NINNA NANNA AD UN NIDO VUOTO
Quel giardino chiama
per quella mancanza coltivata
concimata e avvolta
di amorevole dimenticanza
Cresciuta nella terra che non c’è
Un fiore senza gambo sta nascendo
posso annusare la sua fragranza
eterea
Bussa alla porta
del mio vagabondare
Quella piccola fiaccola
ora scalda
altri germogli
Stella cadente
attecchita
in un fresco pianto
di un bimbo
che conosco
ma ancora
Vigliaccamente
Evito
NELLA GOCCIA L’ OCEANO
Mungo dalle mammelle del Dolore
Scavalco le parole
Asciugo i contenuti
Una persona sola sfiancata
da una mondiale Sofferenza
È possibile?
La Passione di Cristo
senza malanni né condanne
Miliardi di cellule
Ospitano
Infinite tribolazioni umane
Rimembro:
nelle membra si sfama Mnemosyne
Ricordo:
dal cuore singhiozzano Memorie
di un’ Umanità Straziata
UN PASSO FUORI DALL’ IO (CON GENTILEZZA)
Con la Serietà Rido
Con l’ Arroganza gioco
le faccio il solletico
per Ritrovare
quel sorriso sommerso
Sigillato dal Dolore
di una Tristezza Antica
Dolci personalità
Infuocate da Rabbia
un chiaro squarcio
di urgente Accoglienza
nel cerchio
non sempre supportante
di Mani.
Cari Cuori
Separati dalla Fonte
Solo in Superficie.
Sbucciamo via
il mantello
per coltivarci
Uniti
nell’umile terreno
Della Delicatezza
UNA CENA UN PO’ SPECIALE
Da tanto tempo
non venni invitata
ad un banchetto.
Come un’aquila
al suo Primo Volo,
Mi avvicinavo pulsante
al tavolo paziente.
Tre sedie ho trovato
Una per me,
Una per il Limite
E l’altra per il Vuoto.
Fremevo dalla voglia
di trascorrere Vita con loro.
Commossa ero dal Limite:
Grazie a Lui,
innaffiamo di lacrime
la terra.
Ci rotoliamo col Dolore
aldilà del confine individuale.
Solo attraverso Lui
prendiamo per mano
La Caduta,
con ugual delicatezza
con cui ospiteremmo
una fragile coccinella
fra le dita.
E che Dolce il Vuoto!
Si sente triste
perché nessuno lo vuole.
Lui deve, per vocazione,
bussare ad ogni porta
per creare Spazio
tra Inspiro ed Espiro
tra un Pensiero e l’altro
tra una Diastole ed una Sistole.
Senza di Lui
non esisterebbe
il suo opposto.
Desidererebbe,
aiutato dal Limite,
essere un briciolo
più benvoluto
e magari
pure benedetto
dalla stirpe umana.
I miei endoteli
Pieni erano
di Vuoto e
Profondamente Grati
al Limite
per questo Speciale Incontro.
Non potevamo più
separare i nostri Destini
Amore era Tale da
Condurci a convivenza
In una Via del Cerchio
dove nel Silenzio,
Srotoliamo
la nostra Intimità.
ATTACCO CARDIACO
Paralisi.
Diga di impossibilità.
Stop-Ingorgo.
Radar sotterraneo.
Dissotterra segreti.
Cosa vuole emergere?
Forse il Nulla.
Ristagno.
Germino.
Ma Ristagno.
Bonifico
Prosciugo
Deserto
Oasi forse?
Miraggio!
Cos’è questo?
Koan
Con-Fusione
Mi fondo col Caos
Intrecciata
di Spine, Piume e Fiamme
Collana
dove il filo
è costante Presenza
le perle Umore Lunare
Arresa.
Distesa sulla bassa marea
Attendo
Dietro la Quiete.
RIDOTTA
Rimpicciolite prospettive
di un sarto accecato
dal misero possesso
di una manciata
di cellule
Dove è sparito il mare?
IL DIAVOLO ED IL SIMBOLO
Ho incontrato il Diavolo.
Mai l’ho visto piangere.
La sua Durezza Aspra
Morbidamente inteneriva
l’occhio del mio cuore.
Una distanza glaciale
gli impediva
un calmo sguardo
alla sua Verità.
Ingenuamente
credevo di poterlo
prendere per mano
e accompagnare
lungo i viali fioriti
e innocentemente profumati
della sua Anima.
Non comprendevo
che
perché ciò fosse possibile
il Nome necessario era
Cambiare
Da Colui che Separa
a Colui che Unisce.
Da Diaballo
a Simballo.
Questa proposta
gli fece gelare
la spina dorsale
e scomparve,
Sordo e infuriato
nel suo marmoreo
Regno Diviso.
Non gli era familiare
ricevere Amore
ma violenza conosceva:
Chi gli schiacciava il cranio,
Chi con la spada,
brutalmente,
lo trafiggeva.
Mai ha esperito l’Amore Infinito
del caldo grembo di una Madre.
Senza condizioni, Lui si perde.
Rischia di dissolversi.
La sua ancora è la separazione.
Abbandonarsi ad Agape
non può,
Non appartiene alla sua Natura.
Ed io rimango qui
con un vuoto nel cuore,
la sua stanza disabitata.
Non posso fare altro
che continuare ad Amarlo,
Sapendo che mai tornerà.
CERCO L’UOMO!
Si chiude il sipario
Lo spettacolo è terminato
Inizia la Vita.
Cerco le ossa
Dentro non ho
sangue ma Fuoco.
Io non respiro ma Ardo.
Non parlo ma Ululo.
Non mangio ma Divoro.
Non annuso ma Fiuto.
Coi denti Strappo il
Velo di nebbia
Che appanna i sensi.
Cerco quella Voce,
la mia Voce.
Cerco le mie Note
Altre.
La Bellezza che perseguito
È estranea ad ogni cornice
Pulsa di Stupore
Tuona di Vulcano Infuriato
È compagna di merende
Della Forza di Gravità.
Danza a braccetto
Coi maremoti e le catastrofi.
Ha sapore di Centro
Lascia alle pulci la periferia.
È tempo di Immergersi
Spogliati dal Falso
Nella Grande Acqua
OLTRE LA PAROLA
Regina è la Parola
Delle Umane Emozioni
Sgomitola
Racconta
Descrive
Nobilita
Detta ordine nella giungla
Crea una logica all’esistenza
Soccorre
Dalle pene Conforta
Ma Laggiù
C’è una Soglia
Oltre la Quale
Non vi è permesso andare.
Impavidi Guardiani
Il transito impediscono.
Un Luogo dove
Il Contenuto è orfano di Contenente
La Linfa ha perduto il vaso
Il sangue deprivato dalle vene
Non si scorgono Recinti
Incerto si fa’ il passo
Scorre la Paura
Proprio Lì
Quando tutto Invalicabile Pare
Il Maestro si svela al Discepolo.
È il Sacro Suono
Che nulla esclude.
Disarticolato
Illogico
Notturno
Arcobaleno tra la Terra e il Cielo
Ponte tra Umano e Divino
Destrutturato
Indefinito
Lui Solo immergersi può nel Mistero
Sfiorarne delicatamente le spiagge
Concedere all’ Umano Limite
Di Succhiare
Come un fiducioso neonato
Dalla Mammella dell’Infinito.
Qui l’Individuo Muore.
Nell’Uno
Sì Scioglie.
Amore Nasce.
A SPASSO CON L’ OMBRA
Mescolo legno
lacrime e ozio
Ingarbugliata
da sinapsi neuronali
Chiedo all’aura di
Una piuma calante
Chi sia un Poeta.
Chiudo le palpebre
ed inspiro
la silenziosa risposta
del sapiente
Oracolo taciturno.
Poeta è un Vaso Vuoto
Una pozzanghera che riflette il Cielo
Un canale messaggero di arcani presagi
Poeta è chi Nulla Sa.
Chi solca le zolle coi Sensi
Chi attinge dall’Eterno
Gocce di Contingenza
Chi passeggia nel tempo
Fuori dal Tempo
Poeta è chi traduce
Pagine di vita quotidiana
In mosaici di seta che rivestono Altari
Solo il Poeta
Mastica Humus
Per sputare Oro.