Anna Michelina Ferrari - Poesie

Per te donna

Pensieri lontani
corrono su strade irte,
pietre levigate dal vento
ricoprono i cigli della strada.
Nella mente,
un solo ricordo
ripercorre quegli attimi,
quella vita
che da quel giorno è cambiata.
Dalla mente
in volo si alza,
è un nome
che rincorre quell’aria
e come armonia
scende e risale.
I tuoi piedi scalzi
lasciano
un’impronta
come la forza
che ti rende unica,
unica
agli occhi del mondo…
per te donna!


Da agnello ti sei trasformato in lupo

Giorni che somigliano a te:
grigi, cupi, lontani,
giorni che vivono in un tunnel
e continuano ad essere te:
grandi paure,
parole chiuse,
nascoste nel tuo volto.
La tua anima bianca, pura
è diventata nera,
eppure lo sai, lo senti, lo vivi.
Tante voci hai intorno,
quante grida,
da agnello ti sei trasformato in lupo.
Paure, ti rincorrono ancora,
la tua forza nera,
la tua grinta bestiale,
la tua crudeltà infelice…
Svegliati lupo
comincia a vivere!


Beffa

E’ l’alba di una nuova vita
che germoglia silenziosa
in quel passaggio
che dal buio corpo vede la luce del sole
e si riempie del sapore dell’aria.
Piccolo quel corpo
che passa dalla notte al giorno
stretto in un caldo abbraccio,
ha inizio il suo sogno.
Albe e tramonti trascorrono
Insieme ad ore saltellanti,
cresce quel corpo
all’oscuro di uno strano mondo.
Si sveglia poi un giorno
e la beffa gli da il buongiorno,
non è lui, forse lei,
non si capisce
questo strano incontro.
Pensieri, parole, sguardi, sospiri,
desideri nascosti, amori strani,
affetti non capiti.
Polvere che acceca gli occhi?
No, sei tu che vedere non sai.


 

Quel cuore nascosto nell’ombra

Il suono, un piano…
…escono da quei tasti, parole che si dileguano nell’aria.
Il fumo, la notte, il sogno….
Musica e solo musica.
Ecco di nuovo una voce,
il suono, una melodia,
quel cuore nascosto nell’ombra
pulsa con vigore e dentro al silenzio cresce ancora.
Lui ama, dona, batte,
una luce accende,
suona con te, canta con te, per te vibra.
Soffio,
è un soffio che ti raggiunge, ti carezza, ti stringe.
Voli con lui in cieli azzurri….
quel cuore nascosto nell’ombra
pulsa nel silenzio,
cresce.


 

Il giorno, la notte

Mentre tu, giorno con i tuoi raggi lucenti,
caldi, liberi alla vita,
sapori di dolcezza
non saprai mai uccidere la speranza.
Io, notte piena di freddezza,
paura immacolata, stordita,
con la foschia negli occhi
per aver assaggiato il sapore della vita.


Rivolavano schiaffi

Per un attimo
non pendeva dalle sue mani,
pugni sugli occhi
e non poteva nemmeno piangere:
perché?
“Rivolavano schiaffi.”


Poesia

La parola si rincorre,
vibra così forte,
giunge sino in gola
e la voce spenta si rigenera,
punta in alto
verso il sole.


 

Incontro

Era ieri.
Parole correvano
tra i fili dei social.
Lunghi silenzi
e poi giorni
che scoprivano di te,
dei tuoi colori,
profumi di vita.
Quei colori
illuminavano un nuovo mondo,
parlavamo
di quando il sole era caldo,
di quando l’acqua del fiume
ci rendeva liberi,
di quando
un gatto tenevi
tra le braccia
e tu con lui
facevi le fusa.

Silenzi,
lunghi silenzi
e poi,
e poi arrivò il giorno
che fece incontrare
due sguardi,
due parole,
quei colori,
una mano nell’altra,
il sorriso di quei volti,
nuove emozioni,
il sapore di una nuova vita.


 

Le parole nel vento

Le parole che il vento
porta con se
sono venute da lontano,
solleticano gli orecchi
perché i dialetti del mondo
hanno cavalcato le sue onde.
Squallore racconta
la voce turbata del vento,
notizie di morte
raggiungono il cuore dell’uomo
che seduto ascolta,
si rigira nel silenzio
ed osserva,
ma, il vento soffia ancora
ed ancora parole.
La parola di una donna
dell’Africa che canta,
parole di un anziano
che regala minuti della sua vita,
sorrisi di un bambino
che stanco, sfinito, sorride.
Parole volate nel vento
forse, solo per sbaglio.


La storia della grande roccia

Cominciò così la storia della roccia più dura del mondo.
Il tempo, il cielo si oscurò
e pian piano le nuvole presero il posto del sole.
Le gocce e la grandine colpivano con forza la parete
Che sul fiume stava da secoli.
Gocce su gocce, la pioggia continuava a cadere,
il fiume prese ad ingrossare, saliva e il suo rombante

frastuono faceva paura,
venne giù una piena così grande
e solo la potente roccia resistette alla sua forza.
Per giorni e giorni durò il temporale,
poi il cielo si schiuse e tutto sembrò ritornar calmo.
Un po’di tregua trovò la roccia che riuscì a riprendere
un po’ delle sue forze.
Il tempo tornò a cambiar di nuovo,
di frequente le calamità raggiunsero la roccia
che resistette e resistette, ma un giorno
una piena più grande delle altre colpì fortemente la roccia
che pian piano cominciò a sgretolarsi e a rotolare
tra le grida impetuose del fiume
e dopo migliaia di chilometri consegnò al mare i suoi ciottoli
che delicatamente iniziò a coccolare.