Daniela Calabrese

Agenda del Poeta


Australia

 

Anche se vivo in Italia
non posso dimenticare cosa è successo in Australia.

La natura va protetta, il fuoco non aspetta.

Corre veloce e brucia tutto e porta via con sé ogni frutto.

Nella tua terra non ti senti al sicuro mio caro dolce canguro.
 
La natura a volte ti pugnala, scappa veloce mio dolce koala.

Agli uomini bisogna dare fiducia: alberi, animali: tutto brucia!

Non è purtroppo un videogioco,
salviamoli da questo terribile fuoco.

Gli animali che sopravvivono alle fiamme
vogliono solo riabbracciare le loro mamme.

Ma poi arrivano le piogge torrenziali
e muoiono anche gli animali con le ali.

Che sia un incendio o un’alluvione,
vanno salvati tutti senza eccezione.

È tutta colpa del clima con i suoi cambiamenti
che sta distruggendo alimenti ed ambienti.
 
Sono una mamma e non so che fare:
allora ci rimane solo che pregare? 

Ma poi ci penso, i nostri figli sono il futuro,
abbiamo da svolgere un lavoro duro.

Oltre alla scienza ci vuole coscienza!

L’informazione deve essere completa:
questo clima davvero mi inquieta così mi attivo e sono con Greta!

 


 

Il piccolo immigrato

 

Nuota nuota barcone pieno pieno di persone.

Siamo persone grandi e piccini e navighiamo oltre i confini.

Una vita migliore vogliamo trovare
e tanta tristezza vogliamo lasciare.

Nuota nuota barcone ma che brutta situazione!

Lasciare tutto in cerca di speranza
perché di questa vita ne abbiamo già abbastanza!

Partiamo tutti insieme,
noi che siam persone in condizioni estreme!

Dicono che insieme è tutto più bello
ma non c’è l’ha fatta il nostro battello!

È arrivata una grande tempesta 
ed il barcone traboccante si arresta. 

Galleggiamo come in un acquarello 
ed il nostro mare diventa un castello.

Non nuoti più ora barcone ma ora siamo liberi da questa prigione!

Si parte tutti insieme, si muore tutti insieme. 

Dicono che insieme è tutto più bello 
per noi che siamo dei numeri o carne da macello. 

Ora è tornato il sereno e guarda che bello arcobaleno!

Fame, cattiveria e guerra sono scomparse da questa infelice terra.

Siamo anime che vagano sul mare 
per non dimenticare chi ci ha fatto del male! 

Siamo tutti insieme in un girotondo e finalmente felici in un altro mondo!

Ha le ali il mio barcone e noi ci stringiamo in un abbraccione.

Finalmente non mi sento più abbandonato solo perché sono un piccolo immigrato!

 


 

Ma dove vanno a finire i ricordi?

 

A volte penso e mi chiedo scrutando nei pensieri che possiedo 
Ma dove vanno a finire i ricordi?
Mi addormento sempre con questi pensieri balordi!

Frammenti di immagini, a volte sensazioni
tutto dipende dalle nostre relazioni.

I ricordi di quando eravamo piccoli sembrano sfuocati
ma nel nostro cuore ben conservati.
Dei ricordi sono incompleti
ma sempre stipati nei pensieri irrequieti.

Il tuo ricordo rimarrà sempre vivo 
l’ho prefissato come mio obbiettivo.

Se ci tieni a qualcuno pensi a cosa sia più opportuno
Ti lascio andare o ti trattengo? È facile dirlo se ti appartengo.

Il tuo ricordo è stretto nel mio cuore
nonostante la vita sia piena di rumore.

Sei volata via ma sarai sempre mia!

Ora lo so dove vanno a finire i ricordi,
mentre suoni al pianoforte dolci accordi:
dappertutto, intorno a noi che nonostante tutto
fingiamo di vivere da eroi.

 


 

Mi chiamo Jadid
e sono afgana

 

Da quando i talebani sono tornati qui a Kabul
noi donne abbiamo perso per sempre.
Non so se riuscirete a capirmi:
magari siete nati in un mondo diverso e migliore del mio! 
Io qui in Afganistan invece ho avuto la sfortuna di nascere donna 
Noi donne non possiamo fare tante cose che ci piacerebbe fare
come semplicemente:
andare in bicicletta e sentire i capelli svolazzare al vento
ma non possiamo farlo altrimenti ci frustano e ci violentano
Salire su di una moto poi è un’eresia:
io non posso neanche guardarla una moto.
Non posso praticare sport,
io che adoro correre veloce nel vento
e nuotare come un pesce.
Non posso indossare vestiti colorati:
io che adoro il verde speranza anzi
devo portare il burga?
Altrimenti mi frustano e mi violentano. 
Sono coperta totalmente da un vestito nero
con guanti compresi e con una feritoia solo per gli occhi 
Sapete perché si chiama feritoia?
Perché i nostri occhi non piangono ma sanguinano
come le ferite più brutte ma in silenzio
altrimenti ci frustano e ci violentano.
Non posso truccarmi, 
non posso indossare i tacchi:
che poi io non voglio neanche indossarli!
Ho solo 14 anni e vorrei solo vivere spensierata
con un paio di scarpe da ginnastica
ed il cuore leggero e
ridere, ridere invece qui non posso neanche ridere ad alta voce
altrimenti mi frustano.
Sono una ragazza, sono una bambina:
in realtà non lo so ancora cosa sono
perché mi hanno già promessa in sposa
ad un signore molto più grande di me. 
Io grido dentro di me al mio dio di aiutarmi
ma ho capito che sono nata figlia di un dio minore
e non posso fare nulla in questa vita
dove sono nata donna e sono nata afgana. 
Poi cercano anche di aiutarci in mondi lontani da qui
sensibilizzando la gente con degli spot pubblicitari su di noi:
spose bambine sfortunate.
Anche tu che guardi lo spot dove chiedono di aiutarci,
dopo un fugace sentimento di dispiacere,
a volte nella totale indifferenza cambi anche canale tv, 
tanto non è mica la tua di vita così orribile!
Ma poi si può parlare di vita quando
sei già morto dentro tante volte?
Vorresti fare tante cose ma non puoi
altrimenti ti frustano e ti violentano.
A volte penso di farla davvero finita e
farmi frustare fino a morire ma non riesco. 
La vita è la cosa più bella che abbiamo,
un grande dono ricevuto ed allora piango e prego:
prego e piango.
Nella mia disperazione credo proprio di non farcela.
Sai vivere quando in questo mondo senza amore,
riesci ancora ad amare
ed io non posso sposarmi senza amore.
A volte penso di restituire il grande dono ricevuto al mio mittente
perché si supera solo ciò che si attraversa
ed io sto attraversando un fiume di disperazione:
è impossibile non annegare.
Ma non ce la faccio, non voglio affondare
ed allora prego e chiedo perdono
Ma come posso cambiare questa vita? 
Preferisco che mi dicano che sono una matta
ma se riesco a farcela io sarò viva e tutti gli altri saranno i veri morti.
Sai vivere se pur vivendo in questo mondo tanto ingiusto resti giusto
ed io non voglio rassegnarmi anzi
come dice un famoso scrittore io preferisco essere inquieta
e comportarmi come tale con tutte le sue conseguenze
piuttosto che vivere una vita inquietante 
Allora frustatemi, uccidetemi
ma giuro su me stessa e su queste mie lacrime
che rinascerò perché io rinascerò e sarò libera!
Sarò vento.
Sarò farfalla. 
Sarò aria.
Sarò arcobaleno.
Mi chiamo Jadid
e sono afgana 
e sono pronta per rinascere.

 


 

Che strani che siamo noi esseri umani

 

Che strani che siamo
quando lavoriamo

Immersi nelle nostre scartoffie e documenti 
vita stressante quella di noi consulenti

Personal computer affaticato,
un telefono che squilla agitato 

clienti da ascoltare,
clienti con cui per ore dialogare 

pratiche da portare a termine in tempi da primato 
e tu sempre di corsa affannato 

E pensi che vorresti trovarti in riva al mare sdraiato
e da dolci onde accarezzato

nel loro suono leggero mentre si infrangono sulla riva 
con quella giusta temperatura estiva

Il sole che ti sorride e ti avvolge con calore 
con la tua mente completamente resettata dal rumore

Poi sei davvero in riva al mare sdraiato
e da dolci onde accarezzato

i raggi di sole che ti avvolgono come in una culla
e nella tua stanca mente finalmente il nulla

E tu invece dove vorresti stare?
Esattamente dove sei
e per nulla cambierei

Quando si parla di mare 
i miei universi paralleli azzerano le distanze
ed ultime a morire sono sempre le speranze!