Senza più radici
Partono, in cerca di un’altra via.
Una luna tonda segue da lontano,
illuminando il cammino
di quelle anime senza più età.
Stipate in una scatola di latta con dentro
una speranza ormai di vetro.
Il sole si accanisce sulle loro vite sospese
tra le onde, togliendole il respiro.
Impietoso il mare raccoglie nei suoi
abissi i loro cuori senza più battito.
Occhi smarriti in cerca di un approdo,
una terra sicura dove piantare i propri fiori,
per fuggire dagli orrori del passato
e per guardare al domani.
Alla fine del giorno
Breve è il sentiero che conduce al
suo ricordo, a quel sogno mai sopito;
a quando un campo di fiori faceva
da cornice alle nostre corse impazzite;
a quando, seduti ad ascoltare il silenzio,
una lacrima di gioia rigava di nero
il suo viso;
a quando guardavamo curiosi le nostre
ombre precederci lungo il cammino,
oscurate dal sole.
A quando, all’imbrunir del giorno,
guardandola in fondo agli occhi
ritrovai la mia via
Quindici anni
Quindici anni, la vita scorre leggera
fermandosi ad ogni semaforo,
senza aver fretta.
La vidi, indossava un vestito stretto,
mi veniva incontro e mi sfiorò la
mano per uno strano gioco.
Si accese in me una emozione nuova e strana,
un brivido mi percorse la pelle.
Pensavo a lei, ai suoi capelli sciolti,
ai suoi occhi grigi.
Era lì, presente nella mia mente ed il fiato
mi si mozzava in gola.
Non trovai mai il modo e le parole per
spiegarle del tormento dell’animo mio
a quel semplice tocco della mano.
La ricordo ancora, mi sfiorò per gioco
e non fu per gioco che mi innamorai.
Su strade diverse
La ritrovai un mattino d’aprile,
bella e triste con l’orgoglio ferito,
delusa per un amore da lei vissuto
e mai condiviso.
Sparsi intorno a lei un fresco profumo di fiori
e le restai accanto strappandole un sorriso.
Ci legammo come due bambini nel grembo di
una madre e ci nutrimmo con le nostre parole.
Sentii crescere in me un sentimento vero,
profondo, che tenni chiuso dentro in silenzio,
senza far rumore.
Compresi che eravamo come due scarpe,
ormai consumate, che camminavano insieme,
ma ognuna su strade diverse.
Una sera d’estate
Ci colse improvvisa la sera a raccontar di noi,
di storie e di amori passati svaniti col tempo,
senza averne più il ricordo.
Superammo insieme le nostre incertezze,
le nostre paure scambiandoci i cuori e le speranze,
come fanno i bambini che si scambiano
i giocattoli più cari.
Mi spogliai dei miei sentimenti più profondi
e li porsi a lei come fiori tra i più belli e colorati
Guardammo le stelle cadere e spegnersi nel nulla
e scrivemmo i nostri desideri sulla sabbia,
aspettando svegli che il primo raggio di sole
aprisse il celo e ci toccasse l’anima.
Giovani vite
La vita riprende ad un ritmo frenetico,
alle luci si aggiungono le ombre di una
città colpita al cuore, ferita nel suo orgoglio.
Attonita è la terra intera per un simil atto
vile e codardo in nome di un Dio che è sì “Grande”,
ma non per color che l’invocano in armi.
E’ l’ora del silenzio, il giorno del ricordo,
di stringersi a quelle giovani anime strappate
alle loro radici diverse, ignare e senza senso alcuno.
E’ anche il tempo che gli uomini si stringano sotto
un solo vessillo di pace ed uguaglianza per
respingere le insidie del terrore e della barbarie.
Amori sciupati
A diciotto anni l’amore ti sorprende,
ti sconvolge e spesso ti lacera dentro.
E’ come se la terra ti inghiottisse
soffocando nell’anima le tue passioni,
le tue paure.
A diciotto anni quanti amori sepolti
per superficialità e stupidità,
quanti amori sciupati, invisibili
ai propri occhi, nel buio del silenzio.
Quante volte ti sei seduto a guardar lontano,
a rinverdire i giorni passati,
a cercar risposte per quell’attimo ormai sfuggito.
A cosa poteva essere se solo avessi trovato
il coraggio di vivere.
Giorni
Giorni vissuti lontano, all’ombra
di una immagine nascosta tra le
pieghe di ricordi ormai persi,
offuscati dal tempo.
Giorni spesi a raccontare ad un
cuore malato che è inutile
piangere per ciò che non è mai
stato, perché lontano dai desideri.
Giorni consumati ad ascoltare
parole che si ripetono senza tempo,
senza speranza alcuna e che ti
stringono l’anima senza mai volare.
In Sogno
Mi risvegliai all’alba tra il canto di un merlo
ed il ricordo di un sogno non ancora svanito.
Vidi la mia anima ai margini di un dirupo,
sospesa in cerca di un volto nuovo, sincero.
Vidi distese di fiori che mi guardavano sorridenti
mentre una fanciulla danzava felice, sfiorandoli
appena.
Vidi i colori del tramonto spegnersi nel mare,
aprendo le porte all’oscurità della notte.
Guardai la luna riflettersi nell’acqua, come fa
una donna allo specchio quando ricerca vanitosa
la sua bellezza.
La vidi risalire il buio accompagnata dalle
stelle, riscoprimmo insieme il senso dell’infinito.
A mia Mamma
Mamma, a te ci affidiamo in questi
giorni bui e tristi, in te confidiamo per
ritrovare la pace per sentirti sempre vicino;
dacci la forza per continuare ad esser uniti,
a vivere nel tuo perenne ricordo;
fa che la tua anima continui
a vegliare sulle nostre vite smarrite,
a guidarci nel nostro cammino;
ascolta nei nostri silenzi l’amore
e l’affetto che proviamo per te,
che resteranno sempre nei nostri
cuori piangenti.
Mamma, a te rivolgiamo questa nostra
preghiera, confidando che gli Angeli, che
ti hanno accompagnato in questo tuo ultimo
viaggio, ti condurranno al cospetto di Dio.
Al tramonto
Il sole sembrava lontano
e vegliava sulle nostre vite
nascoste tra le ombre,
accarezzando leggero
i nostri visi sorridenti.
L’odore del suo profumo
si sentiva ancora nell’aria,
come il caffè alle prime luci,
come un fiore
sbocciato di fresco.
I suoi occhi attenti
li sentivo nei miei
avvolgermi l’anima.
Le sue braccia
stringevano felici il mio petto,
mentre guardavamo
stupiti i colori del tramonto
confondersi con le prime
ombre della sera.
Ti ho cercata
Ho cercato il suo nome,
il suo viso.
Ho cercato la sua immagine
Nascosta tra il pianto
ed il sorriso di un bambino.
Ho cercato nei suoi occhi
la mia anima smarrita,
nel suo cuore un angolo di gioia,
nelle pieghe delle sue mani
i solchi del nostro passato.
Ho cercato nel suo grembo
lo scopo dolce di una vita,
nelle sue ansie l’amore di una
donna che sapeva esser vera.
Quando la luna
La luna tingeva
di chiaro la notte,
seguendo sulla sabbia
le nostre orme.
In silenzio ascoltammo
il rifrangersi quieto
delle onde.
Nella magia
di quegli istanti,
ci stringemmo
intorno al fuoco
ed ebbi per lei parole
mai cercate, sincere.
Sciolsi il mio cuor
come se fosse neve al sole
e le confidai l’amor
che mai avevo espresso.
Accesi le sue emozioni
asciugandole una lacrima,
mentre una lieve brezza
portava con se
l’odore del mare.
La Montagna
La montagna
al mattino si erge alta,
maestosa e fiera,
dominando il mare.
I primi raggi di sole
fendono nubi rade
ed increspate
tingendo il celo
di un color rosaceo
che gli fa da cornice.
Regalandoci
una immagine divina.
La gente ai suoi piè
la ama e la teme
ed ascoltano silenziose
il battito lento
del suo cuor
della lava infuocata,
nascosta tra
le viscere della terra.
La montagna,
orgoglio e fama
di un popolo,
buona ed amica
quando dorme,
ma implacabile
al suo risveglio.
Ancor risuonano
gli echi della sua ira
in un
passato ancor vivo
tra le mura ed i resti
di una città antica.
Un nuovo giorno
Un nuovo giorno
si apre all’orizzonte
Un timido sole
accenna un sorriso
nascosto tra le nubi
Un gabbiano si alza in volo
in cerca di una preda
Il mare sembra uno specchio
in cui è riflessa l’anima.
Segni che ci raccontano
dell’esistenza della vita che,
a volte, ci rinnova speranze
ormai nascoste,
quasi dimenticate nel tempo
per un ultimo
e più intenso respiro.
Un velo
Un velo dipinto
con i colori vivi del mare
avvolge le nostre vite
appese ad un dubbio.
Granelli di sabbia
trascinati dal vento
impastati nei nostri occhi
lacrimanti.
Rumori assordanti
di parole mai pronunciate,
di lamenti mai percepiti,
di storie mai raccontate.
Può un cuore
perdersi nel tempo?
Può la speranza
ritornare a sorridere
sui nostri visi?
Solo l’amore
può restituire il sonno
ad un uomo inquieto,
solo l’amore
può far nascere
un fiore nel deserto.
Anime
Anime vaganti
su sentieri inquieti,
sole e stanche
in cerca di un’altra alba,
di un volto amico
per non esser più straniere.
Anime semplici
dagli occhi trasparenti
per esser guardate dentro,
mostrandosi per ciò che sono
e capaci di darti
solo ciò che è vero.
Anime sensibili
che ti accompagnano
nei giorni tristi e bui
restituendoti il sorriso,
senza mai chiedere niente.
Cuori
Cuori, come stelle cadenti
in una notte grigia;
senza più desideri da svelare,
senza più spazi da illuminare.
Cuori, come naufraghi
sbattuti tra le onde
di un mare in tempesta;
senza più un faro a fargli da guida,
un porto sicuro a cui approdare,
senza più storie da raccontare.
Cuori, come giocattoli
usati e buttati via,
in questo strano
e perverso gioco che è la vita.
Ricordi
La strada e sempre più stretta,
impervia.
I passi sempre più incerti
lungo una via
che non porta ristoro.
Lunga è la siepe
delle stagioni passate
e nei ricordi di un giovane
ancora felice
un’immagine per lui divina,
pulita.
Raccolse i suoi fiori
in un campo lontano,
gli promise il ritorno
ad autunno inoltrato,
la guardò partire
e mai più la rivide.
Questa Città
Al mattino il sole si sveglia,
s’infiamma
Le voci dei bambini
risuonano festose nei vicoli
I fiori in un giardino
alzato la testa, fieri
Un pianoforte intona le note
di una melodia antica
Una ragazza
dietro ad una finestra guarda
le foglie rosse e gialle
di un albero vicino al mare
Il mio cuore piange felice
davanti a questi colori,
davanti ad una città ancora viva
e piena di speranze.