David Dinon - Poesie

IL VENTO DEL NORD

Vento del nord
Che notizie porti dal mare?
Com’è freddo il tuo respiro
E soffocante il tuo abbraccio
Porti nuvole e tempesta
E sale nelle tue lacrime
Entri sbattendo le finestre
Fischiando tra le grida
Quanto inverno cela la tua notizia?
Geli tutto nella stanza
E le mie stanche membra
Perchè tutto gela
Tranne il tempo?
So che non te ne andrai a mani vuote
E dovrò alleggerire il mio bagaglio
Lascerò quel corpo freddo e stanco
A giacere su quel letto
Ce ne andremo entrambi
Sbattendo le finestre
Sorvoleremo il mare
Nero e tempestoso
E io ti cavalcherò
Fino all’orizzonte


 

LA CREAZIONE

Questa poesia nasce nella mente
E trova sfogo sulla carta
Danza nuda tra parole e spazi
E nasconde i suoi significati
A chi non ha tempo per sognare
Quando l’inchiostro é sangue ancora fresco
La lascio correre da te
Vi abbraccerete in un istante che il tempo vuole per se stesso
E cosi lei ti lascerà
Per restare nel tuo cuore
Poiché tra le mie mani
Dove ha trovato vita
Troverà anche la morte
In un foglio accartocciato
Che le spezzerà le ossa
Non è questa vera arte?
Non é questo essere Dio?
Tutto ciò che nasce
Un giorno troverà una fine
Ma vivrà per sempre
Nel tuo cuore
In quell’abbraccio


 

IL FIORE

Quanto forte é il tuo gambo?
Perche quando i tuoi petali cadranno
Inesorabilmente
Per il vento o per il tempo
Quello che resterá
Quello che conta veramente
Sará solo il tuo gambo
Sará spoglio e rinsecchito
O forte e rigoglioso?
Perche ricorda
Anche il piu squallido dei fiori
Puo adornarsi di petali stupendi
Ma sará quando cadranno quei petali
soffici e profumati
Che cadrá anche la sua maschera
E scoprirai il suo vero volto


 

LE FALENE

Ho visto milioni di falene
Seguire una luce accecante
Volare addosso ad altre
Schiantarsi tra di loro
Schiacciarsi e morire
Solo per ottenere un attimo
In quel bagliore stupendo
Talmente stupide
Da morire per qualcosa
Che comunque
le ucciderebbe.
Ho visto milioni di falene
Morire per quella luce accecante.
Poi ho visto milioni di persone
Uccidersi per denaro


 

ALLA DERIVA

Alla deriva In un mare di confusione
Galleggiavo su una zattera di solidi sogni
Legata con fragili speranze
Gocce fini come aghi battevano la mia pelle
E tatuavano il mio corpo con i segni di un tempo meschino
Che non conosce pietà e non vuole fermarsi.
La corrente della vita scorreva forte tra le onde
E debole nelle mie vene
Le mie gambe erano stanche di nuotare, esauste di lottare
Per cercare quella meta che troppo spesso
Ero certo di aver trovato
E troppo spesso, si rivelava un miraggio.
La pressione del mare schiacciava forte contro il mio petto
Rallentava i battiti e soffocava il mio respiro
Avevo deciso di lasciarmi andare sotto quella pioggia
Di un ottobre appena cominciato
Lasciai la presa di quei tronchi, legni fissi nella mia mente
E mi lasciai sprofondare nel vuoto del destino
Immergendomi negli abissi dell’ignoto
La luce si faceva sempre piu cupa, mentre il mare ovattava il mio udito
Chiusi gli occhi, deciso, di prendere quella sorsata di destino salato.
Quando tu, come una sirena, hai offerto le tue labbra
hai soffiato nuovo ossigeno nei miei polmoni e mi hai riportato a galla.
Mentre la pioggia cominciava ad andare via
Ed il sole, si intravede tra le nuvole, adesso nuotiamo.
E no, la terra ancora non l abbiamo raggiunta
La tempesta ogni tanto ricompare, soffia nuovo vento e crea nuove onde
Ma almeno, siamo in due a nuotare.


LA MENTE IN UN BICCHIERE

La mente umana è come l’acqua
Può essere una forza incontrollabile
Può assumere ogni forma
Diventare ciò che vuole
Ma se la chiudi in un bicchiere
Resterà sempre e solo bicchiere
E se il bicchiere fosse sporco?
Giudicheresti la sua purezza
Senza nemmeno assaggiarne il contenuto?

Possa questo pensiero
Rovesciare il tuo bicchiere
E liberare la tua mente
Poichè a volte basta un tocco,
Una spinta, una parola,
Una poesia.


LA POESIA CHE NON POTRAI CAPIRE

Usa una vita, desiderando ciò che hai perso
Usa un’amore, per fare un torto a chi non t’ama
Conta il tuo tempo, e spreca un’ora intera
Versa dell’acqua, dove non ci sono fiori
Chiudi gli occhi, davanti a questo tramonto
Torna a dormire e spreca questa notte
Oggi cuoti la tua testa, domani dimentica i tuoi sogni
Cos’è saggezza e amore, di fronte a cose materiali?
Piangi una lacrima,
Per ciò che non avrai
Scrivo questa poesia
Che proprio tu non capirai


 

ARMATA FINO AI DENTI

Se ne va in giro
Armata fino ai denti
Pronta per qualsiasi guerra
E l’unico conflitto
É nella sua mente
Se ne va in giro
Con la leggerezza
Di una ballerina
Come un ape
Che si posa su di un fiore
Ammalia anime
E spezza cuori
Calpesta subdole speranze
E la città le da un nome tutto suo
Un nome che non le appartiene
Ma la città non la conosce
Nemmeno il riflesso nello specchio
É coinvolto in un conflitto
C’é tramonto e tempesta
Neve che scende al sole
E si scioglie sul suo cuore
E lei se ne va in giro
Armata fino ai denti
Chi la incontra si innamora
E muore
Senza consolazione
É una strega
É medusa
Pietrifica con il suo sguardo
E ti sgretola
Con le sue parole
Immune solo quel riflesso
Quell’immagine ingannevole
Falsa
Che vede la sua mente
Condannata a vedere imperfezione
Sulle spoglie di una Dea
Morena
Scura
Te ne vai in giro
Armata fino ai denti
Con la notte che colora i tuoi capelli
E la luna
Per sempre impressa nella pelle
Ed in quel bagliore nei tuoi occhi
I cuori si infrangono al tuo passaggio
Ma sono delitti innocenti
Di una ninfa che non conosce il suo potere
E la sua condanna
C’e un mare in tempesta dentro al cuore
Un mare fatto di parole
Onde che si scontrano e formano poesia
E spesso
Non vedono la luce del nostro sole
Mentre lei se ne va
Armata fino ai denti
Scolpita nella pelle
Segnata da un passato che si é incatenata nella mente
Colleziona anime al suo passaggio
Eserciti di schiavi
Come una regina medievale
Si lascia erigere statue e monumenti
Con sembianze che non le somigliano
Perche é peccato
Immortalare una Dea
E le distrugge calpestando con i suoi tacchi
Te ne vai in giro
Armata fino ai denti
Come una pantera
Pronta a cacciare la tua preda
Ma é un riflesso sfuggente
Cio che cacci nella tua foresta
É sempre quell’immagine corrotta
Che vedi nel tuo specchio
Posa quelle armi
Che appesantiscono la mente
Hai trovato il tuo re
Ora siedi nel tuo trono
Incomincia la vera vita


LA DEA

Se non ho mai osservato un tramonto
prima che tu me lo facessi vedere,
se non ho mai sentito la pioggia sulla pelle
prima che tu me la facessi sentire,
se non ho mai apprezzato il profumo delle rose
prima che tu me lo facessi annusare,
se non ho mai udito il canto del vento
prima che tu mi aprissi le orecchie,
se non ho mai assaggiato un vero bacio
prima delle tue dolci labbra.
mi domando,
è così sbagliato
pensare che tu sia una Dea?
Dopotutto,
hai creato questo splendido mondo
in cui ora vivo.