Alba e tramonto …
Riconduce a te,
la tua infanzia di piccolo ballerino cantante
soavi polmoni come alba
echeggiano note genetiche la casa d’amore allegro.
Riconduce a te, vita di avventura padre mio
scie di misteri
cupo dolore ingoia nuvole e sogni
come un carro
perde i suoi destrieri la libertà.
Riconduce a te,
amato uomo
bontà
altruismo
ridesta esempio l’amor mio
al tramonto d’un sorriso
Dio ha donato pace alla fanciullezza eterna
cui la bellezza mi ha fatto innamorare …
Amico Ritorno
Duna soffiata
spettinata distanza
amico t’aspetto
in via del deserto.
Godremo increspato
abbraccio sudato
scalzo mi volto,
amico ritorno.
Ostaggio forzato
amico fraterno
spento m’affaccio
a cuorcontento.
Ti do appuntamento
sul palco del mondo
di baci t’inondo
amico ritorno …
Assopita libertà
Fase di vita
sembri passare
pareti sul cuore da massaggiare.
Assopita libertà
allarmi ancora
irrompi sofferenza
muri di dolore
fessure da superare
spirale d’amore
macini luce per non odiare.
Incantata fortezza
prigione terrena
non ti fidar
tu puoi sanar salpo peccato
la bella assopita libertà.
Drappeggi
Scucio drappeggio
d’un punto a croce
bizzarro segno
cambiar le cose
poche parole scusare,
talora farfugliare.
Voglio vestire
di seta abbellire,
le braccia scucire
al mare aperto
per lasciarle andare.
Scucio drappeggio
in pieno tramonto
di veli bagnati,
setoso manto
pregiato panneggio
sui fianchi di donna
decorar le onde
da cui lavanda
l’aroma
il corpo lavare.
A tarda notte
in abito da sera,
inchino la mente.
M’aspetta amata
caldeggiar speme
accinger fedele,
silenti drappeggi
ampi volumi
di voci abbracciare
affollate stelle.
Giovane Piantina
Giovane matura,
scalza donnina
aver conosciuto
desta verde età
né esser mai stata
adolescente viziata
affatto viver nella bambagia
benché fonte interna
potesse non creder
incoscienza mia azzardare.
Impaginar volume,
spiegazzata la vita
ove sogni lapidati
irrorar d’onori
coltivare
un’alzata curvar
crescita forzata
a soli diciassette anni.
Stanca d’esser
un pacco postale,
previo lavoro col gomito sudato
decider calzare ricominciar
daccapo a pennello restaurare.
Sei nata
per atto d’amore
abbracciata a lui,
mio padre raccontava,
di più ora non posso
dallo spegnere la morte
di tua madre.
Ti spingo ad impennar figlia mia,
giovane
merito incantato
non t’affrettar
fanne buon uso
verrà ricompensato.
Nuova avventura elaborar
comincia all’opera agir scalza
l’inverno protetto aver un libero tetto.
Nulla facile cosa da fare
dover cercare affannata altra dimora.
D’estate casina
era impegnata
di bagnanti
andar tre mesi al mare.
Aiuti mi furon dati
Max ragazzo grato e presente
inscatolar quattro cose insieme
umido alloggio.
Duro ripieno
fu chiuder l’uscio
a notte fonda la porta.
Diciassette anni
iniziar a campare,
carezze le sberle
fortificar
energie di colore,
ombrelli fluttuare
su di cui riparare
inaspettate piume.
Giovane fiore non sradicato
s’aprì un varco di studio la vita
successi intrapresi
adempier le strade scoscese.
Indorar a cucinare
fra sorrisi mille imprese
goder genitore di me stessa!
Non ero più orfana …
Intuir per anni codesta parola.
Lenta la stima
ogni giorno annaffiar,
giovane bella piantina
iniziar forgiare l’autostima.
Solo il saccente
intervenir giudicare la gente
sapeste d’invidia dover ricreder la mente.
Amor ti dono
dedito passato,
appartener nude mani
umile grande cuore
di madre e padre.
Impavido risveglio
Non son le catene
a farti recluso,
in mezzo al silenzio impavido e scuro
avanzi nel muro.
Combatti
riprendi contatti
le mura assordanti
sfavillano fiori
nel giro di boa
tu torni a colori
impavido uomo
ritorni da capo.
Amore assopito
risvegli assordanti
e urla di te poeta, pittore
o quel che vuoi tu.
Un giorno
o domani
brillerai di più.
Le mani di mia madre
Lascio che la mia mano filtri di luce vera.
Appari spiga dentro l’infinito,
nel calore inesorabile che nulla ingiallisce
ove il buio sembra chiarore
ove la luce penetra e riscalda la mia anima di fanciulla.
Là tocco, sento te
là tocco, sento il mio eterno destare.
Libera leggera senza peso alcuno quantifico
quel sol raggio alimentato dalla sua calda potenza.
È spirito
è scorgersi tutt’uno con la mia luce.
Amo il riflesso della sua presenza
non è illusione
non è distrazione
non è l’inizio.
Sei gemma preziosa del mio tempo.
Sei tu …
Creazioni dorate di pensieri
indosso e porto con me il tuo bellissimo nome
me ne disseto e
porgo la mano nella tua.
Nonna Adelina
Quand’ero piccina tu nonna Adelina
curavi d’amore le ali spuntare.
Prendevo la penna intinta di te
sul foglio saggezza guidavi campi d’arare.
Poesie mi dettavi
cene d’inverno mi riscaldavi
sul pane tostato quel poco era tanto
mi dondolavo su sedia di paglia
culla i tuoi sguardi mi rallegravo.
Quand’ero piccina e pigolavo
sulle tue gambe mi calmavo
dentro le braccia ero protetta
dal cielo mia madre era affetta
mancanza di noi smagliata lontananza.
Nonna Adelina vestita di nero
dall’animo rosa eri maestosa
piangevi in silenzio destino crudele
due bimbe allevavi su un piatto d’argento.
Pregavi rosari bisbigli di fede
ma quando era l’ora ponevi la croce.
Col grembiule la spesa facevi
tasche piene per non ci lasciare
vecchio castello potesse parlare
visioni guarnite per non dimenticare.
Corico passato cucito sul petto
un eco filtra richiami al vento
voce tua cospargo di rosso candore
degno il tuo volto scolpito nel cuore.
Ti Bacio
Animo a volte conciato
sul letto di un rivolo
affatto perfetto,
risi
ove tutto era bello.
Coperti dai girasoli
una sera d’agosto noi distesi
in mezzo ai giganti
sopra il cielo dell’amore
la notte
protetti a guardare.
Col vino paglierino
in mano brindare
dello stesso colore
l’aria tinteggiare
ovunque intorno
ti sento vicino.
In penombra
ti bacio sulla fronte
brillanti petali
le labbra di fragole.
Un raggio di gioia
l’indomani svegliare
sul viso che amo
il tuo nasino all’insù arricciare
quelle fossette
t’inondo voler baciare.
Un Regalo
Venne a cercarmi
in un tempo ormai perduto
lucido dolore
atterrir dentro di me
ove smetti
di chiederti che ora è
ai ricordi del presente
le mani tremare.
Pareti di cuore
fra loro baciar viuzze
fioca emozione.
L’ingresso di una nuvola
aleggiar parole,
liberar memorie
vestigie di sangue
ritrovar legame la relazione mia.
Un tardo mattino
sopito nel nulla
un prima rintonare,
all’improvviso un dopo
luminoso nesso pensiero
d’una goccia gialla riflessa
fondere triple gocce
felici intrappolate.
Un regalo dal cielo,
l’arcobaleno rabbonire
quel giorno mi fece gongolar poesie.