Barbara Berton

Poesie


Tieni la mia mano

Fino alla fine
mi terrai la mano,
ma io ti vidi,
tra i veli dei secoli,
oltre e prima.
Incontrai le tue dita
nel deserto delle mie paure
un tempo lontano,
ignoto alla storia del mondo.
Scoprii il disegno
del nostro amore
passeggiando fra pianeti e margherite.
Ti ritrovai, sì,
la tua essenza profumava
nel petalo scarlatto,
addormentato sul selciato,
dimenticato dalla carezza ad una rosa,
abbandonato tra polvere
e scarpe di passi frettolosi.
Tienimi tra le tue mani
anche se ancora
fantasma al mio cuore.
Tieni la mia mano, tu,
vento fresco
che giochi e sfiori i miei capelli
quando le stelle si spengono.
Tieni la mia mano e stringila
nel buio del tuo dolce dormire
e come lucciola apparirò,
eterna,
immortale,
libera.

 


 

Metaverso

Tu che navighi
per gli Uffizi nel Metaverso,
che passeggi come avatar
tra le acque del Nilo,
che costruisci dimensioni
viaggiando col divano,
accendi la Visione
di un mondo vitale,
dove il gesto gentile
di una stretta di mano
rimane tesoro prezioso di incontro
e gioia di scambio,
nel quale il cappello del nonno
diviene trofeo di ricordi.
Vuoi creare modellando a cera
l’invisibile che odi appena
nell’eco di un battito d’ali.
Vuoi rompere chimere
di sottili realtà che sfiori dormendo.
Il mito, la leggenda che accarezzi
nel dipingere nuove tecnologie
con pennelli digitali
sono futuro stupefacente,
ma dea Bellezza
rimarrà ancorata ad una penna d’oca
per scrivere versi d’Amore concreto.

 


 

Lampo

Lontano,
il ticchettio della pioggia
su foglie sottili
su labbra audaci
sul ponte proteso all’infinito.
Le dita,
mano nella mano,
cercano di trattenere
la bellezza ruggente,
improvvisa,
il temporale.
Ed il lampo disegna
i contorni di baci
morbidi,
freschi,
inseguiti solo dal vento.