Armenio Del Picchia - Poesie

Sogno

 

Il mio cuore s’affanna io cerco una pace che nessuno più non vuole azzurro è il cielo rischiarato dal passato ma cupo si presenta gridi di voci per la strada canti di un tempo ora sono bisbigli vecchi muri di case più non portano allegria è il mio cercar mi sembra vano alzati o spirito da questo oblio e torna a rischiarare le stelle


 

La Pergola

 

Oh cara vecchietta seduta su una panchina di pietra, quanta saggezza il tuo volto , dava gioia e serenità  ora non ti vedo e chissà dov’è quella vecchia pietra.

Mai più ho ritrovato

tanto.

Nessun volto e’ più uguale ma la forza che ho dentro la devo a quel tuo volto,  ed io fanciullo

ancora oggi ti cerco per l’anima mia e li riposo ,

Il sole scalda i miei giochi e tu sei qui con me.


 

ORA

 

Come vorrei tornare in quei momenti Ma la mente mia divelta dalla mano di oggi più Non osa perché non ritorni come vorrei entrarti e sognare ancora quella era vita solo vita amore cosmico che discende dall’alto ma che sempre stato a me fido io ora più non vedo , raglio di cani intorno,      dentro  a risvegliar aspetti.

 

O stella del mattino che porti l’amore nel mondo, e ti alzi nel cielo all’umano travaglio  seguici per tutto il tempo ….che ci separa dalla morte.


 

Natura

 

Non canti più per me o uccelletto da quando il mio amore è svanito dal mio cuore eppur ti sento

in ogni parte il tuo suono

accarezza il mondo rallegra e da la vita, il tempo conosci bene ma

il mio cuore chissà dov’è più non risponde un giorno mi cercavi i miei battiti scandivano le tue melodie ma io so che ancora mi cerchi ritornerai in e col mio amore a riportare la vita.


 

Narrando

 

Quando anche l’ultima Stella si perde nella luce, gli ultimi freschi Soffi sfiorano il mio viso acri nebbie del giorno che è mio già so accompagneranno il mio cammino, per un sentiero da me più volte rifiutato,

duro è il passo e la strada ricca di ciottoli spigolosi e mentre la natura si risveglia uccelletti cantano il suo verso, e ogni dove si muove ad onorare il giorno io continuo i miei passi

per un vecchio sentiero che conosco eppur a me sconosciuto;  colli valli e boschi e borghi vedono i miei occhi stuzzicano una mia allegria che si spegne nella Vallata poco dopo un gregge si muove  ma io non so il pastore dico è cosa umana e non riconosco e penso tra me, ero venuto a portare l’allegria ma avete dato la morte, le mie gambe si immettono per una strada in salita il ciglio è pulito ma non vedo lumi nessuna voce Solo il mio silenzio e quando le gambe si faranno Massi giungerò in cima a quella collina vano sarà il mio sospiro di ciò che più non è.

 

Io canto le luci accese che rallegrano la vista gli occhi io canto gli schiamazzi notturni di  noi bambini che per sconosciute strade andavano a scoprire il mondo le rallegrate e sterminate folle che per nuove donavano la vita e dolci Colli che abbracciano i miei Borghi  e i silenzi infiniti nulla si perde neppur foglia caduca in questo immenso Cosmo, è da quando il sole Perderà la sua luce tutto rivivrà in eterno.

Pensieri


 

Come vorrei

 

Nugoli stridi  di stelle nere sopra. O immenso Tu sei sempre. ma più in men non suoni,

Perché non torni e perché il crudo mondo più non ti vuole segue altre strade che portano al nulla, eppure azzurro il cielo non si arrende, il vento accarezzo’ i miei capelli quel giorno come ora fa ma troppo tempo è passato, e più non sono,    chissà se…un giorno ritornerai..


A Lara

 

o amore che ancora  penso il cuore tolsi, ti lasciai ma altra vita non ritrovai, il lieve abbandono tra spighi di erbe e profumi il vento tolse; ed io più non volli;

dolce dolore , tra capelli sciolti saprei ancora accarezzare.

Come un soffio dentro restò il mio calore, ma sempre vivo a risvegliarsi  t’aspetta;

come fa il mare con le sue. onde.

Il Mare

 

E mentre L’Arco del Sole inizia il suo corso,  piano mi immergo in ciò che più non è, onde e non solo mi coprono, cali del tempo

 

spume che sento, cari cari per il mio cuore ;

 

Dolci e crudeli mi agitano qui vi accarezzo ma invano.