l’amore
REALTA’
La pioggia fina salta sopra i marciapiedi
Mentre gennaio gonfia di caldo le parole,
in questo cielo più grigio che azzurro,
dove scopri i pensieri più cupi e malinconici.
Devi ancora arrivare, ma io ti penso già,
sarà perche qualcosa di mio mi ha abbandonato,
sarà perché la vita mi viene sempre più incontro
e le sue braccia sono tanto grandi
che non lasciano spazio alle mie speranze, ai miei sogni.
Eppure io penso ed amo.
Son passati anni e caramelle sul mio corpo da bambina
e ho paura di guardare ciò che può essermi attorno,
che la vita sia più forte,
che mi rubi l’amore.
Ma io lotterò,
è l’unica realtà che ho