Annamaria Farricelli

Poesie


Tumulto

 

Nei miei pensieri il profumo
del tuo saluto pieno di speranza
al calore lunare delle stelle.
Chiudo gli occhi,
avverto il mare in un delicato sottofondo.
Il tuo leggero tocco mi sfiora il viso,
un suono di ambigua milonga in lontananza
racconta, al silenzio che scorre,
i turbamenti di un cuore in tumulto.
Perché stanotte non mi coglie il sonno?
Occhi ancora chiusi, ma ti vedo.
Rivedo l’animo tuo
in un’anomala rifrazione di luce.
Arde quest’aria
di passione, di canti d’ usignoli,
di stormire di fronde.
Ascolto
Ascolto il tumulto del mio cuore.

 


 

Spiare le stelle

 

Guardo le ombre che
si rovesciano sulla spiaggetta.
Il mare è a poca distanza.
Il sole all’orizzonte.
Una pace improvvisa, silenzio,
le rovine della campagna.
Chi sono? Cosa faccio in questo
calore abbacinante nei colori
luminosi e forti del meriggio?
Non ho più passato né futuro,
né condivido niente di ciò che è oggi.
Aspetto le ombre per spiare le stelle
attraverso fessure di notte, senza luna,
con occhi di brace di un’anima
che non si arrende.
Avanzo a tentoni nell’oscurità polverosa
tagliata da una diagonale di luce
che scende da una feritoia e ad essa
m’aggrappo per poter sognare!

 


 

Intimo tramonto

 

Fluttuanti orli di tempo
regalano al corpo
segnali implacabili
di vita che scorre veloce.
Intimo tramonto
che sussulta e si ribella
al viso canuto e
alla luce incerta che non
illumina il sorriso.
È l’Angelo del cuore
che dialoga con l’Angelo
del Caos che non si conforta
a rinunciare al richiamo
della bellezza dell’amore
e alla sua illusoria danza!
Linguaggio profondo e misterioso,
senza tempo, senza tramonto,
sempre pronto a vivere con intensità
il momento, per non restare
recluso nella triste solitudine
dell’inesorabile età che avanza!

 


 

Imprigionare l’aria

 

Volevo andare in alto
volare contro corrente
cercare qualcosa di bello,
un piccolo spiraglio
tra le ombre di un luogo oscuro.
Volevo ubriacarmi di aria pulita,
disconnettere il corpo dai pensieri,
leggere le parole trasportate dal vento
che risuonano nell’ universo.
Volevo imprigionare l’aria,
rinchiuderla nel cantuccio dei ricordi,
deporre con essi le lacrime,
quel tempo ormai andato,
la bellezza defluita come un fiume.
Ma l’aria è il mio respiro
e vorrei respirare quell’aria
che mi toglie il respiro!

 


 

Ho sognato l’amore

 

Aspetto le ombre della notte
per correre in quel luogo
dove tutto parla di noi.
Non ci sono le luci
abbaglianti del giorno,
né i rumori assordanti del mondo,
ma sfumature di penombra
che avvolgono due sagome
che si cercano in quell’ universo
ovattato de sogni
Tra quelle sfumature
l’amore prende forma,
siamo corpi che si fondano,
sguardi che s’ intrecciano,
siamo l’universo
ovattato dei sogni!