Angelo Giannetti - Poesie

BAGLIORI DI ROSSO INTENSO

Cammino trascinando l’asfalto
sperando che mi permetta di correre
sperando che trattenga i miei piedi
cammino trascinando l’anima.
Osservo un volto a me nuovo
bagliori di rosso intenso
sfumature di fresco arancio
osservo il tuo volto.
La lama delle tue parole
intaglia profili profondi
riconosci in me cose nascoste
come leggendo i segni di un libro.
Mi appari come la spuma dell’onda
che rifrange arrivando e partendo
confusa tra le rocce del mondo
imponi con fascino la tua presenza.
Pensieri confusi e coperti
da tempi generazionali
creano un via vai di emozioni
mentre allontanandosi ritornano.
Non capisco ne leggo il futuro
incontrando il tuo sguardo
non voglio capirlo ne conoscerlo
sperando che si avveri.
Cammino volando sui miei piedi
credendo che questo mi aiuti
credendo che questo ti serva
per viverci almeno un sentiero.


PENSIERI LUNARI

Segni di inchiostro
creati da dita veloci
migliore vita potrebbero avere
se invece di scorrere sui tasti
sfiorassero lievi la tua pelle.
Pensieri fugaci che entrano
lasciando uscire voglie lontane
tempi e coincidenze
di treni mai presi
abbaiano inutili alla luna.
Lei, la luna ci guarda
sapendo di essere osservata
pone il suo sguardo su di noi
tollerando le nostre poetiche visioni
sapendo che siamo troppo piccoli per lei

Restiamo immobili e taciturni
davanti alla sua grandezza
solo il piacere di due amanti
la raggiungono facendola sorridere
scuotendo i sui mari silenti


COSA MI SPINGE

cosa mi spinge ad andar
per locali aperti di notte,
son strani ambienti di fauna speciale
volti contorti e disincantati,
pensierosi, falsamente felici
espressione di un’umanità
sconosciuta al sole
persone che nascondono storie
storie che interpretano fatti
fatti di una vita sussurrata
di una notte buia come il cielo
illuminata da poche stelle di esistenza
legno profumato dei tavoli
testimone di pezzi di vita
che dimentichiamo che nascondiamo al mattino
spaccato d’una società decadente senza memoria
gente di notte che nasconde e mostra
ciò che di giorno mostra e nasconde
io silenzioso spettatore
mi disseto nell’osservare
la diversità di questo mondo


 

SCUSAMI

Scusami per tutte le volte che ho alzato la voce
volevo dare inutilmente più peso alle mie parole
nella speranza che il suono le rendesse più vere.
Scusami per aver osservato molti tue gesti
volevo capire, sapere, confrontare la tua anima
sperando di vedere in te il mio crescere.
Scusami per non aver osservato molti tue gesti
volevo ammirarti come un sogno lontano
credendo che questo servisse al tuo volo.
Scusami per i limiti alla tua libertà
volevo proteggerti da un mondo vigliacco
non pensando che la tua vita non è la mia.
Scusami per quando ti ho trattato da amico
volevo sentirti tra i miei amici
per parlati di quello che ho dentro senza inibizioni.
Scusami per gli abbracci e baci che non ti ho dato
volevo lasciarti la scelta di farlo
fallendo un desiderio reciproco di tenerezza.
Scusami per il volto rabbuiato e cattivo
volevo punirti per le tue scelte che mi limitavano
dimenticando che il non parlarci frena la comprensione.
Scusami per le mie idee esposte con troppa fermezza
volevo sentire la tua critica sincera
immaginandoti sui testi per conoscere e sapere.
Scusami se ti volevo già uomo
volevo condurti al mio fianco sui sentieri della vita
credendo che gli anni non avessero importanza.
Scusami se spesso non riesco a dirtelo
volendo sembrare un vecchio padre
sperando che il mio amore ti arrivi più vero

Scusami figlio, se ti amo così


CELIN

Non mi dimentico di te,
difficile il non sentirti,
piacevole il leggerti ancora.
I sospiri del tempo son lunghi,
le pause creano voragini,
perché vuote e silenti son virtuali.
Nulla equivale al conoscerti
perché solo il reale è vivo
e rende spessore agli spazi.


COME VORREI

Come vorrei che i miti del mio tempo
fossero qui a spingermi oltre la timidezza
mentre ti siedi accanto ad un’amica.
Come vorrei l’aiuto e la forza
di scrittori, poeti, combattenti e ribelli
mentre il tuo essere donna mi colpisce.
Come vorrei accarezzare le tue mani
che si scaldano intono ad un bicchiere fumante
mentre la tua bocca sorride e i tuoi occhi s’illuminano di gioia.
Come vorrei conoscerti e amarti da sempre
per la tua freschezza affascinante che traspare dal gesticolare sommesso
mentre parli profumando l’aria di pensieri profondi.
Come vorrei avere il coraggio di parlarti
senza restare davanti a te inebetito dal desiderio
mentre volgi lo sguardo oltre i miei occhi
Come vorrei sapere tutto di te
accarezzando la tua mente che vola serena
mentre increspi le labbra indecisa su cosa sognare.

Come vorrei non svegliarmi da questo sogno
reale come la tua esistenza
impossibile come il canto della luna


ALLA FERMATA DEL TRAM

Volti diversi alla fermata del tram,
facce colorate, vestiti colorati
coperti dal velo grigio della consuetudine
aspettano con rassegnata inutilità
il viatico per un altro giorno prezzolato.

Sguardi eludenti, sulle scarpe del vicino
pensando se il posto solito sarà libero
il mondo diventa pochi metri quadri di trasporto
le righe, le foto che contornano l’attesa
distraggono dall’analisi dell’anima.

volti uguali alla fermata del tram
pochi sono pensosi, e nel grigio intorno
hanno la luce del pensiero compiuto
triste lo sguardo che valuta
ma una luce interiore li distingue.

Poi i ragazzi, con felice apparenza
mostrano senza ipocrisie la loro gioia
questo futuro, ancora libero
mi rende un regalo d’immensa speranza
spingendomi a fare il cattivo maestro,

per nuove lotte, sfide e colori
tra giochi, compiti e legami infantili
ricordano tempi diversi e leggeri
come la vita, senza parrucche bianche
dominatori dell’essere se stessi.

Da difendere il loro andare in salita
senza comandi, con tocchi leggeri
come il vento che solleva la carta
in una danza fatta di nulla
per dare spessore a uomini nuovi.

Quanta vita, intelligenza e bellezza
son ferme alla fermata del tram


 

SE..SO DI ESISTERE

 

cade la mano
che sfiora leggera la schiena
con dolce discesa
la curva imperiosa dei glutei
con fremiti sicuri avvicina
e unisce l’intimo di te
ancora fremiti, ancora
lievi onde sulla tua pelle
chi fermerà l’intimità che avanza
altri pensieri, altre idee
altre carezze?

si altre carezze,
carezze di labbra
che lievi percorrono
il tratto tra collo e seno
in un tempo lunghissimo
quelle labbra parlano
ai tuoi capezzoli impertinenti
giocano e raccontano percorsi variati
tortuosi, ambigui, intimi
accompagnate dalle mani
appena sfioranti
avvolgono il tuo corpo

nulla ha più segreti
nello scopriti sempre diversa
contrasti di un caldo piacere
con i freschi brividi interiori
la pelle scompare trapunta
dai sensi accesi
è lieve il contatto, profondo
le mani intrecciate
come per trattenere l’anima
cercando nuovi percorsi
mentre le labbra avanguardia di sempre
contornano le lingue sorprese

una calma apparente e fugace
avvolge umida la pelle che brucia
ridando vigore e pressione
ogni tratto ogni fibra
ti abbraccia e ti lascia
sollevando nell’aria l’attesa
del piacere dell’altro
penetrando nelle vene
colpendo la testa che vola
esplodendo in bagliori violenti
che ampliano i sensi travolti

rinasce da questo la spinta
che freme intorno al nostro corpo
il mondo scompare prostrato
ai piedi di un divino disegno
le tue forme non hanno piu forma
le mie scomparse nelle tue
trasmettono il piacere di esserci
raccogliendo l’odore di te
che ubriaca e non placa
ma spinge possente
un unico volo di sensi
non più soli ma Soli
ti guardo negli occhi specchiato


COMPLIMENTI MONDO

complimenti mondo
per come sai emozionarti di fronte ad immagini di morte
sentendo per una volta gente sconosciuta come tua
distinguendoli da quelli che ti sono lontani

complimenti mondo
per come sai analizzare cause ed effetti di tragedie
giudicando e sentenziando senza remore se i colpi
sono vicini

complimenti mondo
per come sai essere feroce con gli assassini
che portano barbe o simboli diversi dai tuoi
e per come sei complice di chi è ben rasato
ma nasconde le mani sporche di sangue

complimenti mondo
per come sai piangere e ricordare i nostri morti
che avevano un lavoro, un panino da mangiare
o delle vacanze da consumare
dimenticando chi queste cose non può neanche sognarle

complimenti mondo
per la rabbia che esprimi davanti ad atti orrendi
che spargono ingiustificato dolore
fregandotene dei mille ingiustificati dolori di
chi non è come te

complimenti mondo
per come sai osservare per mesi dalla televisione
le ferite di questa civiltà che senti tue
per come sai dimenticare che la voragine di new york
e pari a quella di Jenin ma non la chiami terrore

complimenti mondo
perché sai distinguere 3000 lavoratori morti UN GIORNO
vestiti di boutique o dai grandi magazzini
da i 3000 che muoiono in Africa OGNI GIORNO
senza vestiti

complimenti mondo
mi hai insegnato, che i morti sono diversi come i vivi
che i numeri non hanno sempre lo stesso significato
che il dolore è questione di distanza
che l’afflizione e figlia della televisione
che la libertà ha un peso diverso giorno dopo giorno
paese dopo paese
che uccidere per arricchirsi è meno grave che farlo per fame
che la giustizia e la verità sono valori quotati in borsa

che in fondo hai un anima che sa piangere con il telecomando


DINTORNI DI UOMO

suoni netti e taglienti
segni di luce sonora
tracciati da volti affilati
dentro l’animo indolente
voli d’aquila
nel mare del niente

silenziose esperienze
rapprese in ogni cellula
di corpi immobili
brillano stanchi occhi
componendo distratti
canzoni mai scritte

pagine spalmate
dalla violenza del tempo
formano libri di pietra
incisi dalla mano molle
di uomini senza
rispettosi di ordini

nomi illuminati
dalla luce riflessa
di menzogne reali
colpiscono l’animo
colorando la sua sera
di rosso dolore

cicatrice di donna
sensuale rifugio
nel cammino finale
destino di chi nasce
urlando alla vita
dolori e gioie come albe e tramonti

maschere silenziose
torturano nella sera
urlando immaturi
alla carezza del vento
ripulendo il volto
del nuovo re caduto

teatro che lievita
sulle tavole della vita
aspettando il calore
di forni senza memoria
soddisfazione fugace
di piccoli uomini.