Andrea Labanca - Poesie

Vidi

 

Vidi che ciò che cercavo era perso,

ciò che sognavo era finto,

ciò che vivevo era, terribilmente, vero.

 

Allora cercai il perso,

sognai il finto,

vissi il vero.

 

Non trovai nulla,

non realizzai niente,

persi tutto.

 

Sogna, cerca e vivi

quella pia illusione della gioia

e quando non la troverai,

 

paradossalmente gioisci

perché hai trovato,

hai realizzato, hai guadagnato 

 

conoscenza.


 

Ex chiesa di San Michele,luogo d’amanti

 

La sera è scesa,

luna vien

ma il sol giocando

un fascio ti dona

pe’ squarciarti il fianco.

 

Mi seggo e penso

a come dolce m’accogli,

terra ospitante e generosa è questa.

 

E mentre seggo tu

mi guardi e con me

guardi il paese mio.

 

San Miche’ se vuoi

tu parli col muto accento

delle parole tue sante.

 

Narrami stasera

il canto che a te

voglio levare. 

 

Suggeriscimi

col vento, piano,

dolci parole.

 

Innamorati ne hai visti.

Un po’ tu sei dell’amor

il padre; donamelo tutto

in questo giorno e piano,

lasciami ascoltare.


A prima sera

 

Quanto mi sento

infinito e vuoto,

pieno e asciutto.

 

Non sai forse neanche 

come gli altri mi chiamano

ma ti guardo,seduto.

 

E lo farei ancora

un’eternità, una vita,

un minuto, un secondo, un’ora.

 

Ma non lo sai che

ti osservo e forse

nemmeno m’interessi

 

in fondo

 

ai riflessi 

cavernosi della

coscienza odierna

 

che, moderna, 

mi racconta di

tuoni e lampi

 

a prima sera.


Fontana lombarda 

 

Rigogliosa ti copre

tutta, la natura.

Sembra abbia capito

il valor tuo.

 

Scende la scala

che a te porta

e l’acqua scorre

fino a pie’ tuoi.

 

Intanto si scorge

sotto l’arco

la lavandaia

che, sola, pensa.

 

E vaga col

suo pensiero

alla prole,

magari lontana.

 

Fontana lombarda

sta’ silenziosa,

lascia che Flora ti copra,

che l’acqua scorra

 

ma tien’ per te

i dolori nostri.


T’amo

 

Sei sveglia anche

quando dormo.

Sempre all’erta

quando gli altri

son distratti

 

dalla materia becera.

 

E t’interessa

ch’io stia bene e

che ti scriva 

qualcosa di nuovo,

dal sapor nostrano.

 

Il mio sentir 

per te è inumano.

Allora sì, terra mia

 

t’amo.


Bugiarda splendida

 

Affascinante e disonesta

donna ingrata, volgare e cinica,

appetente e prosperosa,

bugiarda splendida Politica.

 

Mi seduci con perizia

e ti concedi senza limiti

mostri a tutti ogni delizia,

te la giochi coi tuoi ospiti.

 

Nemmeno il tempo d’innamorarmi

che già m’hai detto una bugia:

a te non piacciono gli amanti

bensì i clienti che ti portan via.


Questa poesia ha il suo nome

 

Anche se tremo,

scotto,e tu vuoi

vederci meglio.

 

La tua attenzione

prendo e sfumo

al contempo

 

il momento che perdo.

 

Insisti così 

tanto che vorrei

non deluderti ma

 

intanto sei, e passi.

 

Continuo ad essere

contorto ed il mio 

suono sporco

 

come un vinile rotto.


Ombre

 

Del bel sol

scomparso

non c’è più neanche

 l’ombra.

 

E intanto

penso

a quando l’ombra

non ci sarà.

 

E riscopro un

tormento

a pensar al continuo 

del tempo.


Follia

 

Toc toc!

Chi sei?

Oddio!

chi sono?


Uoje è Domenica d’e palm

 

Tutte ‘nsieme

‘mmienz ‘a chiazze:

sane,oneste,

delinquenti e pacce.

Ma quest’ann ‘a fest

è cchiù particolare,

tene ‘no tocc 

‘e multimediale:

 

a mana senistra

a santa palme,

a mana destre

‘o palmare.

 

‘A malatia ormai è triste

stanne tutte co ‘sta fissa,

nun se fermene ‘e fa’ i selfie

manc ‘nnanze a Gesù Criste.

 

E squadrenne ‘a situazione

ij remagne senza voce

ca reflettenne buon buon

pure nuje t’avurriemma mese ‘n croce.

 

Traduzione

 

Oggi è la domenica delle palme

Tutti insieme

nel mezzo della piazza:

sani,onesti,

delinquenti e pazzi.

 

Ma quest’anno la festa

è più particolare,

ha un tocco 

di multimediale:

 

nella mano sinistra

la santa palma,

nella mano destra

il palmare.

 

La malattia è ormai grave

hanno tutti questa fissa,

non smettono di fare i selfie

neanche davanti a Gesù Cristo.

 

E squadrando la situazione

io rimango senza voce

perché riflettendo per bene

anche noi ti avremmo messo in croce.