Antonella D'Amore - Poesie

Anime castrate

Anime castrate, ecco cosa siamo,
mutilate, incatenate ai mille chiavistelli che la mente ragionando costruisce per rendere limitato il nostro sguardo.

Ci costruiamo un mondo scandito da ritmi, orari e abitudini regolari, che procedono senza scossoni per rendere il più possibile prevedibile il nostro futuro.
mi chiedo se ciò sarà possibile !
Ma intanto, credendo in un fine più alto cerco di dare un senso alla mia vita che possa andare oltre la realizzazione professionale, l’amore, l’amicizia, la religione, il sesso Come!?
Lasciando parlare per una volta la mia anima, chiedendo a lei cosa veramente devo fare della mia vita, per potermi finalmente avvicinare alla luce, alla matrice di tutto.

Allora amate e sarete amati,
poichè nulla più di questo ci è stato chiesto, e se ci ascoltiamo sapremo che è vero, che sicuramente non è facile, ma maledettamente vero.


FLUTTI

Ingenui flutti,
il cui incalzante scrosciare s’infrange ripetutamente sulle alte scogliere per poi, ripiegando su se stessi, ritornare con spumeggiante ardore a ripetere la loro ormai vana ed unica follia di chi nulla può cambiare.

Eppure,
qualche ciottolo ha già franato
e se impercettibilmente nessuno lo ha scorto, il lento scorrere delle epoche lo renderà visibile e nessuno potrà negarlo.
…….
Neanche la più stupida ottusaggine.


AMORE

In rare eccezioni l’amor non si cela,
si accende e più non si vela,
come un lume di luce senza ombre,
fin troppo lo si loda
e il viso a noi si mostra
tra pallide viole
e ti adorna di angeliche lodi al mattin di buon’ora e la sera mossi l’anima senza più alcuna riserva o remora !

Beatamente ebbra del suo vino,
su ogni vil paura ho vinto,
e altèra or vaneggio per le strade che ho già visto, senza riconoscerne alcuna sotto l’aureo tepor di precipua primavera che non mai visto.

Son desta o conquisa tra le sue fiamme!?
Amata o armata !?
Cielo e paradiso è la sua più fiera e lieta sfida Ed ecco che come germinano le viole così Egli tutto muove, ovunque si volga, tutto si rinnova, ed io comprendo di tanta grazia e meraviglia, mi loda e duole a Suo piacimento, ecco mi ha conquiso e seppur sia l’ultima Sua opera, a me concessa, sento manifesto il delirio del mio imbrattare, il lento pioppare del Suo soave fuoco, sembra mi conforti e un po’ di pace scorgo.

Il Suo nome è fiero e d’alto loco
e il mio riso più adorno.
Donde vieni Gli chiesi !?
Prego Amore siedi .


Migliori

Migliorando… provo a farlo,
immaginando, inventando un modo
sempre diverso, naufragando poi
in piccoli barlumi inconsistenti, epiteti volgari, reminiscenze sostanziali senza più alcun valore.

Irreali, sembrano affacciarsi netti e solitari per ritrovare raggi di speranza prominenti scelte inconcrete, anche di vanità “Magari.., spero di…, proviamo a ….”, germi senza semi di speranza perchè da noi negata.

Ora scrivendo provo a ritrovare tutto il perduto, il negato, creando qualcosa che forse andrà perduto, dimenticato, dai miei ricordi ignorato, ma che per oggi mi aiuterà a vivere …..migliorando!