Angela Kosta - Poesie

(Angela Kosta 22/01/ 2018)
“IL GIORNO E LA NOTTE”

Il GIORNO stuffo di lavorare e sudare senza tregua inviò una lettera alla NOTTE. Le scrisse tutto ciò le passò di mente. La accusò addirittura di averle rubato la luna mentre il sole non faceva altro a provocarle danni sulla pelle. Le scrisse che i giorni erano diventati monotoni e che la domenica non esisteva più. Le disse che mentre lei d’estate faticava a orario lunghissimo la notte godeva le serate in bianco sotto le stelle. Di autunno peggio ancora, primavera lascia stare e se non bastasse per l’inverno a lei toccava faticare e compiere azioni che spettavano la notte visto che si faceva buio di pomeriggio a buon’ora. All’ultimo riflettendo un po’ il GIORNO le fece una richiesta che secondo lei doveva andare esaudita. Le chiese se potevano scambiarsi per un po’ le ore ed i ruoli e così spedi la lettera. La NOTTE lesse ciò IL GIORNO aveva detato e si mise a ridere fino a lacrime. Diede via a rispondere e poiché le poste erano chiuse si mise a piedi. Pensava che dormissero tutti invece stupita vide che sui locali, le strade, ovunque si trovavano giovani che facevano chiasso un bel po’. La NOTTE rimase di stucco perché pensava che le cose non fossero cambiate dall’ultima volta che aveva ispezionato di persona.  Era stato molti anni prima. Per quanto tardi i rumori provenivano ancora più forti. Sui casinò facevano casino, sulle discoteche peggio ancora, sui bar fumo e chiacchiere perciò la notte si senti smarrita. Strappò la risposta che aveva scritto e… il pensiero che le sue ore le possedeva del tutto il GIORNO le fece passare il sonno del tutto. E così si fece alba. Ora dormivano quasi tutti. “Insomma esisto più o no io???”
“Che ti devo dire… non lo so neanche io se esisto oppure no. Qui corrono tutti e non mi danno il tempo neanche a respirare” disse il giorno già fiacca. Entrambe si misero a dormire a lungo. NE avevano proprio bisogno.


 (Angela Kosta, 17/01/2017)
“La verità  bugiarda”…

La VERITÀ fu disperata più che mai. Quel giorno si sentiva così depressa, angosciata, amareggiata e abbandonata che senti il bisogno di uscire a prendere una boccata d’aria. Pensò che forse era arrivato il momento di ammettere che la BUGIA stava dominando l’intera comunità. Non ci pensò due volte e diede via alla sua decisione. Osservando dintorni  notò che le cose erano cambiate notevolmente: tutti gli ex – colleghi si erano assunti presso l’attività di BUGIA. Rivale da millesimi anni e secoli, da qualora non si sapeva la provienenza di nessuna delle due, conducevano parallelamente la loro attività. I fatti però specchiavano ormai sia di giorno che di notte. Per quanto la VERITÀ aveva cercato in tutti i modi di accontentare i suoi dipendenti, colleghi, soci ed investitori, tutti avevano scelto di seguire le orme di BUGIA. È questo non era nient’altro che la VERITÀ. La BUGIA possedeva proprio le sue qualità in tutto, per tutto, su tutto. Fiacca, la VERITÀ entrò su un ristorante. Ordinò qualcosa da mangiare e nel frattempo che attese di portarle da mangiare osservò i clienti ai tavoli accanto. C’era gente di tutti i tipi e di tutte le razze. A malincuore, per quanto loro cercavano di nascondersi dietro le maschere che la BUGIA li aveva concesso volentieri, la VERITÀ ammise che l’avevano tradita. Ad un tratto le tirò l’attenzione ciò che in quel momento trasmettevano in TV. In veste da politicano la BUGIA gli fece l’occhiolino. Il popolo applaudiva felice le promesse su promesse, bugie su bugie ammirando lo stesso inganno che gli garantiva un futuro falso basato su bugie in piena verità. Le portarono da mangiare… l’assaggio del cibo “bio” le rimase in gola. Anche questa volta poiché senti l’odore biologica della bugia si abbandonò a se stessa. Usci in fretta ed in furia e accettò in pieno consenso la sconfitta. La BUGIA aveva vinto ovunque. Per farla finita la VERITÀ decise di buttarsi dal ponte il più vicino possibile. E così si recò su quello più alto che le appare davanti. Chiuse gli occhi e nel momento in cui fece per buttarsi, qualcuno le afferrò il braccio. La BUGIA stava cercando di salvarla e per farla ritornare a sé, le disse: cara VERITÀ non avrai mai scampo da me perché io e te rimarremo unite per sempre. Anche questa volta la VERITÀ diede ragione alla sua rivale BUGIA e non avendo altra scelta la segui.


 ” IL tempo perduto”. 02 Gennaio 2018. (Angela Kosta)

La DELUSIONE è andata in cerca del TEMPO a chiederle se potevano trovare un accordo di annullare o aggiungere un paio di cose. Disperata si recò nella dimora dei mesi ma loro le risposero che non prendevano visione ne dei giorni e neanche delle  settimane. Insistetero nel dirle che comunque non le avrebbero concesso neanche un secondo di più o avrebbero tolto un minuto di meno per accontentare il suo ego. La mandarono al diavolo cacciandola via di corsa. La DELUSIONE chiamò a sua volta l”ILLUSIONE che scocciata le disse che non doveva disturbala per nessuna ragione e così le consigliò di rintracciare l’ALLUSIONE.
Ancora più delusa di prima, la DELUSIONE compose il numero della sua amica cara ai vecchi tempi e nel sentirla dire che non aveva intenzione di perdere il suo tempo prezioso per aiutare lei, si piegò in due dal peso che senti sulle spalle. E così… stremata più che mai si recò nella grande holl degli ANNI. Le dissero di attendere e di avere pazienza. L’attesa fu più lunga del previsto perciò mentre pregava che la chiamassero ebbe  il modo di osservare chi entrava e usciva dall’ingresso principale   dell’enorme edificio. Tutti facevano finta di non vederla o conoscerla. I SECONDI volavano via accompagnati dai MINUTI e le ORE. I GIORNI e le SETTIMANE le voltarono le spalle. I MESI la salutarono con “il medio” massimo traguardo nel paese delle meraviglie. Alla fine arrivarono gli ANNI. Con tanta premura e sorriso smagliante la scaraventarono fuori dall’edificio. La DELUSIONE si trovò dentro un pozzo profondo e mentre cercava di riprendersi notò che non era da sola ma in compagnia. Incredula non credete ai suoi occhi: IL TEMPO SI TROVAVA PROPRIO DOVE MENO SI SAREBBE IMMAGINATA. Con malcuore capi’ IL PERCHÈ L’AVEVA PERDUTA. Non avendo altra scelta si avviarono  uno verso l’altra abbracciandosi uniti perdutamente per sempre.


(07/01/2017, Angela Kosta)
La PAZIENZA andò a pregare. Temendo che non avrebbe potuto badare a se stessa e che non avrebbe potuto rispondere alle sue azioni se fosse uscita di seno si inginocchio  cominciando a proclamare le sue risorse. Con la mano destra si aggrappo’ alla mente, con quella sinistra al cuore. Respiro’ profondamente e cercò di rilassarsi. Pensò che la preghiera fosse ascoltata veramente da qualcuno è fece per rialzarsi ma subito senti un pizzico sulla mano destra. La MENTE cominciò ad accusarla che la stava rovinando. La pazienza sgrano gli occhi e non fece in tempo di aprire bocca in quanto la mente le rovescio addosso tutto ciò che aveva accumulato per assecondarla in tutti i modi e in tutte le maniere. Le disse che non ce la faceva proprio più di tutte le cose che le faceva pensare, ragionare, interpellando la calma ogni secondo per salvaguardare la pazienza altrui. La mente accusò la pazienza che era la colpa sua se si sentiva depressa, esausta e troppo vecchia per continuare a stargli dietro. La mente alzò la voce sempre di più, perciò la pazienza la supplico di darle un po di tempo poiché appena si sarebbe liberata dal suo dovere, le promise che l’avrebbe lasciato libera. La MENTE ride di gusto cinicamente e schiaffeggiandola andò via di corsa non prestando più udienza a ciò la pazienza le diceva. E così, una volta ripresa dallo shock, essendo stata abbandonata proprio dalla guida del suo percorso, cercò di mettere il CUORE in pace. La situazione però le sfuggì di mano. Il CUORE era già agitato al pensiero che non avrebbe potuto essere più l’inquilino della sua importante socia d’affari la mente. La pazienza capi di avere bisogno di tanta pazienza. Sentiva ancora bruciore sulla guancia per lo schiaffo di prima, e nel sentir dire il cuore che nemmeno lei non ce la faceva più a starle dietro, le diede tempo per riflettere un po’. Si scordo’ però che il cuore era stata abbandonata dalla mente. Il cuore la incalzo  dicendole che aveva approfittato della sua bontà facendola passare per fesa davanti a tutti coloro che risiedevano sul quartiere della invidia e la malignità. Il cuore le disse che era ora di reagire ma la pazienza contraddittoria le disse che non era il caso di creare problemi su problemi. Disse al cuore che per abbandonarsi a vicenda dalla stessa pazienza che elogiava in loro ci voleva coraggio, tanto coraggio. È proprio in quel momento che il cuore saltò dalla mano sinistra schiaffeggiandola con rabbia. Avrebbe continuato a ore poiché non aveva più con che cosa ragionare visto che la mente li aveva piantati in asso. La pazienza le disse che non c’era bisogno di schiaffeggiarla perché lei stessa le avrebbe offerto l’altra guancia. Poiché non raggionava più, al cuore non fece ne caldo ne freddo ciò che senti. Si induri ancora di più e dicendole che d’ora in poi sarebbe stata in luto per la scomparsa della sua socia mente, mise l’abito scuro. La pazienza credette di morire. Strinse i pugni, schermi i denti e, perdendo proprio se stessa la fece a pezzi. Una volta portando al termine ciò l’aveva fatto arrabbiare, alzando gli occhi verso il cielo, guardando a destra senza la mente, voltando la testa verso sinistra senza cuore, diede cammino al suo menefreghismo eterno.


Angela Kosta 15/01/2018)
Poiché le mie orecchie ne sentono tanto come tutti voi immagino non so perché avrei voluto prendere un caffè con il Grande Esopo. Solo così avrei potuto apprendere ed apprezzare meglio il discorso sulla “Lingua”.
Molti di voi conosceranno la storia….  Xanto il padrone gli chiese di cucinare il più sgradevole cibo ed il migliore che ci sia mai esistito ed il servo Esopo gli servi la lingua. Ed eccoci: le mie orecchie che fischiano in continuazione direbbero: avevi ragione eccome caro Esopo. Purtroppo a giorni di oggi la lingua viene servita e reverità senza più poter distinguerla se “sgradevole” o la “migliore”. È rimasta poco da confermare e concentrarsi su qst ultima. La stessa LINGUA lo confermerebbe. Purtroppo oggi viviamo in una società dove è rimasta poca dolcezza e amicizia vera. La lingua chiederebbe l’aspettativa a lungo termine se fosse le verrebbe concessa. Lei stessa si sentirebbe in imbarazzo per ciò esce dalla bocca di quelle che non fanno altro a inventare e investire il peggio ed il diavolo. Be’ che dire alla fine: cara LINGUA fai un po’ di sciopero forse troveresti tregua e pace e solo così non ti rimarrebbe altro da dire o da aggiungere.


(Angela Kosta)
GLI OCCHI SONO IL LIBRO PIÙ PROFONDO ED INTENSO CHE TRASPARE NELLA NOSTRA ESISTENZA. GLI OCCHI ADORANO IL SIGNORE TOCCANO I FILI DEL CUORE ATTRAVERSO LA MENTE E… PROPRIO TRAMITE GLI OCCHI APPRENDIAMO IN PIENO QUAL È L’IMMENSITÀ CHE CI PORTA SULLA SOGLIA DELLA NOSTRA ANIMA!!!!


 “Giornate difficili”

A volte ci sn giornate nella nostra VITA che ti senti camminare sul ghiaccio sopra i tacchi a spillo di 1 metro circa. Cammini così lentamente attenta a non sprofondare; vorresti  andare oltre l’impossibile, raggiungere un limite senza fine per trovare quel “IO” racchiusa in una corazza di DELUSIONE tenendo stretto i pugni per soffocare quella rabbia che sfiora in lacrime, il volto infelice della panorama che appare davanti a Te!!! Vedi ben disegnato i lineamenti in una definizione UNICA del tuo ” IO” e senza tregua cammini sul ghiaccio, sui tacchi a spillo alti 1 metro x RITROVARTI. Continuerai camminare finché ti accorgerai che le tue unghie hanno sprofondato nelle tue mani, sanguinanti… sanguinanti di ciò ti fa triste ed infelice. Continuerai a camminare attenta comunque di non rompere il ghiaccio anche se ormai sciolto da lacrime PROSCIUGATE chissà da quanto TEMPO. Camminerai finché vedrai il SOLE e allora correrai più forte di prima a RITROVARTI e cantando, sorridente ti accorgerai che il ghiaccio, i tacchi a spillo rimarranno SOLAMENTE un brutto lontano ricordo…
Carissimi miei amici vi saluto con quedta dedica a TUTTE LE DONNE che hanno una FORZA UNICA dentro e che tt i gg durante tt il percorso della vita affrontiamo con tanta pazienza compressive, affettuose, innamorate ciò la quotidianità, le ore, i minuti, gli anni fanno di NOI: mamma, moglie, amica, sorella!!!


  “L’IMMENSITÀ”

La terra ci offre solo una parte della natura e dell’universo tutto il resto anche l’immensità si trova dentro ognuno di noi…Bisogna solo trovare il modo per connettersi e riuscire ad accogliere quel punto di incontro con l’irraggiungibile. Nulla può azzerare il dono della vita nè la ricchezza, nè il benessere, nè il potere. Ciò che conta infine è solo la “Famiglia”.


 “Incanto”

L’amore ti porta in qualsiasi angolo del paradiso dove la magia culla follemente tutto ciò incanta l’anima .


“L’infinito”

Quando AMI qualcuno devi avere la certezza che invisibili legami profondi ti trasporterano nei luoghi mai conosciuti prima; proprio dove risiede l’infinito….