Alessandra Cossu - Poesie

Quanta vita

 

E’ presto in questa mattina

dove anche un’acqua teipida

non risce a svegliare questa mia pelle intorpidita,

vittima di un sonno bizzarro,

e un caffè non basta  a spalancare questi occhi.

E’ presto, tanto da non scorgere le luci dell’alba,

tanto da sentire la brezza fresca sulle guance,

tanto da sentire quel silenzio notturno

che ti regale le ombre,

ma la strada inizia a scorrere leggera, silenziosa

e dal finestrino l’aria si insinua tra i capelli,

dolcissima li accarezza.

Che meraviglia!

Ecco il cielo di un’alba. Cupe le nubi sospese,

tante, lontane, cerchiate di rosa,

mi accompagnano verso il mare,

quel mare mio,

pieno di ricordi felici.

Che meraviglia

Il sole che saluta le campagne

che intorno a me si incrociano e si animano

sprigionando un profumo antico.

Quanta vita mi travolge,

Quanta vita poteva essere tua

Quanta vita che ho ancora in me


PASSI NOTTURNI

 

Non era notte,

non era alba

ma era il tempo

dove non è tempo svegliarsi,

dove i lampioni,

alti ed eleganti,

accompagnano i miei passi,

dove un chiarore intenso di luna

rende sicura la mia strada.

Tutto è silenzio,

tutto è fresco.

La mia mente non ha meta,

il mio cuore la accompagna

fino a che,

leggera e stanca,

ritrovo la strada

ed è dolce la speranza

di riabbracciare un sogno.


FIAMME INESORABILI

 

Quel caldo intenso

di una fiamma inesorabile

che senza compassione ti sfida

e fa esattamente ciò per cui l’hai accesa.

Quei colori forti che lambiscono i ricordi,

che cancellano il passato,

screpitando, scintillando,

sembrano parlare, quasi beffardi ridono.

Tutto sparisce,

la mia vita d’un tratto bruciata,

anni di inchiostro sciolti per sempre.

Ciò che potevo vedere, toccare,  tutto sparisce.

L’odore acre gioca con l’aria

e una polvere isinuosa,

finissima volteggia e si posa su di me,

quasi a punirmi.

Tutto ora è scuro.

Il calore ha asciugato le lacrime

e un respiro profondo

mi libera il petto

ma il mio cuore…

è un macigno.


SILENZIO

 

C’era silenzio tutt’intorno.

C’era la luce e il mare e la brezza.

C’era la profondità delle rocce.

Tutto mi avvolgeva, tutto era pronto ad inghiottirmi.

Chiudo gli occhi e respiro

e i miei brandelli di vita incominciano a volare,

cullati dal vento, bagnati dal mare.

L’aria sfiorava il mio dolore,

la mia speranza, la mia voglia

di liberare la mia anima.

C’era un vuoto assordante

che rubava i suoni delle onde lontane,

laggiù tra gli scogli.

Una pace trapassa il mio cuore.

Sto seduta a guardare l’orizzonte,

sto seduta con le mani nere

e i capelli arruffati.

Sto seduta e capisco

che nulla ritornerà indietro.

Tutto è volato, sparito come per magia.

Speranza che anche dal mio cuore

tutto sparisca , tutto voli via.


ATTIMI

 

Lunga, interminabile

eppure così veloce

quella strada che porta alla mia meta,

troppo veloce che i miei occhi

non ricordano i paesaggi.

Lunga, interminabile,

è troppo doloroso il suo ricordo.

Attimi fugaci,

attimi offuscati,

attimi di urla,

attimi di pace.

Tutto è cosi intenso,

tutto è così maledettamente vero

che il mio cuore impazzito

non sapeva più chi ero.

Ecco il mio arrivo

in quel luogo lontano,

leggero come una piuma,

silenzioso come un gabiano,

per cercare di ritrovare

la speranza di potert  ancora

sussurrare ti amo.


UN LEMBO DI TERRA

 

È’ come uno specchio

che riflette le deboli luci di un tramonto

questo pezzo di mare che fermo accoglie

tra le sue acque un lembo di terra.

Leggera, quasi inerme sembra la sua figura,

leggera e discreta come due mani che si sfiorano.

Ma quanta forza questo scoglio

quando il mare si scaglia,

quando il vento spinge con forza le onde.

Non più mani che si sfiorano

ma che si tendono con forza

per bloccare la furia dell’acqua,

che picchia, che sbatte,

per aspettare poi che tutto si plachi

che ritorni lo specchio

che accogli quel lembo di terra,

quello scoglio che, nudo ed eroso dal tempo,

mostra ora i segni delle sue lotte,

ed allora penso al mio lembo di terra,

al mio scoglio che riemerge,

segnato dal tempo, ma riemerge,

per aspettare, di nuovo, le luci dell’alba.


FRA POCO SARA’ MATTINO

 

Non posso sentire il tuo respiro profondo

che si mischia al rumore leggero del vento,

dietro ai vetri,

prima avvisaglia di un’estate che sta finendo.

Non posso sentire

che dormi sapendo il mio tormento

che sinuoso ruba il mio sonno.

Cerco un pensiero che mi porti sollievo.

cerco nel buio della stanza

di capire i miei pensieri,

e le ore passano,

e il sonno mi sfugge.

E’ freddo il maestrale

che qui, nel mio terrazzo,

scuote i rami

e accappona la pelle.

La luna è offuscata e poche sono le stelle,

però domani è un altro giorno.

Ritorno in silenzio tra le braccia

del mio cuscino

con i miei occhi stanchi.

Fra poco sarà mattino


Un sogno rincorso

 

Quando i rumori spariscono

quando i colori si velano di ombre

tutto è ovattatto  tutto sembra calmo

Tutto, tranne la mia anima,

ed è li che il petto si gonfia e il cuore sembra scoppiare,

ed è li che il mio corpo impazzisce, vuole scappare,

e spinge di una forza incalzante.

e si scontra, lotta con la mia voglia di esserci.

Ed è li che la rabbia  cancella

cio che di bello, lungo il giorno,  ho provato,

quando la luce mi ha abbagliata, mi ha avvolta, mi a scosso

e i profumi e i sorrisi mi hanno accarezzato,

dove la musica mi ha rapito.

Era un altro il libro che volevo scrivere

perché era un’altra la vita che avevo aspettato ,

perché non credevo, non volevo, che quel mio sogno tanto anelato

non potesse un domani non esistere.

Indifferente  il mio eco  rimbalza in queste pareti

e i miei occhi non possono più guardare,

sono stanchi.

Ora posso, devo solo fuggire

Ora posso, devo solo rinascere


CHE BELLO

 

Che bello,

che sia giorno o sia sera

cogliere in te  il senso della vita, quella vera,

fatta si, anche di pene, ma vissuta volendo bene,

sorridendo al destino

che ogni giorno ti ricorda che non è facile il cammino.

Ma sorridere a questa vita tu  lo sai fare,

e ogni giorno trovi un fiore da ammirare,

un cielo da respirare, un sorriso da regalare.

La gioia che si porta nel cuore

non si può comprare,

si potrebbe imparare

iniziando ad apprezzare

ciò che ci è stato data da amare.

Vivi per sempre con questo dono,

offrilo a chi non conosce

il suo suono,

che come musica riempie il cuore

e rende capaci

di scoprire quanto sia bello

condividere l’amore


REALTA’

 

La pioggia fina salta sopra i marciapiedi

Mentre gennaio gonfia di caldo le parole,

in questo cielo più grigio che azzurro,

dove scopri i pensieri più cupi e malinconici.

Devi ancora arrivare, ma io ti penso già,

sarà perche qualcosa di mio mi ha abbandonato,

sarà perché la vita mi viene sempre più incontro

e le sue braccia sono tanto grandi

che non lasciano spazio alle mie speranze, ai miei sogni.

Eppure io penso ed amo.

Son passati anni e caramelle sul mio corpo da bambina

e ho paura di guardare ciò che può essermi attorno,

che la vita sia più forte,

che mi rubi l’amore.

Ma io lotterò,

è l’unica realtà che ho