Alessia De Consiglio - Poesie

Lasciami morire

 

Un sospiro

ti guardo negli occhi, la mia voce trema

per dirti quello che ti voglio dire.

Due sospiri

mi avvicino, sei lì che aspetti

mi hai dato la vita

ora ti chiedo il permesso di toglierla.

Tre sospiri

vedo il mio riflesso nei tuoi occhi

so che non sei d’accordo

tu mi hai reso così

tu hai creato questa cosa dentro di me

tu, tu lo sai bene.

Quattro sospiri

non è colpa tua

te la caverai senza di me

te lo dico sussurrando

mentre una lacrima scende sul tuo viso

non me ne vado senza il tuo permesso

aspetto il tuo consenso.

Basta sospiri

lasciami morire.

                                   Dedicato a mia madre


 

La casa dell’ impiccato

 

Dondola dondola il corpo

dell’ impiccato

tra la scala e la parete

dondola dondola il corpo

è appena morto

il suo collo si è spezzato.

Dondola il corpo tra una scala e un’ altra

vedo riflesso il mio corpo

si è ammazzato.

Pallido in viso è in fondo ad un abisso

ormai morto oscilla tra il vento della quiete.

Vieni, avvicinati

attraverso il silenzio, appeso lo puoi vedere.


 

Verde

 

 

Verde

per molti è solo una parola

per altri è solo un colore

lo associano al mare

rappresenta il mondo.

Verde è il calore del silenzio

è la prima cosa che vedo al mattino

e l’ ultima alla sera.

Verde brillante

trifoglio verde

cartellino verde

verde semaforo

verde speranza

verde elettrico

verde come i tuoi occhi.

Mi arrendo al verde

perchè senza affogo.

 

Per Samanta Viero

 


 


Deserto di parole

 

Sale il freddo al calar del sole

autunno immenso deserto di parole

la tua voce si confonde con la pioggia

che forte si sente quando s’ appoggia

 

Intenso nella notte l’odore

freddo appare, nascosto il mio dolore

sento il peso delle stelle

lo sento spingere sulla mia pelle

 

La notte è splendente

la luna illumina me, una carcassa vivente

un vuoto immenso, atroce profonda fossa

è tutto nascosto sotto le mie ossa

 

Seppellisci il mio corpo

Sotto la luce di Venere

di me resta solo cenere.


 

MEMENTO MORI

 

Buio silenzio vuoto

davanti a me l’ignoto

sento un pianto in lontananza

la mia bara è la nostra distanza.

Ho perso la mia guerra

chissà se mi mancherà sotto terra.

E tu sembri alleviata

mentre la mia cassa viene sotterrata.

La morte mi chiama, ma tu non entri

stanotte dormo con gli spettri.


 

Sei solo un’ombra

 

La mia anima nera è persa

c’è qualcuno?

sento solo silenzio

in questo stato mentale in cui sto vivendo.

 

La morte mi tormenta così tanto

un’ ossessione, un pensiero fisso

è appoggiata alle mie spalle

sussurra il mio nome

 

Io la vedo, ci parlo

occhi neri e penetranti mi fissano

aspettano il mio ultimo sospiro

 

Non c’è nessuna via di uscita

è nella mia testa

sei solo un’ombra.


 

Le foglie danzano sulla mia fossa

 

Le foglie danzano sulla mia fossa

apro gli occhi, capisco dove sono

è la mia punizione per i miei errori

da qui dentro  non esco.

 

Piango urlo grido

silenzio, nessuno mi sente

prendo a pugni questa cassa

questo inferno è tutto ciò che mi resta.

 

Cerco una via di uscita

non posso perdere un altro respiro

continuo a battere

sperando che qualcuno mi senta

 

L’ unica cosa che batte forte è il mio cuore

non posso fuggire al mio destino

la morte nuovamente mi attende

e per sempre qui, io giaccio.


 

Ricovero

 

Con lo sguardo fisso su quel muro

osservo il vuoto

piano persi la voce fino alla ragione

che più non esiste

non sento che me

sussurri di parole

e allo stesso tempo grida, urla

nessuno oltrepassò quella stanza

dove si liberano dall’ inquietudine i miei disturbi.

Ride la morte

di me

delle mie ossessioni

dei miei rituali

ride probabilmente della mia anima

che si è appena suicidata.

Ride

le urla non fanno più rumore

per quell’ombra il silenzio fu piacevole

ma in me cresceva un fastidio consistente

cosi rimango nel silenzio

il silenzio del rumore che esso è.


 

Ti sto perdendo

 

Il mio corpo è stato fatto a pezzi

ti vendo la mia anima

Tanto nulla in quanto rimane.

 

Ascolta, un grido

l’ ultimo te lo giuro

rosso, denso, scuro cresce

 

Ti mostro il mio dolore

Non starò in silenzio

Riesci a sentirmi?

Sto cadendo dagli abissi.

 

Aspetto ancora sotto questa croce

Esalami il tuo ultimo respiro

Un brivido compare sulla mia pelle

Ti sto perdendo.



Non riesco  a trovare le parole

 

Io sono la tempesta che porta via tutto

Io sono il mare che batte sugli scogli

Io solo il vuoto che senti ogni sera

Io sono come l’oceano profondo

Perso

E sto affondando

Tutto intorno a me muore

Non riesco a trovare le parole


 

Lacrime di pioggia

 

Si aggira nel buio non la vede nessuno

Io la conosco mi appare in sogno

Il suo cammino è lento mentre danza nel vento

Lei porta il freddo, gelo agghiacciante

Piano piano volteggia

Volteggia sotto la pioggia questa sagoma nera

 

Forse piange nell’oscurità questa creatura

Sulle colline della pianura

Su una roccia s’appoggia

Non non piange è solo la pioggia


 

La morte mi conserva per sempre

 

Cade la neve sull’ombra del sole

Mi trovasti tu, appesa all’ albero

con gli occhi sbarrati ti fissavo

Mi dispiace che mi trovasti tu

Lei stringeva il vestito con cui ero stata sepolta

Pallida la mia pelle sotto al suo tocco

Il sangue delle mie vene si congela


 

 Radici

 

Cade la neve sulle sue parole

Mentre nel deserto nasce un fiore

Mi ha portato all’inizio del sentiero della vita dove ci legano le nostre radici

Lui per me è il grano, è l’amore, è il deserto di parole

Con le sue mani mi stringe mentre dormo sulle lenzuola dell’ospedale

la sua ombra mi sorride mentre cammina per le scale

Ti prego non sentirti solo quando me ne andrò

Quando tutto sarà perduto io ti sorreggerò e quando ci sarà solo il buio saremo felici e vivremo per sempre sotto le nostre radici

 

A mio padre


 

La tua ombra incrocia la mia

 

 

Ti troverò sulla mia croce nascosta nel buio laddove non vi è anima alcuna e piangerai, tra il freddo, perché mi hai perso.

Senza sapere perché tu mi abbia fatto questo io ti ho protetto

La tua mano la stessa che m’accarezza mi ferisce

Adesso stai lì che fissi incerta il mio nome su quella pietra, ti dispiace senti questa mancanza nell’aria e pensi che sia tardi mentre io svanisco nel vento

Mentre ti guardo sto qui che aspetto il vuoto del silenzio

Ormai è tardi mi hai perso


 

Requiem

 

La sera il vento dall’ alto cadeva

Sentivo che la morte così tanto voleva

Che io cadessi nell’abisso

Non lo nego forse cedo adesso

 

Mi sta bruciando come questa carta e questo fuoco ardente

Mi consuma dall’interno fino a quando di me non resta niente

 

Adesso dovrei morire

Al tuo tocco non tremo ma sento le mie ossa scalfire

Che ci faccio qui nel lago di ossa

Non mi senti urlare “ti prego non te ne andare”

 

Sento il suono, si spezzano le ossa ma non queste catene che a te mi legano