Antonietta Spanò - Poesie

Ho cercato i tuoi occhi

 

Ho cercato i tuoi occhi e li ho trovati.

Mi sono persa in quel labirinto di colori.

Ho vagato senza meta in quel mondo sconosciuto

senza poter raggiungere il tuo cuore.

Chiuso. Tutto chiuso…malgrado la luce

che si intravede ogni tanto.

Eppure ti ho sentito vibrare, tremare.

Ho sentito gridare la tua anima.

Fammi entrare.

Starò in silenzio ad ascoltare le tue parole mai dette.

Fammi provare.

Ti sorreggerò se lo vorrai o cadrò con te.

Prenderò la tua mano

e ti trascinerò nel mio mondo pulito.

Non avere paura vieni con me.

Ti mostrerò la trasparenza dei miei sentimenti,

la forza del mio cuore che continua a stupirsi

di questa dolcezza, di questa purezza

nata per caso e alimentata per gioia.



Tutto è luce

 

L’alba mi riporta a te.

Mi sorride con il tuo sorriso,

mi parla con la tua voce,

mi abbraccia con quel calore

che tanto mi riscalda.

Il mio cuore esplode in mille gocce colorate

ed è tutto luce.

I miei occhi riflettono l’amore che sento

e sorrido di me.

Non rinuncerò mai più a questa pace

che mi inonda ogni volta

che ti ascolto, ti guardo, ti parlo.

Non rinuncerò più a credere in te,

grande illusione del mio cuore.  



Portami con te

 

Portami con te tra le tue montagne

e mostrami ciò che tu vedi,

ciò che tu senti

quando il tuo sguardo si perde.

Fammi sentire le tue emozioni

che vibrano in quel silenzio.

Mai il silenzio è stato così vivo.

Io lo sento.

Urla dentro di te.

Ti sento

Urli dentro di me.



L’attesa

 

Il sole sorge e comincia l’attesa.

Apro gli occhi e non vorrei

perché già colmi di lacrime

che sgorgano senza pudore,

bagnano le mie guance,

trasportano il mio dolore.

E cadono senza fine.

Risucchiano il mio essere senza vergogna.

Quante volte succede.

Quante volte bagno il mio viso nell’attesa.

Passa il tempo, passa.

Così…è il tramonto.

Le ombre si allungano e l’attesa è finita.

Nulla è cambiato.

Gli occhi si chiudono

sperando nel nuovo giorno che verrà

e porterà… l’attesa.



Mi piace sentire

 

Mi piace sentire le lacrime

che bagnano il viso.

Sorrido mentre scendono.

Ognuna racconta

la mia solitudine, la mia forza.

Ognuna raccoglie i pezzi del mio cuore

che si prepara a battere ancora.

Ognuna si vendica del male subìto

lavando il dolore, la mia ingenuità.

E rinasco ogni volta che le lascio cadere,

che mi apro alla vita, alla felicità.



I colori dell’arcobaleno

 

Mi sono ritagliata un pezzo di cielo

con i colori dell’arcobaleno

e ci ho messo il mio cuore.

La mia mente vacilla ogni tanto

ma l’amore la prende per mano

e la trascina con sé.

Cuore mi ascolti?

Hai capito che devi lasciare?

Lascialo andare via.

Lascialo volare oltre le nuvole.

Lui ha paura e si allontanerà.

Vivrà di te però…

quando si librerà nel vuoto della sua solitudine.

Allora sarai proprio tu a riportarlo giù,

in quel pezzo di cielo con i colori dell’arcobaleno.



Un amore

 

Un giorno per caso si risvegliò un amore sopito.

Troppo tempo mascherato

da una indifferenza mai provata,

forzato a nascondersi agli occhi della gente.

Tu mi tormenterai, si disse e mi distruggerai

perché è scritto così e io lo accetterò.

Tornerai ogni volta che vorrai

e io ti cercherò ogni volta che vorrò.

Abiterai i miei pensieri e le mie illusioni.

Combatterai contro la saggezza.

Ti burlerai del tempo che passa.

Sarai un po’ vecchio e un po’ fanciullo.

Ma mi renderai la forza di affrontarlo.



Scriverò di me

 

Scriverò di me e del mio amore infinito.

Del mio cuore che batte e non si dà pace.

Un tempo si è aperto e ha svelato i suoi sogni.

Ha colorato di cielo le sue tristi giornate

e di fuoco i suoi occhi cangianti.

Cantava e danzava di felicità.

Ma all’alba di un giorno qualunque

si accorse che tutto era mutato.

Il cielo si coprì di nuvole strane

e il fuoco si spense al soffio di un vento impetuoso.

Urlò…pianse e infine si accasciò

e tutto torno come prima

e si richiuse sconfitto.



Raccontami una fiaba

 

Raccontala la tua fiaba.

Fai volare la mia fantasia

tra quelle distese di foglie,

colorate d’autunno.

Tra quegli alberi spogli,

tra quelle acque impetuose.

Fammi ascoltare la loro voce

e assorbire la loro essenza.

Fammi godere di quell’universo

che è la solitudine dell’anima,

finalmente in pace.

Stanca di affrontare

un mondo così meschino, bugiardo,

così indifferente.

Proteggimi da quel turbinio di parole inutili,

mai sincere, affilate come coltelli.

Grida le tue emozioni

quando mi senti persa

e riportami in quel mondo fatato.

Fammi sognare.



Ora che so

 

Ora che so di te,  

so riconoscere il tuo sorriso,

arrossisco quando mi guardi.

Dimmi il perché della tua tristezza.

Ascoltami anche quando non parlo.

Accettami, sono così.

Un po’ cupo e un po’ pagliaccio,

un po’ uomo e un po’ bambino.

Accetta i miei silenzi e le più dolce carezze.

Accettami, sono proprio così.

Non mi giudicare, non mi condannare.

Lasciami lo spazio e il tempo per mostrarti

cosa muove tutto questo.

Supera le tue paure e credici.