Cinzia Altea - Poesie

Alba e tramonto …

                                

Riconduce a te,

la tua infanzia di piccolo ballerino cantante

soavi polmoni come alba

echeggiano note genetiche la casa d’amore allegro.

Riconduce a te, vita di avventura padre mio

scie di misteri

cupo dolore ingoia nuvole e sogni

come un carro

perde i suoi destrieri la libertà.

Riconduce a te,

amato uomo

bontà

altruismo

ridesta esempio l’amor mio

al tramonto d’un sorriso

Dio ha donato pace alla fanciullezza eterna

cui la bellezza mi ha fatto innamorare …


 Amico Ritorno       

                                         

Duna soffiata

spettinata distanza

amico t’aspetto

in via del deserto.

Godremo increspato

abbraccio sudato

scalzo mi volto,

amico ritorno.

Ostaggio forzato

amico fraterno

spento m’affaccio

a cuorcontento.

Ti do appuntamento

sul palco del mondo

di baci t’inondo

amico ritorno …

                                         


Assopita libertà                     

                              

Fase di vita

sembri passare

pareti sul cuore da massaggiare.

Assopita libertà

allarmi ancora

irrompi sofferenza

muri di dolore

fessure da superare

spirale d’amore

macini luce per non odiare.

Incantata fortezza

prigione terrena 

non ti fidar

tu puoi sanar salpo peccato

la bella assopita libertà.


 

Drappeggi 

                                       

Scucio drappeggio

d’un punto a croce

bizzarro segno

cambiar le cose

poche parole scusare,

talora farfugliare.

Voglio vestire

di seta abbellire,

le braccia scucire

al mare aperto

per lasciarle andare.

Scucio drappeggio

in pieno tramonto

di veli bagnati,

setoso manto

pregiato panneggio

sui fianchi di donna

decorar le onde

da cui lavanda

l’aroma

il corpo lavare.

A tarda notte

in abito da sera,

inchino la mente.

M’aspetta amata

caldeggiar speme

accinger fedele,

silenti drappeggi

ampi volumi

di voci abbracciare

affollate stelle.


 

Giovane Piantina          

                                      

Giovane matura,

scalza donnina

aver conosciuto

desta verde età

né esser mai stata

adolescente viziata

affatto viver nella bambagia

benché fonte interna

potesse non creder

incoscienza mia azzardare.

Impaginar volume,

spiegazzata la vita

ove sogni lapidati

irrorar d’onori

coltivare

un’alzata curvar

crescita forzata

a soli diciassette anni.

Stanca d’esser

un pacco postale,

previo lavoro col gomito sudato

decider calzare ricominciar

daccapo a pennello restaurare.

Sei nata

per atto d’amore

abbracciata a lui,

mio padre raccontava,

di più ora non posso

dallo spegnere la morte

di tua madre.

Ti spingo ad impennar figlia mia,

giovane  

merito incantato

non t’affrettar

fanne buon uso

verrà ricompensato.

Nuova avventura elaborar

comincia all’opera agir scalza

l’inverno protetto aver un libero tetto.

Nulla facile cosa da fare

dover cercare affannata altra dimora.

D’estate casina

era impegnata

di bagnanti

andar tre mesi al mare.

Aiuti mi furon dati

Max ragazzo grato e presente

inscatolar quattro cose insieme

umido alloggio.

Duro ripieno

fu chiuder l’uscio

a notte fonda la porta.

Diciassette anni

iniziar a campare,

carezze le sberle

fortificar

energie di colore,

ombrelli fluttuare

su di cui riparare

inaspettate piume.

Giovane fiore non sradicato

s’aprì un varco di studio la vita

successi intrapresi

adempier le strade scoscese.

Indorar a cucinare

fra sorrisi mille imprese

goder genitore di me stessa!

Non ero più orfana …

Intuir per anni codesta parola.

Lenta la stima

ogni giorno annaffiar,

giovane bella piantina

iniziar forgiare l’autostima.

Solo il saccente

intervenir giudicare la gente

sapeste d’invidia dover ricreder la mente.

Amor ti dono

dedito passato,

appartener nude mani

umile grande cuore

di madre e padre.


 

Impavido risveglio                               

       

Non son le catene

a farti recluso,      

in mezzo al silenzio impavido e scuro

avanzi nel muro.

Combatti    

riprendi contatti

le mura assordanti

sfavillano fiori   

nel giro di boa   

tu torni a colori  

impavido uomo

ritorni da capo.

Amore assopito  

risvegli assordanti   

e urla di te poeta, pittore  

o quel che vuoi tu.

Un giorno

o domani 

brillerai di più.


Le mani di mia madre     

                                   

Lascio che la mia mano filtri di luce vera.

Appari spiga dentro l’infinito,

nel calore inesorabile che nulla ingiallisce

ove il buio sembra chiarore

ove la luce penetra e riscalda la mia anima di fanciulla.

Là tocco, sento te 

là tocco,  sento il mio eterno destare.

Libera leggera senza peso alcuno quantifico

quel sol raggio alimentato dalla sua calda potenza.

È spirito 

è scorgersi tutt’uno con la mia luce.

Amo il riflesso della sua presenza

non è illusione

non è distrazione

non è l’inizio.

Sei gemma preziosa del mio tempo.

Sei tu …

Creazioni dorate di pensieri

indosso e porto con me il tuo bellissimo nome

me ne disseto e

porgo la mano nella tua.


 Nonna Adelina   

                      

Quand’ero piccina tu nonna Adelina

curavi d’amore le ali spuntare.

Prendevo la penna intinta di te

sul foglio saggezza guidavi campi d’arare.

Poesie mi dettavi

cene d’inverno mi riscaldavi

sul pane tostato quel poco era tanto 

mi dondolavo su sedia di paglia

culla i tuoi sguardi mi rallegravo.

Quand’ero piccina e pigolavo

sulle tue gambe mi calmavo

dentro le braccia ero protetta

dal cielo mia madre era affetta

mancanza di noi smagliata lontananza.

Nonna Adelina vestita di nero

dall’animo rosa eri maestosa

piangevi in silenzio destino crudele

due bimbe allevavi su un piatto d’argento.

Pregavi rosari bisbigli di fede

ma quando era l’ora ponevi la croce.

Col grembiule la spesa facevi

tasche piene per non ci lasciare

vecchio castello potesse parlare

visioni guarnite per non dimenticare.

Corico passato cucito sul petto

un eco filtra richiami al vento

voce tua cospargo di rosso candore

degno il tuo volto scolpito nel cuore.


 

Ti Bacio        

                                     

Animo a volte conciato

sul letto di un rivolo

affatto perfetto,

risi

ove tutto era bello.

Coperti dai girasoli

una sera d’agosto noi distesi

in mezzo ai giganti

sopra il cielo dell’amore

la notte

protetti a guardare.

Col vino paglierino

in mano brindare

dello stesso colore

l’aria tinteggiare

ovunque intorno

ti sento vicino.

In penombra

ti bacio sulla fronte

brillanti petali

le labbra di fragole.

Un raggio di gioia

l’indomani svegliare

sul viso che amo

il tuo nasino all’insù arricciare

quelle fossette

t’inondo voler baciare.


Un  Regalo           

                                 

Venne a cercarmi

in un tempo ormai perduto

lucido dolore

atterrir dentro di me

ove smetti

di chiederti che ora è

ai ricordi del presente

le mani tremare.

Pareti di cuore

fra loro baciar viuzze

fioca emozione.

L’ingresso di una nuvola

aleggiar parole,

liberar memorie

vestigie di sangue

ritrovar legame la relazione mia.

Un tardo mattino

sopito nel nulla 

un prima rintonare,

all’improvviso un dopo

luminoso nesso pensiero

d’una goccia gialla riflessa

fondere triple gocce

felici intrappolate.

Un regalo dal cielo,

l’arcobaleno rabbonire

quel giorno mi fece gongolar poesie.