Davide Gallo - Poesie

Due Sorelle sempre unite, grazie ad Uomo che divide

 

Lei si nutre di tormento, 

Signora Guerra fa spavento. 

Lei divora a fuoco lento;

con sé orrore e gran sgomento.

 

Non v’è alcuna via di scampo,

perder vita a piè di lampo.

Urla, grida, spari e botte,

ecco VosSignora Morte !

 

Due sorelle sempre unite

a nessuno mai gradite,

mentre l’uomo sol divide.

 

E’ soltanto Lor natura, 

o più l’Uomo a far paura ?



Libertà Sacra, a mò di tempio, valido anche su nero pigmento

 

Ostacoli segnano lungo camino, 

ognuno lotta in proprio destino.

Nascite nuove riscaldan d’amore,

perdite care straziano cuore.

 

Giorno e notte che inseguono il tempo,

Uomo a sè unico fulgido esempio

di Libertà Sacra a mò di tempio.

 

Sia scuro volto, anche più chiaro,

color non disegna umano schiavo.



Italia paese storia cultura, fine sì misera non sua natura

 

Italia Paese d’arte e cultura,

ricca di storia, stupenda natura,

navigatori, poeti e cantanti,

scienziati, scrittori e musicanti.

 

Italia Paese a mò di stivale,

quasi un pallone pronta calciare.

Gustose pietanze, ottimo vino,

cibo italiano più sopraffino.

 

Notevoli griffe degne di nota,

auto stupende e altissima moda.

Dall’Alto Adige alla Sardegna,

spiagge, pianura, collina e montagna,

azzurro mare penisola bagna.

 

E poi mandolino, pizza e spaghetti,

luoghi comuni, semplici detti.

Dù calci al pallone, campioni del mondo,

mettendo a parte restante noi mondo;

italico viver beato e giocondo,

 

Da Romano Impero a periodo nero,

da strade eterne in robusta struttura,

asfalto scricchiola, è buca scura.

Da sommo Alighieri per Pirandello,

giunti or’ in epoca Grande Fratello.

 

Paese rimpiange antico splendore,

attuale suo vivere strazia noi cuore,

terra che trema, immane dolore.

 

Italia che piange, italiani stanchi,

d’ eterne  promesse, cocenti rimpianti,

da Figli di Patria si torna immigranti,

se laureati, ma senza contanti.

 

Immense risorse non vengon sfruttate,

senza alcun sole non v’ è calda estate.

Cuori spezzati in vane pretese,

ancora salvabile il BelPaese ?

 

Italia ridesti umano principio,

rimetta in capo suo elmo di Scipio.

Italici in sangue, da mare sbarcante,

Uniti Fratelli segniamo l’istante,

scacciamo via odio, non conta colore,

ognun di Fratello sia Salvatore.



Cavaliere nero con cuore sincero, cavalca destriero in tetro sentiero

 

Ulula lupo in notte scura,

il Cavaliere con nera armatura,

fiero cavalca fido destriero,

dinanzi ad Egli tetro sentiero.

 

Lampo che squarcia oscura notte,

non bada sua sorte, non teme la morte,

a repentaglio pone sua vita,

non v’è battaglia senza ferita.

 

Giunto dinanzi castello su lago,

ecco spuntare perfido Drago.

Fiamme cocenti sputar dalla bocca,

freccia appuntita dall’arco scocca,

ala ferita, continua la lotta,

inferocita con fuoco di scorta.

 

Dopo sfuriata giunge momento,

per conquistare suo sopravvento,

stanco e ferito Drago s’accascia,

il Cavaliere impugna sua ascia.

 

Colpo secco, sferrato su zampa,

fuoco cocente intanto divampa,

nuovo fendente dritto su petto,

animale morente a suo cospetto,

Tanto il dolore Drago non vola,

scena pietosa poco consola;

colpo finale taglia la gola.

 

Dolce donzella è messa in salvo,

in cielo sorge gran sole giallo.

La Damigella con vero ardore

ringrazia commossa suo Salvatore.

 

Si monta a cavallo, beato ritorno

non più buia notte, ma fulgido giorno.



Amico mio Caro, sorriso Tuo sordo, ricordo vagante in cuore profondo.

 

Torni alla mente a mo’ di lamento,

struggi mia anima, dolce tormento.

Memoria in frammenti dé tempi di scuola,

passato remoto ben poco consola.

Vita regala, Morte addolora.

 

Compagno di classe, Compagno di banco,

agire brillante, inceder mai stanco,

folti capelli, volto splendente,

carattere allegro e verbo suadente,

immagine tipica d’uomo vincente.

 

Grosso faccione, tondo sorriso,

Presenza Tua forte, ricordo intriso;

lacrime amare sgorgano in viso.

 

Confesso non sempre amico capivo

Tuo modo di fare iperattivo,

Tuo modo di essere superlativo.

Vita ‘bandona esile spiro.

 

Gioviale cordiale a spasso col mondo,

fossi fermato in folle secondo.

Rifletter valesse umana tua pena,

brivido Morte versa la schiena.

 

D’esister condito gioie veleni,

a odor beffardo dé crisantemi.

Gloria terrena futile vana,

core trafitto da nera lama,

gelido corpo in buia bara.

 

Gocce bagnano oceano profondo,

vivido sordo riso giocondo.

Vittima accetta tragico Fato,

Terra un Fratello ha sì ‘bandonato,

Luce che illumina Plesso Stellato,

Cielo s’accolga Essere Alato.

 

Zero saluto, né semplice abbraccio,

in Paradiso dritto di slancio,

corpo Tuo esanime pare miraggio,

è panorama senza paesaggio;

animo mio ridotto straccio.

 

 

Amico rivolgo accorato pensiero,

auguro Pace in azzurro sentiero,

tra soffici nuvole, volo leggiero.

 

Tempo s’attenua tormento e dolore,

cuore rammenta Eterno Splendore;

Tu, propenso disposto pace col mondo,

che non perdonava gesto sì immondo…

…………………………………………………………….

Folle, Infame, Dannato secondo! 

 

Nave in tempesta non trova ancoraggio.

Amico mio Caro…

Fa’ solo Buon Viaggio !

 


 

 

Risveglio blu velo, dal sogno alla sorte

 

Alba splende su nel cielo

ricoperta da blu velo 

che riflette le sue orme,  

giù nel mare grandi onde

sugli scogli van profonde. 

 

Alba giunge a inizio giorno,

preannunciando tuo ritorno.

Mi risveglio dal mio sogno.

 

Si conclude lunga notte,

ogni uomo alla sua sorte.



Inferno è l’Umano dannato in Eterno

 

Striscia deserta a mò di confine,

Uomini e Donne segna la fine.

Due Popoli essa ancora divide,

Guerra e Morte soltanto si vide

 

11 ancora riecheggia nel mondo,

vite straziate da cielo profondo.

Colpite le Torri  nel giorno più nero,

Gemelle oramai d’un tempo funereo.

 

Concerti, si ride, si balla, si canta,

finché armi e fuoco fan loro comparsa.

Canzoni inneggianti Vita ed Amore,

di colpo straziate da Truce Terrore.

 

Religione si fonda su Fede,

non sugli assassini di crude pretese,

Figli d’un Dio assettato di sangue;

Uomo distrugge e nulla rimpiange.

 

 

Iddio ci assista, noi tutti perdoni

da cotante strage e vane illusioni.

Esiste sol luogo simil a Inferno ?

E’ l’Animo Umano, dannato in Eterno.



Tre Sorelle sempre unite grazie a Uomo che divide

 

Ostacoli appaiono lungo camino, 

Schiavitù segna umano destino..

Nascite nuove riscaldan d’amore,

perdite care straziano cuore.

 

Giorno e notte inseguono tempo,

Uomo a sè unico, fulgido esempio

di Libertà Sacra, a mò di tempio,

valida anche su nero pigmento.

 

Sia scuro volto, anche più chiaro,

color non disegna umano schiavo.

 

Lei si nutre di tormento, 

Signora Guerra fa spavento. 

Lei divora a fuoco lento;

con sé orrore e gran sgomento.

 

Non v’è alcuna via di scampo,

perder vita a piè di lampo.

Urla, grida, spari e botte,

ecco VosSignora Morte !

 

Tre Sorelle sempre unite

a nessun giammai gradite,

mentre l’Uomo sol divide.

 

E’ soltanto Lor Natura ?

E’ più l’Uomo…a Far Paura !


 

Guerrieri

 

Due guerrieri disarmati

sempre fianco tuo schierati,

ogni singolo secondo

nel proteggerti dal mondo.

 

Un guerriero senza scudo

ti difende a duro muso,

abbaiando ogni intruso

 

Un guerriero senza spada,

solo d’armatura alata,

ancestrale silenzioso,

che sia luce o tenebroso.

 

Un guerriero non demorde,

pieno giorno o buia notte,

incurante morto o vivo

Egli bada a suo obiettivo.

Non spaventa Grande Drago,

il Guerriero ha Fuoco Sacro.



Bambino ch’ affacci scherzare col mondo, Padre difende figlio giocondo

 

Qualsiasi bambino con fare giocondo

affaccia curioso scherzare col mondo,

ridendo o piangendo per futili cose,

buffe espressioni e tenere pose.

 

Tutto un giocattolo, quanta energia,

avvolge ogni cosa di pura magia.

Smorfie e capricci riempiono giorno;

notte inoltrata senza mai sonno.

 

Pian piano si giunge a età più matura,

normale suo iter Madre Natura.

Si ride e si piange, un pò come ieri,

non futili cose, diritti e doveri.

 

Ti prego figliolo, se puoi, darmi retta,

cresci con calma, non avere fretta.

Futuri miei errori, Te chiedo perdono,

capirai meglio, domani da Uomo.