Daniela Re Depaolini - Poesie

ALBERO

(dedicata a mio nonno Carlo Re Depaolini)

 

Albero secolare….non lacrimare lacrime amare. Di generazione in generazione ci hai tenuto compagnia con il sole, la pioggia e il vento, con la nebbia e la bianca neve, hai vissuto tante primavere. Ci sei stato accanto nelle calde estive sere baciato dalla luna. Hai visto lune crescienti e lune calanti e tu eri sempre lì ai nostri occhi davanti. Difronte alle nostre ringhiere e ai nostri davanzali per sussurrarci con i tuoi rami protettivi come ali quanto ci amavi.

Le tue radici sprofondate nella calda terra di gente semplice e diligente generosa verso altra gente. Patriarchi amanti della loro terra, uomini e donne che si accontentavano di poco ma che amavano tanto…..che antico incanto.

I tui rami alzati orgogliosi verso l’azzurro cielo…santo cielo invocato con semplici preghiere dei nostri vecchi saggi. I saggi di valori, di intenzioni, di proverbi e di passioni non potevano che avere in mezzo alle famiglie un grande e saggio albero come te. Il tuo tronco ancora tortuoso e robusto ha vissuto anche sotto un cielo malato da un virus malefico….e tu triste e lacrimoso ti spogli lentamente con umiltà dal tuo vecchio vestito. Gli uccellini di primo mattino si riuniscono per salutarti. Accanto a te c’è un giovane abete eri il suo eroe e ora ti chiede se anche lui riuscirà ad amare quella calda terra tu lo guardi con paternale saggezza e gli dici: io sono il passato tu il futuro, una cosa ti raccomando dal profondo mio vecchio cuore….stai accanto con amore alla mia brava gente, amala nella gioia e nel dolore, fai ombra agli anziani, proteggi i bambini che giocano nel cortile amali comi ho fatto io e allora sarai fiero di essere un saggio albero, fai la tua parte, fai parte della loro vita. Allaora sarai libero di sentirti a loro utile fino alla fine dei tuoi giorni. Ricordati che sei un albero da loro piantato….sei un albero e come me sarai ricordato.

A mio nonno un grande saggio, anche se ero una bambina ti ricordo con nostalgia, seduto sulla vecchia sedia sotto il tuo grande pino che fumavi la tua vecchia pipa amante della vita e della natura. Accarezzavi le tue tortorelle e le bianche colombelle. Tu mi sorridevi fiducioso durante i mie giochi dicendo di trattare bene la terra perché essa è un dono sacro. prendevi la mia piccola mano nella tua grande, mi sembravi un gigante una mano rugosa e ossuta, sapiente e perseverante impregnata di lavoro un semplice sarto artista con tanta fantasia, spero si averti fatto onore con questa mia poesia.

2020 Foto per Abero

 

 

 

 

 

 

 

 


 

LUCI SPARSE D’ EMERGENZA (dedicata ai colleghi infermieri)

 

Luci sparse, suoni assordanti, luci abbaglianti di una corsia d’emergenza, rumori e odori sconosciuti.

Vorrei tanto il sole ma vedo stelle di dolore pero’ sono sveglio mi si avvicina un infermiera con mascherina e visiera non posso vedere il suo viso ma vedo i suoi occhi azzurri come il cielo e come quelli di mia figlia dolcemente mi stringe la mano gli chiedo dove e’ la mia famiglia e lei mi risponde stringendo la mano mi dice ci sono io ce l ‘ha fatta e sorridendomi mi sussurra fra un po’ rivedrai il sole.


SCRIVIMI

 

Nella mia mente c’è una poesia con una rivoluzione di sentimenti leimi dice insistentemente scrivimi scrivimi ma il cuore è malato di rabbia di delusione di illusione quanta passione. Lei insiste: scrivimi scrivimi scrivere è libertà quindi raccolgo le forze e ti scrivo, non perdere la speranza non perdere il tuo sorriso i tuoi occhi trasparenti tu non sei virus tu sei una persona unica e irripetibile e allora? È andato tutto bene il cielo splende e io lo ringrazio.


CORONA DI SPINE

 

Corona…tu sei, sei virale una forza del male ma il peggior male e’ la 

paura, il panico

nella mente che si radica nell’anima che si espande nel tondo mondo

e nei sentimenti delle genti.

Cerco di guardarti sotto un’altra luce… con quella corona di spine 

messa sul capo di Gesu’

insanguinato, gli fa male….ma la porta con dignita’ , Lui e’

 Verita’ , 

con quella dignita’ che solo Lui puo’ avere. Si Lui e’ la via,

 la verita 

‘ e la vita che fa risorgere e si manifesta a delle

donne considerate piccole per la societa’ ma forti mistiche pur nella 

loro semplicita’, gia’ da chi? Da Gesu risorto colui che era, e

 ‘ e 

sara’ l’ ASSOLUTA VERITA’ della RINASCITA della Speranza.

La paura puo’ farti prigioniero ma la speranza puo’ renderti

 libero.

E allora li’ accanto a te sboccia la vera primavera.


MADRE TERRA

 

Madre terra che ci sostieni che dai i fiori i frutti e la fresca verde erba; che ci nutri come una madre, ora sei stanca dell’uomo inquinante e incurante dei suoi fiumi ormai diventati tossici con coloranti e diserbanti e rifiuti nocivi.

Sei affranta come una madre delusa che con un forte vento ci comunica il suo lamento di madre tradita non rispettata. Urli tutto il tuo dolore che porti nel cuore e il tuo disappunto ribelle che si deposita sulla nostra pelle. 

Il sole brucia ed è malato e ti illumina con i suoi raggi la sua solidarietà ma la pelle umana non ascolta nessuno continuando a buttarti addosso i suoi rifiuti umani uomo imperterrito da perfetto egoista narcisista.

Ecco che un giorno basta un piccolo mortale virus girare per il mondo tra la sua gente entrando con prepotenza nelle famiglie incute paura nella mente.

Le case diventano prigioni dorate, le chiese sono chiuse ma ilcielo ascolta quelle famiglie che scongiurano il peggio per chiedere la speranza di una normalità una volta data per scontata.

Alscoltiamo il grido della madre terra ma anche la delusa primavera è amabile e i prati rifioriscono per donarci i loro variopinti colori.

La campagna ci dona ancora il suo grano dorato con i suoi profumi, gli uccellini cinquettano, i grilli ci cantano la loro speranza e le cicale con il loro chiacchericcio ci donano la loro allegria, suvvia ci saranno altre primavere uomo di poca fede allora sappi amare la nostra madre terra.


 SOTTO LA LUNA

 

È notte, aspetto l’alba di un nuovo giorno della primavera del 2020. Anche con il virus lei è presente con il suo sorriso per fare il suo dovere, far sbocciare i fiori con i suoi svariati colori.

E tu uomo, donna, bambini chiusi in casa con la voglia di correre nei giardini imparate ad osservare e ad amare il mondo da una finestra. C’è la luna piena sembra che i suoi occhi piangano lacrime per ciò che sta accadendo nel mondo io la osservo vedo gli occhi che mi sorridono e la bocca serena ed è speranza. La speranza di rinascere, di uscire dal letargo e prendere il largo. Alzare la vela della nostra vita vacillante per la paura per il buio panico rialzarci per fare le piccole cose normali ordinarie come se fossero straordinarie.

 Arriverà la pasqua della rinascita e cisaranno altre primavere e avremo imparato maggiormente ad apprezzarle e contemplarle.


BAMBINI

 

Un bambino quando ho pensato questa poesia mi ha scritto scrivimi quindi scrivila.

I bambini sono come spugne assorbono obbedienti o disobbedienti osservano tutto.

Ciò che conta è dare a loro un buon esempio, fantasticano lasciamoli liberi di fantasticare, di parlare con il loro amico segreto invisibile. E’ il loro mondo è il loro modo di dirci che noi non  crediamo abbastanza. Disegnano cartelli con arcobaleno ultimamente per dirci che andrà tutto bene e loto cartelli li appendono alle loro finestre e davanzali per ricordare a noi e al mondo di non deluderli più che non ci saranno più guerre con armamenti che sono totali fallimenti dell’umanità che non ci saranno guerre virali assai mortali è il loro modo di stare attenti, di stringere i denti e andare avanti. E voi potenti mettete davanti ai vostri occhi cupi gli occhi trasparenti dei bambini perché possano assorbire la pace, l’amore e della loro pratria l’onore.