Andrea Carbini - Poesie

DESERTI

Los Cristianos,Tenerife (ES)-13 febbraio 2016

 

Dentro ai tuoi occhi

il vento di mille deserti da attraversare.

Come carezze

che non riesco a trattenere,

se la mano ha sete

e la tua pelle è pioggia che non aspettavo.

 

Dentro i miei occhi

nuvole di te

che tornano a rivelarsi,

e sole bambino che gioca a nascondersi.

 

Dentro i tuoi occhi

il cielo è di nuovo limpido

e la gioia ha tramutato in lacrime

ciò che prima era secchezza,

e la passione ha reso orgasmo

ciò che ieri era tristezza.

 

Fai l’amore con me,

ciglia di scogli ribelli

e capelli di sabbia sinuosa

che volteggiano al vento di mille deserti,

nei quali perdermi,

e morire.


 

IL MARE (poesia d’ampore per)

 

Monza (IT), notte del 17 maggio 2017

 

Ha il potere di rigenerare le cellule della mia anima,

il mare.

 

Come il sole che restituisce la vita

a chi pareva averla perduta, durante l’inverno.

 

E’un tatuaggio che si rinnova,

lo scorrere delle estati sulla pelle mia.

 

Un pianoforte gentile

che scroscia come pioggia fresca di un temporale a luglio.

 

Brezza marina sul tuo viso di sale.

 

Un generoso sorso di vino rosso,

il mare.

 

La bocca di una donna che ti spia,

da lontano.


 

 DIARIO DI UN NAUFRAGO

 

Cala Granu, Costa Smeralda, Sardegna (IT)-estate 2012

 

sei un isola perduta

nel cuore dell’oceano

 

sei l’incanto di una spiaggia

bianca

di soave pelle

che profuma di naufragio

 

sei l’onda che all’improvviso

mi invade

e mi accarezza

e risveglia i sensi miei

intorpiditi dal sale

e dal vento

 

sei acqua che cancella

i segni e i passi

e tutte le cicatrici affondate nel tempo

 

un gabbiano bianco

si adagia

morbido

sulla sabbia

ed io affascinato osservo,

e ti scrivo.


 

INCONTRO

 

Harìa, Lanzarote (ES)-maggio 2014

 

Apri i tuoi occhi,

insegnami gli impervi tornanti

che solcano carezze

sul tuo corpo di colline rigogliose.

 

Respirami addosso tutte le tue paure,

io le lascerò scivolare via

lentamente,

come latte e miele

verso la terra promessa.

 

Apri la mano ti prego,

e ascolta:

la mia pelle grida di te,

e in silenzio

muore.

 

Ma io sarò qui accanto,

e sposterò con due dita i capelli dal tuo viso.

e baciandoti il collo

ti sveglierò.

 

 

E il tuo sorriso

sarà mattino.


 

LA PARABOLA DEI TALENTI

 

Monza (IT)-dicembre 2018

 

Liquido infimmabile

l’inchiostro che fissa parole

che non sono stato in grado

di spegnere.

Frasi

some lingue di fuoco

che brillano

nella notte oscura.

Occhi chiusi,

a tratti.

Sogni interrotti.

Rami di alberi sulla strada

dopo un intera giornata di tempeste.

Dove sei talento poeta?

Sepellito, forse,

nascosto,

così che nessuno possa,

trovandolo,

portarmelo via.

Lo scorrere della vita ha di nuovo rapito

la mia ispirazione.

Aspetto incerto

l’alba delle cose.

Sorrido,

con la bocca completamente chiusa.


 

(25) FINE DELL’OMBRA

 

Calangianus, Sardegna (IT)-27 aprile 2011

 

 

-labbra di sale,

bacia le ferite

che hai inferto

al corpo disidratato.

-versa le tue lacrime

di agri limoni,

e piangi sopra al mio dolore.

-respirami lentamente.

-oro bianco,

abbandona le tue mani su di me.

-velluto profumato,

odoroso di miele.

-non smettere.

-ricoprimi di te stessa,

regalami la tua ombra.

-e se non mi senti,

mentimi.


 

UN POETA (confessioni di)

Monza (IT)-6 Luglio 2017

 

Sono un poeta.

Cerco le parole giuste per entrare nella tua mente

dalla porta priincipale,

e uscirne di nascosto,

dal retro,

come un bandito.

Sono un ladro.

Chi è ladro è anche bugiardo.

Sono stanco,

ma non è concesso fermarmi, adesso.

L’era della pace è lontana,

il tempo del riposo non è dato sapere.

Sono solo.

La stanza si popola di insetti che succhiano voglie e sangue.

Poeta senza ispirazione,

questo sono,

imprigionato in versi uguali a mille altri.

Ho rubato il tuo cuore,

tenendo per me

ciò che prima ti apparteneva.

Nascondendolo da gente luce occhi.

Ossessivamente custodendolo

affinchè nessuno potesse,

scoprendolo,

portarlo via da qui.


 

PELLE

 

Monza (IT)-17 Maggio 2018

 

Siamo inferno che brucia tutto l’ossigeno che il resto del mondo respira.

Siamo frammenti di schegge dopo un esplosione,

che restano conficcati negli occhi di chi non ha avuto il coraggio di guardare,

quando il boato è stato più intenso.

Siamo luce che illumina un sistema sociale fittizio fatto di oscurità, che rende ciechi e perduti.

Siamo una poesia raccontata in una sera di fine estate.

Siamo lacrime di gioia.

Siamo le stelle nascoste dal nostro stesso brillare,

Siamo fumo che guarisce polmoni col vizio di respirarci.

Siamo frammenti di spazio che orbitano intorno all’atmosfera.

Siamo un rumore improvviso nel silenzio della notte.

Siamo tempo che scorre senza lasciare traccia alcuna sulla pelle.

Siamo forti di sorrisi e tenui di illusioni.

Siamo veleno per chi non aveva letto le controindicazioni sul fondo della confezione.

La tua bellezza non trova specchio capace di rifletterla.

Il tuo respiro è danza.

Sei acqua piovana dove la terra arida si perde a vista d’occhio.

Sei lampada lasciata accesa tutta la notte,

perchè non mi perda neppure un minuto del tuo profilo dormiente.

La tristezza di questa notte insonne non troverà spazio, domani.

Il giorno scorrerà rapido, io cercherò di seguirti,

per proteggerti dal caldo affossante di questo mondo deserto.

Sará mordere un frutto succoso che lascerá sulle labbra sapore di estate.

Sará risvegliarsi bambini dopo essersi addormentati stanchi.

Sarà leggere questa poesia, sará sorridere e scriverne un altra, ancora più bella.

Perchè ne possa tatuare un frammento sulla tua pelle di seta.


 

QUIETO VIVERE

 

Chang Mai (Tailandia)-6 novembre 2011)

 

Distese di solitudini

come giganteschi campi di riso

che tra breve daranno frutto

e pane

e quieto vivere.

Strade che le attraversano

come scie di un aereo dirottato

verso l’isola più a sud del mondo.

Alberi e profumi

che si scontrano nel mezzo della collina

mentre le donne dal volto semi coperto

preparano la sera che verrà.

Lingue d’asfalto

scavate

sopra il rosso argilla,

che lentamente soccombe.

Un raggio di sole

squarcia

il mio sguardo

a metà.

E poi arrivi tu.


 

FINE DELL’OMBRA

 

Calangianus, Sardegna (IT)-27 aprile 2011

 

 

-labbra di sale,

bacia le ferite

che hai inferto

al corpo disidratato.

-versa le tue lacrime

di agri limoni,

e piangi sopra al mio dolore.

-respirami lentamente.

-oro bianco,

abbandona le tue mani su di me.

-velluto profumato,

odoroso di miele.

-non smettere.

-ricoprimi di te stessa,

regalami la tua ombra.

-e se non mi senti,

mentimi.