Annamaria Farricelli

Poesie


Aurora

Esiste un momento magico
in cui le ombre della notte,
lentamente, offrono il passo
a quel chiarore che piano piano
illumina ogni cosa!
È il sogno che si confonde
con quella realtà che è luce.
È l’aurora, l’alba della vita,
quella che cancella il buio della notte
proprio quando tutto è
immobile e silenzioso!
Luce silente e timida che segna
l’inizio di un nuovo giorno!
È l’ora in cui le cose prendono forma
e a poco a poco si colorano.
È un istante misterioso tra ciò che
non è più e ciò che non è ancora.
Ed è in questa preziosità che il ritmo
della vita riprende il suo gioco!

 


 

Un giorno

Un giorno non sarò
che l’eco delle tue notti,
la musica della tua nostalgia,
il ricordo di baci spezzati d’ansia,
il sogno involatisi,
la fiaba mai svelata.
Un giorno mi vedrai lontana
dove la foschia si perde nel nulla
e migrerai tra gli attimi
dello scambio di sguardi,
nell’immensità degli occhi
dove si specchiavano le nostre anime.
Sarà il sentiero che ti svelerà
la realtà dei battiti del tuo cuore
ed io quel giorno non ci sarò.

 


 

Perché ti amo

E mi ritrovo sola tra uomini
che non si voltano a raccogliere
i frutti delle mie emozioni.
E mi accorgo che amo
la tua mano che mi rassicura
quando mi perdo in fondo al buio.
Ti amo quando cerchi di placare
le mie ansie con la luce dei tuoi occhi.
Amo la tua voce che mi accarezza
con la soavità di un abbraccio.
Amo il tuo silenzio come l’abisso
nel quale sprofondo per ritrovarmi
nella tua anima.
Amo la profondità della notte dove
mi rannicchio nel tuo porto sicuro.
Ti amo come l’acqua, la pioggia,
come la verbena nel deserto,
che è sola ma conosce il vento.
Amo la tua differenza capace
di annullare le nostre differenze.

 


 

Spiare le stelle

Guardo le ombre che
si rovesciano sulla spiaggetta.
Il mare è a poca distanza.
Il sole all’orizzonte.
Una pace improvvisa, silenzio,
le rovine della campagna.
Chi sono? Cosa faccio in questo
calore abbacinante nei colori
luminosi e forti del meriggio?
Non ho più passato né futuro,
né condivido niente di ciò che è oggi.
Aspetto le ombre per spiare le stelle
attraverso fessure di notte, senza luna,
con occhi di brace di un’anima
che non si arrende.
Avanzo a tentoni nell’oscurità polverosa
tagliata da una diagonale di luce
che scende da una feritoia e ad essa
m’aggrappo per poter sognare!

 


 

Tumulto

Nei miei pensieri il profumo
del tuo saluto pieno di speranza
al calore lunare delle stelle.
Chiudo gli occhi,
avverto il mare in un delicato sottofondo.
Il tuo leggero tocco mi sfiora il viso,
un suono di ambigua milonga in lontananza
racconta, al silenzio che scorre,
i turbamenti di un cuore in tumulto.
Perché stanotte non mi coglie il sonno?
Occhi ancora chiusi, ma ti vedo.
Rivedo l’animo tuo
in un’anomala rifrazione di luce.
Arde quest’aria
di passione, di canti d’ usignoli,
di stormire di fronde.
Ascolto
Ascolto il tumulto del mio cuore.

 


 

Al chiaro di luna

Fermati, non sparire.
Vedi com’è placida la notte?
Tu sei il” Chiaro di luna “,
tenue e pallida, intensa e
luminosa, che illumina
costantemente la mia ombra.
Accompagnami lungo il cammino,
dove tutto si confonde,
dove i sentieri sembrano foreste.
Il tuo chiarore rischiarerà il buio
e calmerà le mie paure.
Hai elevato il mio cuore,
lo l’offro a te, lascialo abitare nel tuo,
e tu, come dea, nel mare della notte,
cullalo, riscaldalo, col tuo chiaro di luna
Accoglimi e, mentre le stelle
brillano per noi, percorreremo,
con delizia silenziosa,
la magia del nostro essere rapiti
“al chiaro di luna!”

 


 

Foresta addormentata

L’ acqua non ha sabbia,
è quella delle lacrime.
Il re non ha terra,
il suo regno è quello delle carte.
Folate di vento, come onde del mare,
ingoiano la mente: il caos è totale.
La terra esplode tutt’ intorno
e non sai dove scappare.
Ma le gocce di pioggia,
di foglia in foglia,
dalle foglie al suolo,
diffondono una musica di pace.
Il vento cade, il silenzio è totale.
Da lontano un mesto verso
di uccello notturno.
Verso l’alba l’aria si fa fresca,
pregna del respiro umido
della foresta addormentata
che regala il profumo tenue
di funghi e di muschio.

 


 

Imprigionare l’aria

Volevo andare in alto
volare contro corrente
cercare qualcosa di bello,
un piccolo spiraglio
tra le ombre di un luogo oscuro.
Volevo ubriacarmi di aria pulita,
disconnettere il corpo dai pensieri,
leggere le parole trasportate dal vento
che risuonano nell’ universo.
Volevo imprigionare l’aria,
rinchiuderla nel cantuccio dei ricordi,
deporre con essi le lacrime,
quel tempo ormai andato,
la bellezza defluita come un fiume.
Ma l’aria è il mio respiro
e vorrei respirare quell’aria
che mi toglie il respiro!

 


 

Sopravvissuta

Mi sono nutrita di dolore
per alimentare un corpo senz’anima.
Il deserto in cui vivevo esaltava
il dono inestimabile della solitudine
facendomi sopravvivare al nulla!
Poi ritorni là, dove tutto ha avuto
Inizio. Là, dove la vita ha rovesciato
la tua barca, dove la banalità del male
e la banalità del bene s’intrecciano!
Ma resta l’amore che vince l’odio,
il perdono che vince il risentimento,
l’arcobaleno che allontana la tempesta,
la vita che vince la morte, ed
impari a sopravvivere con intelligenza
all’ indifferenza umana!