Fuori Servizio: un paese in provincia di Nulla
Ogni giorno si ferma al semaforo il “Fuori Servizio”. Lo vedo dalla pensilina mentre aspetto il cinquantacinque.
Nessuno vi sale. Questo perché a Fuori Servizio nessuno vi mette piede.
Non c’è nessun servizio a Fuori Servizio. Non c’è elettricità, non c’è gas, non c’è luce (tranne quella del Sole quando va bene) e neanche i camini fumano. Le case non sono abitate e i negozi non sono aperti: neanche il ventiquattro ore.
I gatti miagolano di fame, i cani abbaiano di sete e gli alberi di albicocche arrossiscono al passaggio di nessuno, fino a marcire.
Nessuno è in ritardo o in anticipo a Fuori Sevizio, neanche i pullman che paradossalmente viaggiano giorno e notte a portare nessuno in provincia di Nulla.
Il tempo si è fermato e gli orologi segnano due volte al giorno l’ora esatta senza esserne consapevoli, perché nessuno conta più su di loro.
Non c’è religione a Fuori Servizio: non c’è un Dio, non c’è una Madonna e neanche un santo protettore.
Vige il negazionismo universale perché nulla vi è a Fuori Servizio. Soltanto il silenzio assordante, da indeterminato tempo, vi presta volontariato: mai da nessuno verrà ascoltato.
I baci che nascondi sotto al letto
I baci che nascondi sotto al letto
Dovresti nasconderli meglio, cara
Che l’altro giorno, tra una scarpa e un calzino
Li ho scovati
Ho colto in flagrante un acaro che se ne stava appropriando
E allora gli ho puntato addosso la pezza e l’ho pulito
I baci che nascondi sotto al letto
A Torino
Dentro uno scatolone polveroso
Sono tanti, ho sbirciato
Ne ho presi un po’ in prestito appena ci rivediamo te li restituisco con interessi
Ti conviene, dai
I baci che nascondi sotto al letto
Fai bene a nasconderli
Che io non so risparmiare
Li terminerei non appena sali sul treno per andare
Ma magari la prossima volta nascondili meglio
O perlomeno pulisci
Che siamo andate vicine al fallimento, cara
Beviamo caffè come se non ci fosse un domani
«Beviamo caffè come se non ci fosse un domani.»
«Se non ci fosse un domani ti metteresti a bere caffè?
Macineresti tristezza per preparare l’ultimo caffè?
Allagheresti la moka di lacrime
Gireresti due volte su te stesso
Consapevole del fatto che sta cadendo il mondo?
Prepareresti quintali di caffè triste?
Lo berresti consapevole del fatto che sarà l’ultimo ma non per importanza?
Se non ci fosse un domani moriresti di tachicardia, fidati.»
Siamo fatti diversi
Siamo fatti diversi il fegato non vi ci arriva?
Professori di emozioni
Maestri di delusioni
Inquinati di lacrime
Appesi alla noia del ticchettio
Siamo fatti diversi credevate forse il contrario?
Elfi dell’impotente
Giganti del nulla
Giudicatori dell’inferiorità
Astrattori di fatti
Siamo fatti diversi ancora non volete ammetterlo?
Viaggiatori nel mare di virgole
Sprovvisti di punti
Appigliati al destino di un punto interrogativo
In attesa di conferme
Siamo fatti diversi vi suona strano?
Strumenti musicali nell’orchestra della vita
Spartiti da interpretare
Sguardi gravi
Sorrisi acuti
Siamo fatti di-versi non è forse magia?
Intrappolati nel limbo del crepuscolo
Versi decadenti di poesia d’altri tempi
Colorati
Malinconici, a volte
Oro Nero
Quelle lacrime
Che mi sporcavano gli occhi
Pesavano
Lacrime di piombo
Bucavano il cuscino
Colme di bugie e tradimenti
Lacrime nere che alimentavano le industrie di petrolio
Oro nero che inquinava la mia anima
Nel cuore mio
C’era spazio
Solo per acqua
Le nuvole
Oggi il cielo va a fuoco
E l’aria pesa di fuliggine acquifera
Fumi densi si levano
Ed Io mi diverto a dar loro un’identità
Sono la speranza di chi vuole vedere ciò che desidera
Le nuvole così dense Io lo so che portano dentro tante lacrime
Celandosi dietro l’ultimo raggio di sole prima del temporale
E quando poi piangono
C’è solo da ascoltarle
Love story
Tu non lo sai
Che tra mare e collina
Ci son due che si amano
Lei, ragazza di campagna
Con famiglia che di generazione in generazione
Ha messo sempre radici nel terreno
Lui, ragazzo di città
Con famiglia che di generazione in generazione
Si è affermata lampionaia di paese
Tu non lo sai
Che tra mare e collina
Ci son due che si amano
Lei, libera e sognatrice
Che guarda verso il cielo
E danza sulle note del vento
Lui, timido e razionale
Che guarda verso il basso
Non ha il coraggio di parlare
Tu non lo sai
Che tra mare e collina
Ci son due che si amano
E di questa vittoria
Solo le stelle ne conoscono bene la storia
Perché di notte avviene la magia
Lui le illumina la strada
E lei gli tiene compagnia
Il balletto dei fiocchi
In quel momento avremmo potuto fingerci comignoli
Nessuno lo avrebbe notato
Eravamo oggetti
Finestra aperta
A fissare fiocchi danzanti
io e lei
Con le bocche vaporose
Spiavamo il cielo notturno
In quel momento ci siamo proprio finti comignoli
Perché se i fiocchi cadenti si accorgono
che tu li guardi cadere
Arrossiscono
Si accaldano
Interrompono la coreografia
e smettono di imbiancare
Così domani niente scuola
In quel momento eravamo comignoli
Che guardavano il silenzio e ascoltavano passi a due
innevati
Dal tetto di una casupola
Sentivo il suo battito tenere il tempo del balletto dei fiocchi
O forse lo immaginavo
O forse lo immaginavo perché avrei voluto sentirlo
Mi sono limitata a pochi baci calmi
Come quelli morbidi del buongiorno
Perché se fai rumore la neve si ritira insù
Come le marmotte
Solo che loro vanno ingiù
Panico
Aggrovigliato attorno al collo tace
Contando i respiri che mancano per spirare
Stretto il morso
Insensata la paura
Morente ti accasci
Fine primo atto
Le stanze della mente si spalancano
Fin dove l’ipofisi può arrivare
I battiti che rimbalzano
Sputando sangue a litri
Si soffocano i pensieri
Fine secondo atto
Buio pesto senza luna
La morte ormai vicina
Ma la medicina
Ti svegli che è mattina
Il morso sgrovigliato
Fine terzo atto
Se non lo hai mai fatto, fallo
Ma tu lo hai mai sentito il vento che miagola?
E hai mai visto un’albicocca tramontare a mezzogiorno?
Sei mai stato assordato dal silenzio che hai dovuto testare se ci sentivi ancora?
Hai mai amato in ricci?
Sei mai stato la penna di qualcuno?
E la carta di qualcuno lo sei mai stato?
Ti sei mai messo a contare fino all’infinito?
Stai ancora contando?
E al meno infinito?
Hai mai baciato al sapore di pizza?
Hai mai amato in formula all you can love?
Sei mai stato una giornata a pensare ai ricordi felici?
E tristi?
Hai mai viaggiato con un profumo?
Ti sei mai disteso su un velo pietoso?
Hai mai sorriso alla sorte?
Hai mai asciugato un torrente di lacrime?
Hai mai aspettato una persona diciassette caffè?