Azzurra Vaccaro - Poesie

“Senza Tempo”

 

Mi getto a capofitto su quella barca, scopro come nuovi mondi intorno a me,
vedo improvvisamente un nuovo tetto: un cielo senza limiti, potendo ‘correre’
in direzioni diverse, con l’intenzione di fare nuove esplorazioni.
Immaginavo il fruscio dell’aria fresca e differente..per me che ero già diffidente !
Assaporando momenti per i quali avrei avuto stima, e non mi sarei aspettata grandi
scoperte probabilmente; avendo sete di conoscenza in questo ciecamente.
Per il timore di sbagliare, la parola esatta sarebbe errare nelle mie azioni faceva sì
che non ne avessi più a sufficienza.
Nel tentativo di illustrare le mie scoperte, capire il volto sincero della gente che vi
navigava per anni; ma sapendo che la modestia del presente dava buone soddisfazioni,
lottavo per mantenere salda la mia pazienza che nel frattempo l’aveva come scampata.

 


 

 “Strana Tentazione”


Seduta sul letto penetro la tasca di tante menzogne: il tuo cuore !
Misero, calato nel desiderio di volar nel mio perdono che non vuole
spiegazioni per quel che è accaduto. . .
Irrompe così una strana tentazione che non fa rima con frustrazione,
bensì con convinzione, quella che avevo nei tuoi confronti.
Amareggiata scivolo nell’ego classico e ferito che non accetta silenzi,
somiglianti a una calamita che assorbe il più grande spazio che lo circonda.
Una nebbia fitta vorrebbe sottrarsi a tale provocazione; noi possiamo salvare
l’intento di simili azioni.
Scompare intanto il senso di questa lotta, a sostituire la guerra che fa scaturire
solo vittime, il rientro migliore della nostra pace interiore soccombe,
unendo le forze oltre i limiti.

 


 

 “Il gabbiano”


Il gabbiano indifeso non ha ali per fuggire dai miseri aspetti del suo territorio,
come una fanciulla lo sarebbe nel varcare la soglia della sua realtà. . .
L’insolenza non le appartiene, lasciarsi andare creerebbe un dovere;
con occhi cotonati da tanta vergogna solo pensando all’azione commessa. .
Nulla però si compie, il sacrilegio può chiudersi senza atto, senza vigliaccheria,
per regole ben poste nel ruscello della grata meditazione.
Teme un malessere infondato dal peccato a far apparire tutto poco chiaro,
come una potenzialità assurda senza veci!
Impone a sé stessa una promessa: un sano riposo, che pian piano la stava
abbandonando.

 


 

 “Di Te”

 

(febbraio accompagna la scomparsa di una persona cara e all’incanto di una dedica)

 

Una breccia affettuosa punta il nostro cuore, come il tuo cognome. .
Nonna eri e sei la nostra ancora di salvezza. . .
Come farò ad andare avanti non abbracciando il suo riso gioioso,
senza fare ritorno nel suo luogo caldo e pieno d’amore..?
Ho un bel ricordo tra le mani come la tua tavola imbandita, e così mi fai immaginare
le gocce di pioggia fredda che posano una malinconia infinita;
Lei stavolta non ha barato, io ho provato a non vedere quel giorno
senza volere, donato un istante di speranza senza potere, con la tristezza
nella felicità di averti vissuta appieno. .senza rimprovero, e di averti avuta
accanto per tutto il tempo.
Ti prego alza la tua mano come per un saluto, ti guardo ancora per qualche minuto,
mi accorgo dei capelli d’argento, dell’aria che non fa ingresso su quel monte che
non scorre come l’acqua al suo ruscello. . .
Non ci sarà notte, non ci sarà giorno quando avrai indossato la luce
spoglia di desideri, colmando l’attesa nel tuo paradiso. . .
Una nuova brezza arriva in me, di te !
Affatico la mente, com’è duro l’ambiente ! intorno non è altro che un leggero frastuono;
alla tua nuova vita mostrati impettita come se non fossi mai stata nutrita dall’affetto dei
nostri giorni; ma non provare Nonna a nascondere gli ultimi petali di quella rosa
rigogliosa conservata in fondo al tuo animo.

 


 

“Surreale panorama”

 
(riflessioni fantasiose su ciò che comporta il proprio atteggiamento in base al luogo in cui ci troviamo)

 

Dipingo il ritratto di un cortile:
In apparenza vuoto, semibuio, come disprezzato. . .
Si odono foglie sfrusciare all’impazzata, calando all’attenzione mille volatili
in cerca di un rifugio sicuro.
Oh quanti posti potrebbe occupare la noiosa indecisione, pronta a scalpitare
ogni qualvolta si presenti un suo presunto nemico: l’abbandono..!
Soggiogata ad andarmene alla prima tentazione; un luogo tanto fiducioso
sfiora il mio basso ventre, s’insinua delle maldicenze più gridate soccorrendo
il mio istinto che beato gode del suo surreale panorama

 


 

 “Il mio terreno”

 

 Vorrei avere qualcosa per cui vivere davvero. . .
Immortalare i miei spasmi d’amore nell’indecifrabile sentiero in cui
li ho sospesi; pressochè evanescenti, scrostati e mutilati somiglianti a
carne indebolita per la poca resistenza. . .
Ridimensiono così le mie paure, che avrei voluto dileguare, come
un alieno incompreso impregnatosi nelle mie membra desiderose di
sfuggirgli purché l’ansia finisse di attorcigliarcisi.
Mancava un tono riconoscibile alla sua presenza; avrei potuto addescarlo
se solo si fosse degnato di fare il suo ingresso. . .
Fantasticavo per tutta risposta di poter imbrogliare, farlo capitolare
isolato, facendogli calpestare quel terreno che una volta mi aveva
imprigionata.
Non sarei arrivata a tanto, affogai quell’irragionevole pazzia,
mi feci strada con un’urgenza imbarazzante nelle inconvenevoli brutture
che riuscii a stracciare, nonostante mio malgrado fossi perdutamente
attaccata a quei decorosi frammenti in quella creatura.
Ad un tratto fui presa e mi invagai in quella sua fragranza, solida,
dall’aspetto dolente che gli si sciolse come fuliggine. . .
Rimasi impietrita per le forze esorbitanti mostrate; e molto adagio
atterrai di nuovo in quel terreno infangato ancora per poco dalle ingannevoli insicurezze
che ben presto mi avrebbero lasciata oltrepassare il confine di questa marea
semisconosciuta.

 


 

 “Selvaggia e innocente”

 

 (istinti, impulsività di chi prova ad essere sé stesso)

 

Non ho mai saputo essere così selvaggia, sommergevo i miei lamenti divenendo
più ragionevole, consapevole in quanto formale nei movimenti spontaneamente
concessi. . .
Provavo a fluttuare nel senso della compostezza che non mi apparteneva più.
Declinava la scoperta di ogni singolo mutamento sul mio volto, cogliendo i punti
meno spiati dell’impulso. . .
Improvvisai un calore intenso gemere sotto l’innocenza di questi occhi, poco aperti ma presenti e intrepidi in quel nesso. .iniziando a schiacciare l’indolore della furia accomodata nel mio animo, innocente, sbriciolato in quell’essenza divina per nulla riluttante, vagando assiduo ma come se volesse smorzare il tepore che ingeriva.

Tornò a riempirsi il vuoto intorno attraversando prima la soglia; è uno stimolo
piacevole curiosare oltre queste mura, più che mai ostinata, la bocca contrasse
finte reazioni, volevo alterare ogni nudità nei miei gesti, ma poteva non indugiare
più di tanto avere fra le mani la mia risolutezza, già era spazzata via in piena estasi
davanti ad un arguta famigliarità che ciondolava spossata nelle concessioni che vi erano poste.

 


 

 “Un nuovo fiore”


Qui germogliano i nuovi fiori,
Qua invece nascono i talenti di una nuova era. .
Fra tanti si riconosce il predestinato a riportare un tempo di giustizia,
di armonia e di accoglienza nel fantastico schermo della legalità.
L’eletto potrà gustare ogni situazione che preferirà,
coglierà di sua volontà un fiore diverso dall’altro;
s’innamorò della rosa, sua prediletta, e la fece girare nelle sue ‘stanze’
solitarie: la volle in eterno accanto a sé. .
anche quando a Natale dovette rinunciare alla neve di ogni anno.

 


 

 “Memoria di un momento”

 

Quando c’è il mare mosso, il vento smette di cercare riparo nelle sue membra
che s’innalzano sempre più emanando un’eccitante atmosfera notturna.
A colpi di luna si batte la notte, che s’improvvisa giovane nelle sue incantevoli
vesti, quali il cielo di un blu intenso, le brillanti stelle, e la certezza di far
ammirare tutto ciò all’infinito.
Si ritrova il tanto benessere perduto nelle sue fragilità nascoste, liberandosi in maniera
formidabile dalla propria radura, torna ad alluminarsi la strada per un domani felice.

 


 

 “Qualcosa di straordinario”

 

  Quando il viso si illumina c’è sempre qualcosa di straordinario che sta

  per accadere, per il momento ne avrai solo sentito il sapore, non sai

  ancora bene cosa sia di preciso, ma c’è già nell’aria e probabilmente ti

  travolgerà quando meno te lo aspetti..e sarà finalmente ciò che volevi.