Candida Ippolito - Poesie

“Se Leopardi avesse avuto il cellulare”

 

 

 

Vi dico che se  Leopardi avesse avuto il cellulare

ci saremmo persi l’Infinito che ci fa naufragare,

che la noia è provvidenziale per potervi ritrovare,

che fra trent’anni potrete dimenticare

il mio volto, le mie lezioni, Pirandello e Montale,

ma spero resti l’essenziale

che oggi non vi appare fondamentale: il modo di pensare e di potervi rapportare.

Ma vi scruto durante la ricreazione

e non ci sono occhi che si toccano,

sguardi complici che si accarezzano,

risate condivise; solo dita veloci da far vibrare e solitudine da far star male!!!

Ho capito! Il cellulare vi ha salvati dall’annegare!

E’ uno scudo, vi protegge,

ha sostituito chi vi avrebbe dovuto amare!!!


 

 “Assenza”

 

 

Tinte nere, fumi avvolgenti,

pensieri vorticosi e strade senza quiete,

ispidi confini, mari avvelenati,

sentimenti avviluppati in orridi latrati.

Desolante e amena la vita di chi odia,

l’assenza d’amore bandisce ogni forma d’appagamento

e preclude ogni grado di empirica bellezza

 

 

Candida Ippolito


“ Caterina”

 

 

 

Stai fiera e Immobile,

come un gabbiano sullo scoglio

schiaffeggiato dal vento e dal mare, ad osservare;

ed io vorrei vederti felice

e sentirti come le altre gracchiare e saltare,

ma la tua mente è troppo elegante per annaspare,

troppo acuta per affondare e lasciarsi andare,

così da madre orgogliosa,

mi lusinga che da me,

ti lasci amare e attraversare.

 

 

Candida Ippolito


“ Cuore di Bambina”

 

 

Ha il cuore di una bambina, ma ha le rughe,

sorride sempre perchè è grata di ogni cosa

e vede il bello in ogni dove,

sorride anche quando il suo cuore piange,

sorride quando è confusa e angosciata per non dispiacere,

si aspetta speranzosa il bene perchè non sa far male,

gentile, generosa, trasparente,

ingenua, imprudente,

confida negli altri

come io vorrei fare……

l’osservo con tenerezza, con gli occhi di una madre,

eppure è lei che mi ha messa al mondo!

 

Candida Ippolito


 

“ Transumanza”

 

 

 

Transumanza, frenesia, moltitudine, abbondanza,

non è una danza, è un delirio, una paranza!

Mare agitato e a tratti calmo,

cuori in tempesta, occhi scavati, stomachi svuotati,

fiati sul collo dentro e fuori.

Credi per questo che abbian meno valore i loro corpi e i loro tremori?

Regole, giustizia, controlli ed eque distribuzioni: lecite considerazioni;

ma fra la legge terrena e la legge dell’amore,

scelgo quest’ultima e apro i porti del cuore………….

 

 

Candida Ippolito


“ Voci Afone”

 

 

Generiamo maschi che a volte

non diventeranno mai uomini,

irriconoscenti e dimentichi

che il privilegio della vita risiede

nella donna: corpo sacro e inviolabile!!

Patiamo sovrumani dolori che addormentiamo

per generare felicità,

sosteniamo fatiche, pensieri insoffribili e ingratitudine,

sappiamo godere di un tramonto senza inquietudine

e di un amore con devozione,

assaporare odori, spazi, momenti e parole

penetrandovi in verticale,

ma invisibili e impercettibili come voci afone

non urliamo la nostra esistenza,

forse perchè per farlo occorrerebbe la violenza,

che non ci appartiene; ci snaturerebbe, portandoci via

la grazia e la forza dell’anima

che noi donne ancestralmente e saggiamente custodiamo.

 

Candida Ippolito


 

“ Almeno io vedrò”

 

 

 

Cosa vi è dietro uno sbadiglio sopra il banco,

la dormiente atarassia che ti attanaglia,

gli occhi lucidi e le ferite dell’anima che rifuggi,

dietro quella scortesia ostentata che non ti appartiene

e quell’intelligenza sopraffine tenuta a bada per non essere notata?

C’è un mondo disumano piccola e fragile Giulia,

che avrebbe dovuto difenderti e ti ha squarciato il soffio vitale,

c’è quello che non vorrei mai vedere, ma che devo fermare!

Ti porgo la mano, ti fidi e l’afferri,

il mio e il tuo cuore sanguinano,

ma adesso il tuo ha ripreso a battere…….


“Pensiero forte”

 

 

Pensiero forte in un corpo piccolo,

appariscente, curiosa, ambiziosa e strabiliante,

invadi le corsie del nostro amore,

abile a districarti come un’anguilla fra le alghe,

intercetti e proferisci ciò che abbiam bisogno

di sentirci dire; sempre attenta, mai a divagare,

la vita è adesso e la vuoi solcare.

Spigolosa come un dodecaedro

e preziosa come un topazio, è impossibile non amarti.

Sei nata ultima , ma vuoi primeggiare

e hai la forza per poterlo fare.

 

Candida Ippolito


“ Era uno scherzo”

 

 

 

Era uno scherzo, un trastullo! E’ la risposta del bullo,

ma chi l’ha ricevuto e subìto non ride e non si è divertito.

Si muove in gruppo per essere appoggiato; sa che le sue

idee son minuscole, sporadiche e fangose, niente che non

sia solido, può reggersi in piedi e dar vita a edificanti cose.

Prova a trovare e a ricordare negli occhi dell’assaltato,

il suo stesso sguardo da bambino sorpreso e spaventato,

questo l’ appaga e pensa che non sia il solo che ingiustamente

il dolore abbia sofferto e meritato.

Trafigge perchè è stato ferito, se fosse stato amato,

l’amore l’avrebbe restituito.

 

 

Candida Ippolito


“Amore”

 

 

Tamburi nella mia mente dal primo istante,

mi oriento e guardo attraverso i tuoi occhi,

percepisco i tuoi pensieri che rendono banali

quelli di chiunque altro.

Talmente diverso da me da irritarmi,

lunatico da disorientarmi

e così adorabile da rendermi solubile.

Complicato come un groviglio di rovi,

impegnativo come una sfida a duello,

bisognoso d’amore e così altero da rifiutarlo,

sei l’unico in cui possa specchiarmi e sentirmi importante.

Io sono il grigio, la mediazione; tu il contrasto, il bianco o il nero;

ma quando sei bianco, nessuno sa splendere più di te.

 

Candida Ippolito