Ciro Esposito - Poesie

Senza più radici

 

Partono, in cerca di un’altra via.

Una luna tonda segue da lontano,

illuminando il cammino

di quelle anime senza più età.

Stipate in una scatola di latta con dentro

una speranza ormai di vetro.

Il sole si accanisce sulle loro vite sospese

tra le onde, togliendole il respiro.

Impietoso il mare raccoglie nei suoi

abissi i loro cuori senza più battito.

Occhi smarriti in cerca di un approdo,

una terra sicura dove piantare i propri fiori,

per fuggire dagli orrori del passato

e per guardare al domani.



Alla fine del giorno      

 

Breve è il sentiero che conduce al

suo ricordo, a quel sogno mai sopito;

a quando un campo di fiori faceva

da cornice alle nostre corse impazzite;

a quando, seduti ad ascoltare il silenzio,

una lacrima di gioia rigava di nero

il suo viso;

a quando guardavamo curiosi le nostre

ombre precederci lungo il cammino,

oscurate dal sole.

A quando, all’imbrunir del giorno,

guardandola in fondo agli occhi

ritrovai la mia via



Quindici anni      

 

Quindici anni, la vita scorre leggera

fermandosi ad ogni semaforo,

senza aver fretta.

La vidi, indossava un vestito stretto,

mi veniva incontro e mi sfiorò la

mano per uno strano gioco.

Si accese in me una emozione nuova e strana,

un brivido mi percorse la pelle.

Pensavo a lei, ai suoi capelli sciolti,

ai suoi occhi grigi.

Era lì, presente nella mia mente ed il fiato

mi si mozzava in gola.

Non trovai mai il modo e le parole per

spiegarle del tormento dell’animo mio

a quel semplice tocco della mano.

La ricordo ancora, mi sfiorò per gioco

e non fu per gioco che mi innamorai.


 

Su strade diverse         

 

La ritrovai un mattino d’aprile,

bella e triste con l’orgoglio ferito,

delusa per un amore da lei vissuto

e mai condiviso.

Sparsi intorno a lei un fresco profumo di fiori

e le restai accanto strappandole un sorriso.

Ci legammo come due bambini nel grembo di

una madre e ci nutrimmo con le nostre parole.

Sentii crescere in me un sentimento vero,

profondo, che tenni chiuso dentro in silenzio,

senza far rumore.

Compresi che eravamo come due scarpe,

ormai consumate, che camminavano insieme,

ma ognuna su strade diverse.



Una sera d’estate       

 

Ci colse improvvisa la sera a raccontar di noi,

di storie e di amori passati svaniti col tempo,

senza averne più il ricordo.

Superammo insieme le nostre incertezze,

le nostre paure scambiandoci i cuori e le speranze,

come fanno i bambini che si scambiano

i giocattoli più cari.

Mi spogliai dei miei sentimenti più profondi

e li porsi a lei come fiori tra i più belli e colorati

Guardammo le stelle cadere e spegnersi nel nulla

e scrivemmo i nostri desideri sulla sabbia,

aspettando svegli che il primo raggio di sole

aprisse il celo e ci toccasse l’anima.



Giovani vite     

 

La vita riprende ad un ritmo frenetico,

alle luci si aggiungono le ombre di una

città colpita al cuore, ferita nel suo orgoglio.

Attonita è la terra intera per un simil atto

vile e codardo in nome di un Dio che è sì “Grande”,

ma non per color che l’invocano in armi.

E’ l’ora del silenzio, il giorno del ricordo,

di stringersi a quelle giovani anime strappate

alle loro radici diverse, ignare e senza senso alcuno.

E’ anche il tempo che gli uomini si stringano sotto

un solo vessillo di pace ed uguaglianza per

respingere le insidie del terrore e della barbarie.



Amori sciupati    

 

A diciotto anni l’amore ti sorprende,

ti sconvolge e spesso ti lacera dentro.

E’ come se la terra ti inghiottisse

soffocando nell’anima le tue passioni,

le tue paure.

A diciotto anni quanti amori sepolti

per superficialità e stupidità,

quanti amori sciupati, invisibili

ai propri occhi,  nel buio del silenzio.

Quante volte ti sei seduto a guardar lontano,

a rinverdire i giorni passati,

a cercar risposte per quell’attimo ormai sfuggito.

A cosa poteva essere se solo avessi trovato

il coraggio di vivere.



Giorni                                             

 

Giorni vissuti lontano, all’ombra

di una immagine nascosta tra le

pieghe di ricordi ormai persi,

offuscati dal tempo.

Giorni spesi a raccontare ad un

cuore malato che è inutile

piangere per ciò che non è mai

stato, perché lontano dai desideri.

Giorni consumati ad ascoltare

parole che si ripetono senza tempo,

senza speranza alcuna e che ti

stringono l’anima senza mai volare.


 

In Sogno   

 

Mi risvegliai all’alba tra il canto di un merlo

ed il ricordo di un sogno non ancora svanito.

Vidi la mia anima ai margini di un dirupo,

sospesa in cerca di un volto nuovo, sincero.

Vidi distese di fiori che mi guardavano sorridenti

mentre una fanciulla danzava felice, sfiorandoli

appena.

Vidi i colori del tramonto spegnersi nel mare,

aprendo le porte all’oscurità della notte.

Guardai la luna riflettersi nell’acqua, come fa

una donna allo specchio quando ricerca vanitosa

la sua bellezza.

La vidi risalire il buio accompagnata dalle

stelle, riscoprimmo insieme il senso dell’infinito.



A mia Mamma

 

Mamma, a te ci affidiamo in questi

giorni bui e tristi, in te confidiamo per

ritrovare la pace per sentirti sempre vicino;

dacci la forza per continuare ad esser uniti,

a vivere nel tuo perenne ricordo;

fa che la tua anima continui

a vegliare sulle nostre vite smarrite,

a guidarci nel nostro cammino;

ascolta nei nostri silenzi l’amore

e l’affetto che proviamo per te,

che resteranno sempre nei nostri

cuori piangenti.

Mamma, a te rivolgiamo questa nostra

preghiera, confidando che gli Angeli, che

ti hanno accompagnato in questo tuo ultimo

viaggio, ti condurranno al cospetto di Dio.


 

Al tramonto

 

Il sole sembrava lontano

e vegliava sulle nostre vite

nascoste tra le ombre,

accarezzando leggero

i nostri visi sorridenti.

L’odore del suo profumo

si sentiva ancora nell’aria,

come il caffè alle prime luci,

come un fiore

sbocciato di fresco.

I suoi occhi attenti

li sentivo nei miei

avvolgermi l’anima.

Le sue braccia

stringevano felici il mio petto,

mentre guardavamo

stupiti i colori del tramonto

confondersi con le prime

ombre della sera.



Ti ho cercata                                      

 

Ho cercato il suo nome,

il suo viso.

Ho cercato la sua immagine

Nascosta tra il pianto

ed il sorriso di un bambino.

Ho cercato nei suoi occhi

la mia anima smarrita,

nel suo cuore un angolo di gioia,

nelle pieghe delle sue mani

i solchi del nostro passato.

Ho cercato nel suo grembo

lo scopo dolce  di una vita,

nelle sue ansie l’amore di una

donna che sapeva esser vera.



Quando la luna

    

La luna tingeva

di chiaro la notte,

seguendo sulla sabbia

le nostre orme.

In silenzio ascoltammo

il rifrangersi quieto

delle onde.

Nella magia

di quegli istanti,

ci stringemmo

intorno al fuoco

ed ebbi per lei parole

mai cercate, sincere.

Sciolsi il mio cuor

come se fosse neve al sole

e le confidai l’amor

che mai avevo espresso.

Accesi le sue emozioni

asciugandole una lacrima,

mentre una lieve brezza

portava con se

l’odore del mare.



La Montagna

 

La montagna

al mattino si erge alta,

maestosa e fiera,

dominando il mare.

I primi raggi di sole

fendono nubi rade

ed increspate

tingendo il celo

di un color rosaceo

che gli fa da cornice.

Regalandoci

una immagine divina.

La gente ai suoi piè

la ama e la teme

ed ascoltano silenziose

il battito lento

del suo cuor

della lava infuocata,

nascosta tra

le viscere della terra.

La montagna,

orgoglio e fama

di un popolo,

buona ed amica

quando dorme,

ma implacabile

al suo risveglio.

Ancor risuonano

gli echi della sua ira

in un

passato ancor vivo

tra le mura ed i resti

di una città antica.



Un nuovo giorno

 

Un nuovo giorno

si apre all’orizzonte

Un timido sole

accenna un sorriso

nascosto tra le nubi

Un gabbiano si alza in volo

in cerca di una preda

Il mare sembra uno specchio

in cui è riflessa l’anima.

Segni che ci raccontano

dell’esistenza della vita che,

a volte, ci rinnova speranze

ormai nascoste,

quasi dimenticate nel tempo

per un ultimo

e più intenso respiro.


 

 

Un velo

 

Un velo dipinto

con i colori vivi del mare

avvolge le nostre vite

appese ad un dubbio.

Granelli di sabbia

trascinati dal vento

impastati nei nostri occhi

lacrimanti.

Rumori assordanti

di parole mai pronunciate,

di lamenti mai percepiti,

di storie mai raccontate.

Può un cuore

perdersi nel tempo?

Può la speranza

ritornare a sorridere

sui nostri visi?

Solo l’amore

può restituire il sonno

ad un uomo inquieto,

solo l’amore

può far nascere

un fiore nel deserto.



Anime

 

Anime vaganti

su sentieri inquieti,

sole e stanche

in cerca di un’altra alba,

di un volto amico

per non esser più straniere.

Anime semplici

dagli occhi trasparenti

per esser guardate dentro,

mostrandosi per ciò che sono

e capaci di darti

solo ciò che è vero.

Anime sensibili

che ti accompagnano

nei giorni tristi e bui

restituendoti il sorriso,

senza mai chiedere niente.



Cuori  

 

Cuori, come stelle cadenti

in una notte grigia;

senza più desideri da svelare,

senza più spazi da illuminare.

Cuori, come naufraghi

sbattuti tra le onde

di un mare in tempesta;

senza più un faro a fargli da guida,

un porto sicuro a cui approdare,

senza più storie da raccontare.

Cuori, come giocattoli

usati e buttati via,

in questo strano

e perverso gioco che è la vita.


 

Ricordi                                

 

La strada e sempre più stretta,

impervia.

I passi sempre più incerti

lungo una via

che non porta ristoro.

Lunga è la siepe

delle stagioni passate

e nei ricordi di un giovane

ancora felice

un’immagine per lui divina,

pulita.

Raccolse i suoi fiori

in un campo lontano,

gli promise il ritorno

ad autunno inoltrato,

la guardò partire

e mai più la rivide.



Questa Città

 

Al mattino il sole si sveglia,

s’infiamma

Le voci dei bambini

risuonano festose nei vicoli

I fiori in un giardino

alzato la testa, fieri

Un pianoforte intona le note

di una melodia antica

Una ragazza

dietro ad una finestra guarda

le foglie rosse e gialle

di un albero vicino al mare

Il mio cuore piange felice

davanti a questi colori,

davanti ad una città ancora viva

e piena di speranze.